Capitolo 5

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-Sono qui per parlarvi non senza comprensione, anche io sono stato in battaglia, guardando verso l'ignoto, perché la stella spada che ha preso il mio occhio, mi ha derubato anche della mia virilità.
Ma rimanete calme.
Questa non è una guerra che potete fronteggiare, questa è solo la vita che un grande sognatore potrebbe immaginare o, almeno, potrebbe esserlo, se così scegliete di accettarla.

Così iniziò la prima lezione per le candidate, mentre Hegai sedeva sul suo sgabello, le altre ascoltavano in silenzio.

I giorni delle candidate passavano fra i bagni, i profumi, le toelette, le spazzole e tutto ciò che fosse utile alla loro bellezza.

***

-Quella notte ho sentito i vostri commenti bisbigliati. Avete trascinato anche me nei vostri affari- accusò Memuchan rivolto ad Admantha che gli camminava a fianco.

-In tempi difficili è facile chiamare un uomo traditore!
Ricordo persino un diario di quella campagna gloriosa, nella quale si permise ai greci sconfitti di conservare il proprio governo,la democrazia, invece di imporre il protocollo a sfavore della democrazia, la stessa dottrina a cui tutta la Persia si oppone.- sputò l'altro.

-Io ho eseguito gli ordini!- gli ricordò l'altro, facendo segno di andarsene.

-Oh andiamo, aspettate aspettate - sussurrò - via, ci tormentiamo con delle stupidaggini. Il re mi ha chiesto di parlare, l'ho fatto. Ho obbedito. Come avete fatto voi. Andiamo!-

Col sospetto e la fiducia che serpeggiavano a palazzo, Aman l'Agagita, trovò l'occasione che stava aspettando.

Colpì più apertamente gli ebre che abitavano nelle terre di confine, dipingendoli come i veri sostenitori dei greci, preparando la scena per la sua vendetta finale.

***

Intanto Jessie, ormai diventato un eunuco, osservava Esther da lontano, cercando una via per fuggire e partire il prima possibile per Gerusalemme.

***

Durante il pranzo di quel giorno, Hadassah rimase ad osservare per qualche momento interdetta la groppa faccia di un maiale, davanti alla quale vi erano delle sottili fettine di carne dello stesso tipo.

Sospirò, poi sotto lo sguardo attento di Hegai ne prese alcune fette, decisa a mantenere il giuramento.

Distesasi poi su uno dei materassini che si trovavano nel giardino, aveva iniziato a lanciare le fettine di maiale alle scimmiette bianche che si trovavano lì intorno, le quali sembrava gradire.

-Tieni!- diceva ad una scimmietta che si era avvicinata più delle altre.

-Sono curioso di capire se mi irritate involontariamente oppure per non essere scelta come regina- chiese l'eunuco, parecchio infastidito dal suo gesto.

-Tu presumi che mi interessi essere scelta come regina...-pronunciò alzandosi in piedi.

-Dico sul serio.-

-Sul serio per cosa? Trovare una regina?
Per questo ci sottoponi ai trattamenti di bellezza, alle lezioni...-

-Non vi piacciono i nostri istruttori?-

-Omettono di insegnarci alcune cose!-

-Come cosa?-

-Come tutto ciò che riguarda l'essere una vera regina. Il pensiero raffinato, le parole ben dette e le azioni ben fatte. Come è scritto nei grandi libri.- Concluse la giovane con aria sognante.

-Voi leggete?- domandò, scoppiando in una fragorosa risata l'eunuco, mentre tornava all'interno della reggia, con un sorriso fra le labbra.

-In molte lingue! Prima di ricevere il vostro invito legfevo di Gilgamesh e dei Babilonesi.

One night with the King - EsterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora