Je t'aime

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Quando mi svegliai quella mattina, Justin non era accanto a me. Ma trovai un biglietto scritto su carta rosa.

Buongiorno principessa,

Tuo fratello è per strada e sta per arrivare, gli ho dato istruzioni!

Non fare la curiosa, a fra poco<3

Ti amo, J.

Ti amo anche io, pensai. Mi alzai dal letto sorridendo e mi vestii velocemente.

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Eravamo in macchina da secoli, o almeno era quella la mia impressione. Mio fratello, Max,stava guidando. Ero seduta difianco a lui, con i piedi appoggiati sulla bocchetta dell'aria condizionata. Mia madre invece, che aveva insistito per accompagnarci,era crollata sul sedile posteriore, distesa per lungo e con la giacca a mo' di coperta.

- togli quei luridi piedi dal mio cruscotto- mossi le dita, a me sembravano abbastanza pulii in realtà. Cominciai ad armeggiare con la radio finché non trovai una stazione che trasmetteva all of me di John Legend ed iniziai a cantare a squarcia gola

- la tua voce mi fa venire voglia di schiantarmi contro un albero- mio fratello fece finta di sbandare. Allora iniziai a cantare a voce più alta e svegliai mia madre,anche lei si mise a cantare. Le nostre voci all' unisono producevano una specie di verso stridulo.
Max scosse il capo scoraggiato, odiava trovarsi in minoranza.
Avevamo superato la città da un pezzo ormai, e davanti a noi si estendeva una strada deserta. Abbassai il finestrino, l'aria sapeva di sale e di umiditá, come se da un momento all'altro iniziasse a piovere acqua di mare.

-Stai pensando a Justin eh?- mio fratello mi diede una gomitata

- si, e so che tu sai tutto. Sai dove andremo vero?!-

- Chris- mia madre si intromise -smettila...io e tuo fratello non vogliamo rovinanti la sorpresa...tutto qui- alzò le spalle con fare innocente

-perché ho l'impressione che qui tutti sappiano qualcosa che io non so?-

- perché è così sorellina- mi scompigliò i capelli ricevendo un'occhiataccia.

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L'aria condizionata dell'aeroporto mi travolse facendomi ondeggiare i capelli. Justin era in piedi appoggiato al banco del check-in.

- ciao mamma, ciao Max- li abbracciai forte -salutate papà da parte mia- era dovuto partire per lavoro, diretto in Italia e sarebbe rimasto li per un paio di settimane almeno.

- ciao tesoro, fai la brava e saluta Justin da parte nostra-

- si- aggiunse Max mentre mi lanciava un bacio volante. Sorrisi e li seguii con lo sguardo fino a quando non sparirono dietro l'angolo

- Jay!- gli corsi incontro

- bonjour chérie, êtes-vous prêt pour le voyage? (Buongiorno tesoro, sei pronta per il viaggio?)- lo guardai corrugando la fronte

-perché adesso parli francese?- sorrisi e poi ridacchiai

-pourquoi ne pas attendre à marcher avec vous sur la Seine amour (perché non vedo l'ora di passeggiare con te sulla Senna amore)- sbarrai gli occhi

- andiamo a...a...-

- Paris- sorrise orgoglioso. Presi la rincorsa e gli saltai in braccio mentre lui girava in tondo

- je t'aime!- gridai guadagnandomi l'attenzione dell'intero aeroporto

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