È martedì. Non mi piacciono particolarmente i martedì. Devo andare a lezione e poi devo precipitarmi a lavoro per arrivare in orario, e ho anche gli allenamenti di calcio.
Mi fermo in un caffè tranquillo per prendere un caffè prima di terminare il breve tragitto per arrivare alle lezioni. È troppo presto per imparare qualsiasi cosa, secondo me, ma non posso saltarle, così eccomi qui.
Esco dalla mia auto di merda e comincio a sorseggiare il mio caffè non appena entro nell'edificio riscaldato. Siamo a metà ottobre, la temperatura sta cominciando a calare. Entro nella classe e noto che è quasi vuota. Qualche persona è sparsa per la stanza e nessuna mi presta attenzione.
Mi siedo al mio posto, gettando la borsa sotto il tavolo. Infilo gli auricolari e chiudo gli occhi ascoltando la musica. Altre persone entrano dentro e ne sento una accanto a me. Apro gli occhi e vedo il ragazzo sbavante - ehm Niall - e mi tolgo un auricolare.
"Hey, amico" dico.
"Hey. Mi posso sedere accanto a te?" Chiede e io annuisco, rivolgendogli un sorriso amichevole.
"Credo che non abbiamo parlato per niente alla festa" dice e io mi tolgo anche l'altro auricolare per dargli tutta la mia attenzione.
"Sì, sono quasi scappato via con Harry" gli dico e un sorriso felice mi riempie la faccia solo per aver nominato Harry.
"Lo so. Gli piaci" mi dice, un ghigno fissato sulla sua faccia. Sento il cuore battere rapidamente e il mio stomaco svolazzare. Piaccio ad Harry? In che modo?
"Anche lui mi piace. È un bravo ragazzo" replico. Sto provando a sembrare calmo e tranquillo, ma dentro di me sto urlando come una ragazzina.
"Lo è. E come suo migliore amico, ho bisogno di parlare con te e vedere se ti approvo" dice, provando ad essere serio, ma le sue labbra si piegano leggermente all'insù.
"Perché non dovresti? Sono fantastico" gli dico. Sto quasi per aggiungere qualcos'altro, quando noto una certa persona entrare nella stanza e quasi mi strozzo. Da quando frequenta questa lezione?
"Stai bene?" Chiede Niall preoccupato.
"No. La mia ex fidanzata è appena entrata" sibilo. Mi schiaccio ancora di più nella mia sedia, sperando che non mi noti.
"Ex fidanzata?"
"Sì. Oddio, speriamo non mi veda" sussurro. Sono quasi sotto il tavolo e Niall guarda in giù, verso di me, con una espressione indecifrabile in faccia.
"La professoressa è appena entrata. Alzati" dice. Lentamente scivolo di nuovo fuori e la vedo seduta due file davanti a me.
Ottimo.
***
"Harry, rispondi" mi lamento al telefono. Continua solo a suonare e mi sto irritando. Harry di solito risponde dopo i primi tre squilli, oramai ne sono passati più di tre.
"Pronto?" Sento la sua voce profonda rispondere e sospiro sollevato.
"Finalmente mi rispondi. Devo andare agli allenamenti di calcio tra...adesso, ma ti va di uscire con me dopo? Potremmo prendere un caffè tipo?" Suggerisco. Ora che ho incontrato Harry, voglio vederlo. Mi piace vederlo, osservarlo e...magari ho una piccola cotta. Ma una piccola.
"Umh... Certo. Sì, okay. Quando finiscono i tuoi allenamenti?" Chiede.
"Alle otto. Ti vengo a prendere io o ti chiamo e ci incontriamo" gli dico. Si blocca per un minuto, poi risponde.
"Ti vengo io incontro." E la chiamata s'interrompe. Ha agganciato. Stacco il telefono dall'orecchio e lo guardo incredulo. Come osa riagganciare a me?
***
Sto correndo per il campo, aspettando che Nathan mi passi la palla. Lo chiamo e lui alza lo sguardo e me la passa. Io ricevo la palla facilmente e la dribblo sul campo, aggiustandomela alla perfezione.
Il mio piede scorre indietro e poi colpisce la palla. La guardo volare nell'aria e poi centrare la fine della rete. Mi giro e corro verso Nathan per dargli il cinque e esultare con lui.
"Bel goal, L" sento qualcuno gridare. Alzo lo sguardo verso gli spalti e vedo Harry, con una fotocamera attaccata al collo. Mi stacco dal resto della squadra e corro verso di lui.
"Che ci fai qui?" Chiedo quando lo trovo. Mi rendo conto che sono coperto di sudore e che probabilmente puzzo terribilmente. Non voglio davvero che mi veda così.
"Ti volevo vedere mentre ti allenavi" dice semplicemente. Lo guardo e poi indico la sua fotocamera.
"Cos'è questa?"
"Questa?" Indica anche lui la fotocamera e io annuisco. "Un altro dei miei segreti. Adoro la fotografia" mi dice.
Sorrido perché è da Harry che gli piaccia una cosa del genere. Dio, è proprio carino.
"Hai fatto dei bei scatti?"
"Un paio. Te li faccio vedere dopo che ti sei fatto la doccia. Senza offesa, ma tu puzzi" ride e mi acciglio.
"Torno subito" gli dico e poi vado verso gli spogliatoi per fare una doccia e cambiarmi.
***
Andiamo al caffè in cui sono già andato con Stan. La rossa non sta lavorando, al suo posto c'è un suo collega più anziano, con una faccia gentile.
"Cosa prendi, H?" Gli chiedo. Lui guarda il menù e poi ritorna da me con una luce felice negli occhi.
"Una cioccolata calda" mi dice ed io gli sorrido mentre mi giro verso l'uomo.
"Due cioccolate calde" gli dico e poi gli passo i soldi. Lui prepara in fretta le bevande e ce le passa.
"Grazie" dice Harry e poi lo guido di nuovo nella notte.
Camminiamo in un silenzio tranquillo, entrambi godendoci le nostre bevande calde. Passiamo davanti alle persone semplicemente passeggiando, nella splendida serata.
"Qual è la cosa che preferisci in tutto il mondo?" Dico alla fine. Harry prende un sorso della sua bevanda, chiaramente pensando ad una risposta.
"Probabilmente la musica... O le torte" risponde. "Tu?"
"Non lo so. Non sono molto bravo a scegliere le mie cose preferite" gli dico. Mormora capendo.
"Qual è la tua peggior paura?" Mi chiede e io mi blocco.
"Quello è un segreto" gli dico e quasi mi schiaffeggio da solo per la terribile scelta di parole.
"Se è per questo, noi ci scambiamo sempre dei segreti" mi ricorda Harry ed io sospiro.
"Ho due grandi paure: la prima è crescere e la seconda è che chiunque mi odi" rispondo con calma. So che mi ha sentito, anche se rimane in silenzio.
"La mia più grande paura è amare qualcuno che non mi ama. Dà loro un grande potere su di te ed è davvero spaventoso" mi dice. Lo guardo di nascosto e lui fissa semplicemente il suolo mentre cammina.
Cerco e aggancio il mio mignolo con il suo. Non sono ancora pronto per prendergli la mano - specialmente in pubblico - ma questo piccolo gesto mi sembra giusto. Lo vedo abbassare lo sguardo verso i nostri mignoli e sorridere.
"Mi prometti che non dirai mai a nessuno i nostri segreti?" Gli chiedo e lui alza lo sguardo, alzando anche i nostri mignoli e afferrando ancora più forte il mio.
"Promesso" dice e so che posso fidarmi. In più, non si può rompere un "mignolin giurello".
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Secrets - Larry (Italian Translation)
FanfictionTutto quello che serve loro è una chiamata da ubriaco per cominciare a parlare. Dopotutto, chi c'è di meglio di un estraneo per raccontare i propri segreti? NOTA: I want to say thank you to @gaysicle for letting me translate this story. This work be...