One night with the King - Ester

Capitolo 9

Il giorno dopo fu proclamato un giorno di festa e tutta la popolazione venne accolta a palazzo per il grande evento.

La sala del trono era stata addobbata la sera precedente.

Sul pavimento erano stati sparsi petali rossi e gialli.

E dal tetto ne cadevano continuamente degli stessi colori.

Il sovrano attendeva la sposa, nella sua veste più pregiata, seduto sul trono e alla sue destra stava in piedi un sacerdote.

Al suo della cetra e dei flauti la sposa iniziò a percorrere l'intera sala verso lo sposo che la guardava con ammirazione ed elogio.

Sorrideva e con le mani teneva il raffinato vestito color avorio decorato con ricami e pendenti d'oro.

Avanzava lentamente, ripensando a come era arrivata a quel punto.

Le sembrava inclredibile.

Nel vederla arrivare, Serse si alzò in piedi pronto ad accoglierla e man mano che Esther saliva i gradini che li separavano il suo sorriso si allargava sempre di più.

Finalmente alla fine della lunga cerimonia, sotto lo sguardo di tutti, Serse prese la corona della regina, che prima era appartenuta a Vasthi, e la pose sul capo di Esther.

-Persiani, la Regina!-

La sala proruppe in applausi e Esther si volse a guardare lo zio che le sorrideva orgoglioso.

Dopo il banchetto il re condusse la regina nella propria camera senza mai lasciarle la mano.

-Ho tentato spesso di venire da voi dopo quella prima notte- iniziò, mentre la moglie gli accarezzava il petto delicatamente.

La baciò, come se volesse la dimostrazione che tutto quello che era successo fosse realmente reale.

-Ho passato le sere contando le stelle pur di non pensare a voi-.

E ancora la baciò finché non gli mancò il fiato.

-Ahhh, quante scuse ho inventato, per allontanare le altre candidate.-

Poi l'abbraccio e continuò a baciarla mentre si distendevano nel grande letto.

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-Sciocchi! Maledetti!-

Admanta era parecchio nervoso quella notte. Non solo non era riuscito ad avere come regina Lady Garth di Persepolis, ma il re aveva scelto una ragazza di cui si sapeva poco e niente.

-Avete il cervello come quello di un asino!- accusò i due eunuchi che lo seguivano. -mi avevate assicurato che Lady Garth sarebbe stata regina. Chi è lei? Da dove viene? Chi è la sua gente?-

-Si sa poco su di lei, mio signore. Si chiama Esther di Susa, un orfana.- spiegò uno dei servi.

-Dovevamo seguire il nostro piano originario ed avvelenare Hegai- sussurrò l'altro.

-Sta zitto!-

-Veleno?- chiese allora Admanta? -Sei esperto di veleni? Certo che lo sei. Un tempo tu lo eri almeno.
Supponi, in teoria, che tu voglia avvelenare qualcuno. Ah... supponi, supponi che questo rimanga sconosciuto, ma era in effetti uno che tu avevi giurato di proteggere...-

-Mio signore, principe- lo implorò quasi il spttoposto.

-Andiamo, non devi essere così afflitto. Non complottiamo nulla.-

-Mio signore-.

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Intanto Aman venuto a conoscenza del piano del principe iniziò ad attuare il suo.
Aveva radunato un gran numero di gente ed era pronto a portarli dalla sua parte per metterli contro gli ebrei.

-Entro le mura di Babilonia la mia spada ha versato il sangue dei nemici della corona. Prescelti a cui è concesso tornare alla terra natia. Ma vi tornano? Ma vi tornano!?

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Una settimana dopo Esther e Serse si erano recati nel cortile per ricevere i vari regali e con tale scusa, Mondechai approfittò per parlare alla nipote.

-Sono stupefacenti le vie del Signore che ha cresciuto la mia piccola Haddassah e ne ha fatto una regina. Hai parlato a nessuno del nostro segreto?-

-No. Ma se continui a chiamarmi Hadassah non avrà più importanza.- scherzò quella stringendogli le mani fra le sue. -Non ti unirai a me a palazzo? Puoi avere qualunque carica desideri.-

-Il mio Signore avrà cura di me e tu penserai a prenderti cura del tuo.-

Spazio autrice
Ed eccomi tornata dopo una lunga assenza! Il capitolo è un po' cortino, ma spero di fare il prossimo più lungo.
Admanta vuole uccidere qualcuno... secondo voi chi? Ci riuscirà?