Cap VIII

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Sorpassammo la scuola correndo, e arrivammo nel vicolo in cui ero svenuta la scorsa volta.
-Perché siamo a casa di Emily? Chiesi.Andammo infondo alla strada e ci fermammo davanti alla casa grigia.
-Perché lei ti può aiutare.
Disse Conrad lasciandomi la mano. Mi aveva trascinato per tutto il tragitto.
Bussò alla porta di legno, dopo pochi secondi essa si aprì. -E voi due che ci fate qui?- domandò la ragazza sorpresa, aveva i capelli bianchi e gli occhi chiarissimi tendenti al lilla, era alta e molto magra.
-Emily sei tu che hai trasformato Ashley in una mezzamorta. E ieri come conseguenza si è trovata il diario di Lele in camera. Vorrebbe solo sapere di più della sua nuova vita.- Disse il ragazzo in modo sgarbato,  entrando senza permesso nella vecchia casa. Dopo che la ragazza mi fece cenno con la mano di raggiungerli entrai anche io.
-Ehm... si avrei tante cose da chiedere. Anche per quanto riguarda il diario.-
Ci sedemmo sui divani messi uno di fronte all'altro del salotto, la sala era composta da un piccolo televisore posto in un angolo, un camino , un tavolo basso fra i due divani e un grande tappeto. I colori erano smorti e le pareti erano di colore verde marcio.
-Sì non preoccuparti, ti spiegherò tutto io.- disse sedendosi difronte a me e a Conrad -Allora, Lele era mia zia, era anche lei come te una mezzomorta, ma purtroppo era molto curiosa. Un giorno decise di andare a vedere l'altro mondo e ne rimase intrappolata, perché gli spiriti che lo abitano odiano voi.... mi correggo quasi tutti.- guardò Conrad che era a disagio -Comunque il suo diario compare automaticamente alle persone che si sono appena trasformate, e ti consiglio di non andare in quel mondo, perché , a meno che tu non abbia giuste cause, ci potresti rimanere per sempre e pentirtene-
Ciò che mi aveva appena detto era davvero inquietante, spiriti, morti, prigioni.... tutte queste cose mi facero venire i brividi ala schiena.
-Sì: come posso io andare la?
-Oh be questo non puoi saperlo adesso, a meno che non vuoi fare la fine di mia zia-
Rispose lei. Ancora mi stavo chiedendo come quei due sapessero tutte queste cose anche se non erano mezzomorti.
-Grazie delle informazioni comunque. L'ultima domanda che vorrei farti è questa: tu chi sei veramente?-
A questo mio enigma, il volto della ragazza divenne cupo, e cominciò a scambiarsi occhiate poco rassicuranti con Conrad.
-Io sono una fuorilegge, vengo direttamente dall'altro mondo, ma non rispetto le regole. Sono ricercata ormai da un anno ma ancora non mi hanno presa. Per gli spiriti è vietato tornare su questo mondo. Ma infondo mi piace molto di più-
Rimasi a bocca aperta incantata a fissarla.
-C-Capisco. Quindi sei uno spirito?-
-Sì, ma quando torno sulla terra riacquisto la mia forma umana.-
Mi volta a guardare Conrad che era diventato più pallido di quanto già non lo fosse.
-Nemmeno tu sapevi che era una fuorilegge?-
Gli chiesi
-N-no- il suo sguardo tornò più tranquillo -in realtà non me lo aveva mai detto- disse mettendosi una mano dietro la testa imbarazzato.
-Bene volete qualcosa da bere?- Chiese Emily alzandosi
-No grazie- Rispondemmo in coro io e il ragazzo, mentre ci alzammo.
Tunf Tunf
Qualcuno bussò alla porta, Emily andò ad aprire ed entrò Sarah.
-Ciao!- Le due si salutatarono amichevolmente.
-Ciao Ashley allora stai meglio.-
Disse la mia migliore amica, rivolgendosi a me -Sì credo-
-Se non vi dispiace vorrei parlare con Sarah in privato-
Ella mi guardò con gli occhi, come per implorarmi di andarmene.
-Noi possiamo già togliere il disturbo-Risposi io. Ero già stanca di avere tutti questi segreti con la ragazza che pensavo non mi nascondesse niente. Presi la mano di Conrad e lo tirai fuori dall'abitazione
-Grazie comunque- Salutai chiudendo la porta.
-Come mai questo sbalzo d'umore?-
-Sarah mi sta nascondendo troppe cose, non so più se fidarmi di lei o meno, e da quando ci sei tu è cambiata moltissimo-
-Per questo sei uscita di fretta?-
-Volevano parlare tra di loro in privato- Pronunciai l'ultima parola imitando la voce della mia amica -allora non volevo essere nei piedi-
Conrad sorrise per il mio atteggiamento infantile. Mi chiesi perché finivamo sempre ad essere noi due da soli mano nella mano. -Cosa c'è da ridere?-
-Niente niente problemi da ragazze- Sì affrettò a rispondermi.
-Esatto non puoi capire.Possiamo  andare-
Mentre camminammo sulla strada che portava davanti a scuola vidi l'orario ed erano ormai le 9. Non avevo voglia di andarci, così pensai a cosa potere fare per passare la mattinata.
-Possiamo anticipare la nostra uscita di oggi pomeriggio a stamattina?- Proposi rompendo il silenzio -Ma non eri tu quella che non poteva saltare nemmeno un minuto di scuola?- chiese scherzando
-Hai detto bene:ERO-
-Comunque ci sto- approvò lui.
Mentre stavamo andando al parco, incontrai una donna che non volevo incontrare proprio in quel momento.
-Ashley è così che ci si comporta? Mi lasci bigliettini dicendo che esci per un ora , fai una passeggiata, e poi alle 9.00 ti ritrovo con un ragazzo mai visto prima a marinare la scuola!-
Mia madre venne verso di noi a piedi a passi lunghi,quasi correndo più arrabbiata che mai.
-Ma mamma posso spiegarti-
-No! Adesso vieni a casa con me e starai in punizione per un bel po di tempo signorina!-

Spazio autrice:
Spero che questo capitolo vi piaccia. Potete anche commentare se volete, mi interessano molto i vostri pareri sulla storia!

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