Capitolo 8

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Erano ancora distesi sul letto, abbracciati l'un l'altro. Marco accarezzava delicatamente la schiena di Azzurra e tra una carezza e l'altra le donava casti baci sulla fronte. Lei aveva la testa appoggiata alla sua spalla e con una mano gli accarezzava il petto.

"Non voglio più uscire da qui." Rivelò lei.

"E chi dice che dobbiamo uscire?"

"Luca potrebbe tornare da un momento all'altro."

"Ah già, dimenticavo questo particolare. Quando sono con te mi dimentico ogni cosa, mi piace."

"Sì, è lo stesso anche per me." Rispose baciandolo. "Marco? Tu hai....hai detto di amarmi."

"Sì Azzurra, io ti amo. Ti ho amato dal primo momento che ho posato gli occhi su di te e da allora non ho mai smesso. E devo dire di averlo manifestato subito. Quando ti ho detto: Tu devi essere mia, bhè è stata una casualità che tu stessi leggendo un libro che non era certo che avrebbe contenuto quella frase."

"Cosa? È stata una coincidenza?"

"Un rischio direi."

"Toglimi una curiosità, era una coincidenza anche il fatto che scendessi sempre alla mia stessa fermata?"

"No, veramente quello no. E ogni volta aspettavo che tu te ne andassi prima di proseguire nella mia vera direzione: il bar! Non immagini le corse che mi sono fatto!"

"Ahahaahahahahaahahahahaahahahhahh"

"Ti amo anche per questo, per il tuo sorriso e per questa meravigliosa risata che finalmente mi riveli."

"Hai fatto tutto questo per me?"

"Sì, e lo farei ancora."

Davvero Marco aveva fatto tutte quelle follie per lei? E se avesse saputo che lei non avrebbe ricambiato i suoi sentimenti le avrebbe rifatte? Nessuno mai le aveva detto una cosa simile, nessuno mai l'aveva fatta sentire così. Gli accarezzò la guancia e lo baciò intensamente.

Marco fortunatamente se n'era andato prima che Luca rientrasse. Erano passate le 23:00 e Azzurra gli raccontò che avevano cenato e che Marco era dovuto scappare in seguito ad una telefonata. Stanco per com'era, ci aveva creduto e crollò nel giro di pochi minuti. Quella notte Azzurra non voleva addormentarsi, aveva paura che fosse stato tutto un sogno e che se avesse chiuso gli occhi per poi riaprirli sarebbe svanito tutto. Aveva provato la vera felicità, quella che non provava da tempo e che forse, ripensandoci, non aveva hai provato. Era bastato un bacio per darle la conferma di come Marco aveva cambiato la sua vita, ed era certa che avrebbe continuato a farlo. Il giorno seguente trovò un suo messaggio: Buongiorno mia unica ragione di vita, volevo dirti che è stato bellissimo fare l'amore con te. Già mi manchi, non vedo l'ora di rivederti. La sua risposta fu espressa da uno smagliante sorriso. Quasi come al solito era uscita di casa prima che Luca si svegliasse. La giornata non poteva cominciare in modo migliore: il sole splendeva e lei era felice. A lavoro fece il suo solito giro di pazienti e insieme ai sui colleghi programmò le operazioni da compiere nel mese venturo. Durante la pausa pranzo decise di andare da Marco, ma sulla porta fu bloccata da Maria Luce.

"Andavi da qualche parte?"

"Maria. Emh sì, pensavo di andare a pranzo e tu? Sei qui per l'ecografia?"

"L'ho appena fatta. La bambina sta bene, è tutto nella norma. Il dottore dice che il parto avverrà nel giusto tempo."

"Bene. Ti va di pranzare con me?"

"Sì certo."

In macchina c'era silenzio, Azzurra era appoggiata al finestrino quando ad un tratto....

Il tuo cuore ha compreso il mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora