Jordan POV's
Non sapevo perché l'avevo baciata .
A dire la verità è stata un'azione molto improvvisa , ma forse era quello che volevo veramente . Forse .
Tutta la scuola seppe del nostro fidanzamento in pochissimi giorni .
Eravamo sulla bocca di tutti e questo a Sofia non dispiaceva .
Ormai dovevo stare solo con i compagni di Sofia , ormai non ero considerato più come Jordan , ma come " Il ragazzo di Sofia " .
Non vedevo quasi mai Andrea e Daniel .
Solo qualche saluto veloce all'inizio o alla fine delle lezioni .
Per il resto stavo sempre con Sofia , Giorgia , Vittoria , Filippo e altre persone molto diverse da quelle che frequentavo abitualmente .
Quella mattina non mi alzai alle sette , come mi alzavo di solito , ma mi alzai due ore prima .
Era una settimana che lo aspettavo : l'alba quel giorno sarebbe stata stupenda ; e non me la sarei persa per niente al mondo .
A differenza di molte persone , io adoravo svegliarmi presto : sentire la lieve brezza invernale solleticarmi la pelle , sentire il sole che entrava dalle finestre e mi scaldava la stanza .
La sera prima avevo messo la sveglia alle cinque proprio per non perdermi lo spettacolo .
Quando la sveglia suonò all'ora indicata , non mi lamentai .
Mi alzai e aprii immediatamente la finestra e i balconi rossi .
Cercavo di fare il meno rumore possibile per non svegliare i miei nonni .
Dovetti prendermi una coperta perché fuori faceva particolarmente freddo a quell'ora .
Appena uscii il buio stava facendo spazio alla luce dell'alba .
Mi aspettavo di sentire il calore della luce solare che iniziava a farsi sentire in contrasto con il freddo dell'inverno , ma sentii solo delle lievi goccioline bianche appoggiarsi sul dorso della mia mano .
Era neve .
Subito mi sentii felice come un bambino e ricordai quando , quelle rare volte , a Boston nevicava .
Era una grande festa e tutti i ragazzi e bambini andavano in strada per giocare a battaglia a palle di neve o fare pupazzi anch'essi di neve .
Ovviamente anche le scuole rimanevano chiuse .
Ero così felice che a Roma nevicasse , che quasi non notai che stava iniziando l'alba .
Sfumature che andavano dal rosso all'arancione tinteggiavano il cielo .
Era uno spettacolo mozzafiato .
La nevicata aveva aumentato intensità ed era bellissimo vedere nevicare mentre un altro giorno stava per iniziare .
Ero così incantato da quello spettacolo che quasi non sentii il cellulare squillare .
Guardai il display e vidi che era Sofia .
Risposi immediatamente.
" Ehi amore " disse .
" Ciao Sofia . Come mai sveglia a quest'ora ? "
" Sto guardando l'alba . È bellissima no ? "
" Si molto bel... Ehi aspetta come fai a sapere che anche io la sto vedendo ? "
" Intuito " rispose " ti andrebbe di venire a casa mia ? "
" Si okay quando finisce la scuola posso venire direttamente a casa tua " dissi .
" No . Io intendo adesso "
" Adesso ?! " non sapevo perché , ma questa sua ultima affermazione mi aveva particolarmente sconvolto .
" Si . Basta che scavalchi la staccionata e poi vai nel giardino dove noi ci siamo baciati . Mi troverai li " disse ridacchiando .
" Ma sono solo le cinque e un quarto... "
" Lo so . Dai sbrigati che ti aspetto " e riattaccò .
Ecco questo era un lato negativo della mia relazione con Sofia : dovevo fare tutto quello che voleva lei .
Non che andare a casa sua mi dispiacesse , e non mi dispiaceva nemmeno ricevere qualche bacio , ma comunque non mi piaceva questo comportamento .
Quindi mi alzai e iniziai a vestirmi .
Presi dei jeans scuri strappati , una maglietta azzurra e una felpa dello stesso colore .
Presi il cellulare e lo mi si dentro la tasca della felpa .
Quindi mi incamminai verso la casa di Sofia .
La neve stava continuando a scendere e si depositava su di me .
Non mi ero portato dietro un ombrello , ma nemmeno me l'avrei voluto portare .
Adoravo la sensazione che mi trasmetteva la neve a contatto con il mio corpo .
Arrivai a casa di Sofia in meno di cinque minuti .
Quindi scavalcai la staccionata bianca e andai nel giardino in cui una settimana prima io avevo baciato Sofia .
Lei era lì ad aspettarmi .
Rimanemmo li a guardare l'alba e la neve che scendeva .
Non facemmo niente di sconcio o inappropriato , rimanemmo solo lì a guardare lo spettacolo che si presentava davanti ai nostri occhi .
Rimanemmo lì per circa due ore , fino alle sette , quando decisi di ritornare a casa per cambiarmi e prepararmi per andare a scuola .
Arrivato a scuola , salutai Sofia con un bacio a stampo e mi diressi da Daniel e Andrea , visto che era da tanto che non parlavo con loro .
" Ehi " dissi a loro sorridendo .
Si girarono dall'altra parte all'unisono e mi ignorarono.
" Si può sapere che cavolo avete ? " chiesi .
" Si può sapere che cavolo hai tu ? " rispose Daniel .
Prima che ebbi il tempo di dire qualcosa intervenne Andrea : " Jordan è da tra settimane che programmiamo di vedere l'alba insieme , e tu hai preferito la tua ragazza ai tuoi migliori amici , non dico di essere geloso , ma ormai hai cambiato anche gruppo di amici per quella lì " Disse riferendosi alla mia fidanzata .
Cavolo !
Me ne ero completamente dimenticato .
" Ehm ... Scusate ... Io .... "
" Almeno vi siete baciati tu e Sofia questa mattina ? "
" No , non ho baciato Beatrice sta mattina " dissi noncurante .
" Beatrice ? " mi chiese Andrea .
" Cosa c'entra Beatrice adesso ? " dissi .
" guarda che hai detto ' non ho baciato Beatrice stamattina '" .
" Ah ho sbagliato . Che abbiamo in prima ora ? " chiesi per cambiare discorso .
" Eh no amico . Non cercare di cambiare discorso " disse Andrea
" Daii smettetela ho solo sbagliato " sorrisi .
" Ah vabbè . Comunque vi devo dire una cosa miei cari amici " disse Daniel .
Noi restammo zitti .
" Mi sono fidanzato " era molto soddisfatto .
" Ah si ? Mi fa piacere per te . Chi è la sfortunata ? " feci una linguaccia .
" Beatrice "
Non so perché rimasi stupito e anche leggermente amareggiato da questa sua ultima affermazione .// spazio autore
Eh si 😁
Daniel e Beatrice si sono messi insieme 😌
Nei prossimi capitoli forse spiegherò anche come 😏
{ marcovolpato_ }
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My poison (IN SOSPESO)
Genç Kurgu« Il segreto dell'esistenza non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per cosa si vive »