"Non sai quanto sapeva essere convincente Jeanine..."
Qualcosa dentro di me si spezza, come un elastico troppo teso.
Gli tiro un pugno in faccia.
Nella mia mente tornano le immagini di quando mi hanno spogliato del mio orologio e delle mie scarpe, per condurmi al nudo tavolo dove intendevano togliermi la vita. Un tavolo che potrebbe benissimo aver preparato Caleb stesso.
Pensavo di aver superato questo tipo di rabbia ma, quando lui indietreggia barcollando, le mani sollevate a coprirsi la faccia, lo inseguo, lo afferro per la camicia e lo sbatto contro la scultura di pietra, gridandogli che è un vigliacco e un traditore e che voglio ucciderlo, ucciderlo.{Capitolo 26}
[AMO QUESTO PASSAGGIO, LO AMO LO AMO LO AMO LO AMO]