L'AMORE TI ACCENDE

UNO

Sono le sette in punto, e la
sveglia suona.
É da circa tre mesi che non mi alzo così presto.
Non sono una pigrona, ma ho comunque sonno, dato che ieri sera sono andata al letto alle due. Entro in bagno per darmi una sciaquata, lavarmi i denti e pettinarmi i miei lunghi capelli castano chiaro.
Con calma, mi vesto, mettendomi una maglia corta grigia e dei jeans nero sfumato, converse bordeaux e, non puó mancare il mio adorato profumo, narciso rodriguez.
Scendo a fare colazione.
C'e solo mia madre che prepara il latte e i pancake, di mio padre e mio fratello nessuna traccia.

-buongiorno tesoro

-buongiorno mamma, dove sono Cam e papà?

-Oh, tuo fratello ancora dorme, tuo padre è andato a ritirare una cosa

-okay

-tu, piuttosto, ansiosa per il primo giorno alla nuova scuola?

-mmh, ansia no, magari pensierosa

-no tesoro, non devi esserlo, vedi che sarà stupendo

-speriamo

Mamma mette la colazione a tavola e chiama Cameron.
Lui scende, un po' barcollante, ma scende.
Appena mi vede mi stringe in un abbraccio.
Io e lui andiamo molto d'accordo, io non so stare senza lui, e lui senza me.

-Allora Kim, ti va se ti accompagno al tuo primo giorno nella nuova scuola? - mi chiede mentre si versa i cereali nel latte ancora bollente

-certo, sarebbe stupendo!

-okay, allora dammi cinque minuti che sono pronto

-va bene, ti aspetto qui

finisco il latte e il pancake, salgo in camera a prendere lo zaino e scendo in soggiorno, mi seggo sul divano e aspetto Cam.
Finalmente arriva, vestito come al solito da figo, ma vabhe, che anche senza lui resta stupendo, non senza vestiti, ma senza vestiti fighi eh, hahaha, non pensate cazzate.

-eccomi! - annuncia saltando dal penultimo gradino della scalinata

-perfetto, andiamo. Ciao mamma, ci vediamo a pranzo.

-ciao tesoro!

Cameron ha una macchina sportiva stupenda, rosso fuoco e decappotabile.
Modestamente siamo una famiglia abbastanza benestante.
Arriviamo nella nuova scuola.
È stupenda, ha un'ampio giardino con due fontane centrali, dietro l'istituto si scorge un campo da pallavolo e uno da calcio, la scuola è enorme.
Cameron mi lascia al parcheggio e mi augura buona giornata dandomi un bacio in guancia.
Mi dirigo verso l'entrata.
Di solito non sono una che ci fa tanto caso.
Ma ci sono una marea di ragazzi stra fighi.
E anche di oche puttanelle.
Finalmente entro, mi dirigo verso l'armadietto 215, assegnatomi alla mia iscrizione, poso alcuni libri, e al suono della prima campanella mi dirigo in classe.
Prima ora: scienze.

Entro in aula e prendo il banco centrale della seconda fila.
Poco dopo entra un ragazzo a dir poco stupendo, occhi verde smeraldo, capelli castano scolorito e muscoloso, un dio.
Si siede al penultimo banco a sinistra, non mi dà l'aria di un grande studioso.
Lo voglio conoscere.
Entra in classe la professoressa McAnley e posa lo borsa sulla cattedra.

-buongiorno ragazzi, questo terzo anno lo trascorreró ancora con voi, ma vedo che c'e una nuova ragazza, come ti chiami?

-io sono Kimberly Adams, mi sono trasferita da Washington da poco

-oh Kimberly, spero tu ti trova bene alla National Florida, bene, oggi vorrei cominciare con un'argomento molto particolare, Jackson Fox.
Che cosa c'entra con la scienza?
Centra, perche lui era un'amante della natura, e sapete cosa affermava? Che le bellezze della natura andavano coccolate, rispettate, curate e soprattutto
amate, le bellezze naturali andavano amate da far schifo, amate all'infinito.
La professoressa va avanti cosi per un'ora, finché non suona la campanella delle nove, e la lezione di scienze termina.
Mi dirigo verso il mio armadietto.
Lo apro e vedo che materia ho ora.
Matematica.
Prendo il libro e tutto il necessario e una voce dice il mio nome.

-Kimberly, che bel nome, quasi bello come la persona che lo indossa.

Mi giro verso destra.
Era il ragazzo dagli occhi verdi.
Aveva l'armadietto affianco al mio, il suo era il 216.

-grazie vicino di armadietto - gli rispondo prontamente senza far vedere che mi piace

-no, ma che brutto nome che mi hai dato, chiamami Thomas, o Tom, come ti pare, sei bellissima, lo sai?

-grazie Tom, che lezione hai ora?

-matematica, tu?

-pure

-andiamo insieme?

-d'accordo