Capitolo 19

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Mattia e Maria Luce se n'erano andati, adesso Azzurra era di nuovo sola nel suo studio. Aveva la testa china sulla scrivania, era talmente pesante che doveva reggerla con entrambe le mani. Era stanca: un notte insonne, Marco, l'operazione, Marco, la morte di Margherita, Marco, le menzogne di Maria Luce e Marco, Marco, Marco. Ritrovarlo per poi perderlo di nuovo e questa volta per sempre. Come avrebbe potuto stare ancora con lei? Lui la considerava responsabile della morte di sua sorella e forse aveva ragione, non avrebbe dovuto operare in quelle condizioni. Ormai era tardi, era quasi mezzanotte, Margherita doveva già trovarsi in obitorio; il telefono di Azzurra aveva finalmente smesso si squillare, non aveva nemmeno voluto guardare chi fosse a cercarla. L'aprirsi della porta la fece smuovere dalla sua posizione, era Luca.

"Ho provato a chiamarti, ma non hai risposto. A casa non ti ho trovato e sono venuto qui...ho saputo quello che è successo, mi dispiace." Disse.

Lei lo guardava senza proferire parola, ma il suo sguardo era vuoto e di certo quelle parole di conforto non lo avrebbero certo riempito.

"È stato un incidente ok, ma perchè hai operato?"

Adesso la sua espressione si fece interrogativa.

"Ho parlato con il direttore, mi ha detto tutto, i tuoi colleghi gli hanno riferito che non ti sentivi bene e..."

"E ho operato lo stesso. Sì lo so, ero presente!" Rispose con rabbia.

"D'accordo, ormai non si può tornare indietro. Su torniamo a casa, sarai molto stanca, devi riposare. Perchè non ti prendi qualche giorno prima del matrimonio? Sono sicuro che il direttore capirà."

"Non ci sarà nessun matrimonio." 

"Cosa? Ma che dici?"

"Hai capito benissimo, il nostro matrimonio è annullato!"

"Ma Azzurra, mancano pochissimi giorni, non puoi......perchè?"

"Mio padre mi ha sempre spinto a frequentarti, a sposarti. Diceva che sarei stata felice, che tu mi avresti protetta, che avrei avuto un'ottima posizione, lo volevo anche io, ero felice, ti amavo o così credevo."

"Credevi?"

"Ma poi è arrivato Marco e grazie a lui, con lui, ho iniziato a vivere, ho finalmente aperto gli occhi e mi sono resa conto che tutto ciò che ho non è quello che voglio. Il mio amore per te era frutto di una volontà che in fondo al mio cuore sapevo di non aver scelto, di non volere. Se io ti sposassi sarebbe come permettere a questa menzogna di proseguire e io non ce la faccio più, sono stanca di mentire."

"Tu e Marco siete amanti? Dunque non mi ero sbagliato quando per un momento ho sospettato che tu avessi un altro. Certo, ora si spiega tutto, il suo imbarazzo, l'invito a cena, quei discorsi a tavola, la donna da cui era preso, eri tu, ha fatto tutto per starti accanto."

"Tante volte sono stata sul punto di dirtelo, ma..."

"Taci, non voglio più sentire una sola parola. Ti sei presa gioco di me, mi hai tradito sapendo che mancava così poco al nostro matrimonio e adesso me lo riveli. Dimmi Azzurra, ora cosa pensi di fare? Eh? Dimmelo!"

Urlò e la afferrò con forza per le braccia.

"Dimmelo!"

"Lasciami! Voglio che esci immediatamente da questa stanza. Fuori!"

Pieno di rabbia e disperazione negli occhi, Luca lasciò la stanza e con essa anche Azzurra. Quest'ultima dopo essersi calmata si recò in obitorio. Margherita era lì, distesa sul lettino. Erano passate poche ore dalla sua morte, il suo corpo era gelato. Il suo bel viso manifestava già i segni della morte, non v'era più quel caldo sorriso e mai più sarebbe tornato. Povera ragazza, aveva solo vent'anni, tutta la vita davanti, la stessa vita che le era stata portata via. Azzurra la guardava con gli occhi colmi di lacrime; ma perchè? Perchè aveva operato? Come ha potuto rischiare così tanto. Marco non aveva torto ad odiarla.

Il tuo cuore ha compreso il mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora