-Scusi signora, è colpa mia. Sua figlia non ha fatto niente di male. Le.... ho chiesto di aiutarmi a...- Conrad si interruppe pensando a quello che poteva inventarsi. "Perché mi stava difendendo? Non sarebbe servito a nulla" pensai -MI ha chiesto di aiutarlo a portare gli scaotoloni nella sua nuova casa dato che si è appena trasferito- conclusi io, guardando negli occhi il ragazzo con compassione.
-E secondo voi io credo alle vostre mensogne?! chissà perché mai Ashley dovrebbe aiutare un ragazzo che si è "appena trasferito"?- Mia madre fece il segno delle virgolette immaginarie con le mani. -E quindi dovrebbe essere una perfetto sconosciuto per lei!- sospirò facendo una pausa - Ragazzi sono stanca delle vostre bugie. Adesso senza lamentarti vieni con me! E non uscirai di casa per almeno due settimane- Concluso il suo discorso mi prese il polso con forza, e mi condusse verso la sua macchina.
-Ma, mamma!- Ribattei, Conrad era rimasto in silenzio, quasi triste e imbarazzato per la scena appena accaduta. Riuscii appena a fagli un cenno con la mano, dopo di che mia madre Margot chiuse la sportella e mise in moto l'auto, tamburellando l'indice sul volante per la frustrzione.
Il tragitto fu silenzioso, appena arrivammo a casa, percorsi a lunghi passi il piccolo corridoio , salii le scale e mi chiusi in camera mia quasi in lacrime. Avevo pensato che non avrei più rivolto una parola a mia madre, fino a che non avrebbe deciso di togliermi la punizione. Non era mai stata così severa con me, e questo mi fece arrabbiare. Farmi fare certe figure davanti a Conrad, e poi vietarmi di uscire. Ciò che doveva essere una giornata felice insieme a lui, si era trasformata ormai in un incubo. Arrabbiata mi sedetti sulla sedia vicino alla mia scrivania grigia, e notai che il diario della scorsa sera non c'era più, chissà dove era finito, magari di nuovo nell'altro mondo.
Dopo pochi istanti, vidi qualcosa entrare dalla mia finestra. sembrava una sasso avvolto in un biglietto. Curiosa mi alzai per andare a leggerlo, mi chinai e lo presi. c'era scritto
" Rimanderemo il nostro incontro al parco a sta notte. Penso che tua madre sia esausta e quindi dormirà"
Sicuramente l'aveva scritto Conrad. Feci un mezzo sorriso e mi affacciai alla finestra sperando che ci fosse. Ma ciò che potei notare era solo la strada vuota. Appoggiai il bigliettino sul comodino e mi coricai sul letto, per leggere il mio libro. Il telefono squillò , era un messaggio da Sarah.
"Dove sei? Sono uscita dalla casa di Emily adesso, e ho visto i ragazzi davanti alla scuola. Dato che siamo agli ultimi giorni le lezioni durano di meno. Avevamo pensato di uscire a pranzo insieme con le altre, vieni?"
La fortuna era dalla mia parte, proprio mentre sono in punizione, il resto della popolazione esce a divertirsi.
"No non posso mia madre mi ha rinchiusa in casa per quattordici giorni. Non verrò nemmeno a scuola, divertitevi anche per me"
Risposi, e spensi il telefono. Avrebbe peggiorato la situazione ricevere inviti a cui non sarei potuta andare. Passò un ora e tutto ciò che potei fare era leggere, ma poi sentii la voce della mia amica al piano di sotto.
-Siamo venute a trovare Ashley, dato che non potevamo pranzare insieme, abbiamo portato tre pizze-
-Scusa ma adesso è in punizione.-
Scesi dalle scale -Avevi detto che non potevo uscire, e non che non potevano venirmi a trovare i miei amici- Dissi raggiungendole.
-Forse hai ragione- Mia madre mi lanciò uno sguardo fulminante -E va bene, entrate-
Insieme a Sarah, c'era anche Lucy, era leggermente più alta di lei, con i capelli neri raccolti in una coda ,e gli occhi azzurri.
-Poi devi spiegarmi il perché di tutto questo!- mi ordinò scherzosamente Sarah.
Sinceramente non volevo dirglielo, anche perché ero ancora un po' turbata per il suo comportamento negli ultimi giorni. ci sedemmo al tavolo della cucina, presi tre bicchieri, le posate e una bottiglia di acqua e cominciammo a mangiare la nostra pizza. Parlammo di scuola, e di come Lucy era riuscita a convincere i suoi genitori a comprarle un cane.
-Anche a me piacerebbe averne uno! Quando lo avrai sarò curiosa di vedere come è! - Esclamai.
Tra novità e risate riuscii a dimenticare il fatto accaduto poche ore prima. Finito di pranzare, si erano ormai già fatte le quattro del pomerggio, così salutai le mie amiche e tornai a rinchiudermi in camera mia. Non avevo più visto mia madre, forse era uscita o forse era in qualche stanza della casa, ma non me ne importava. Per far passare il tempo accesi il computer e guardai diversi siti. Tra cui: la sparizione misteriosa di Lele e leggende sugli spiriti o il così detto " altro mondo". Riuscii a comprendere che esso era il mondo degli spiriti dei morti, e ciò mi spaventò. Ripensai a Emily: Se lei c'è stata allora è morta? E se lo fosse davvero? Chissà come sarà accaduto?
Feci un paio di ricerche e trovai ciò che volevo."Emily Brian morta in un incidente stradale il 23/5/1998"
Questa frase rispose ai miei piccoli enigmi,ma allo stesso tempo mi spaventò parecchio così spensi il computer con occhi spalancati. Ero rimasta pietrificata dalla notizia, questo voleva dire che io avevo parlato con una persona morta. Lei mi aveva accennato che era uno spirito ma non pensavo fosse morta. Forse avrei potuto chiedere altre spiegazioni per l'ennesima volta al ragazzo con cui dovevo uscire quando arrivava la notte, dovevo solo aspettare che calasse il sole, ma chissà perché neanche lui non dormiva anche se affermava di non essere un mezzomorto...
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L'altro mondo
FantasiaAshley, una ragazza quindicenne , frequenta una piccola scuola del suo paese, ha pochi amici e le piace stare da sola. La sua abitudine è quella di andare al parco a leggere libri, per lei è rilassante sentire il rumore del vento mentre è assorta ne...