Capitolo 8

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Nero.
Un colore privo di emozioni e sentimenti, freddo come il ghiaccio.
Profondo come gli abissi degli oceani e scuro come la notte più buia.
Ma anche un colore così tetro, può infondere calore e sicurezza.

Ed è quello che io vedevo adesso.
Nient'altro che calda oscurità.

...Sono morta?...

Questa frase viaggiò in mezzo a quel buio fino a che non scomparve lasciando dietro di se solo l'eco della mia voce.

Non è ancora giunta la tua ora, piccola tigre...

Una voce dolce e vellutata giunse alle mie orecchie, probabilmente dispersa anche lei in questo mare buio.

Chi sei?...

Tutto a tempo debito mia cara, ma ora svegliati, c'è qualcuno un po' incazzato che attende di parlarti...

Chi?...

Lo scoprirai tra poco...

Una soffice risata fece scomparire il buio lasciando spazio ad un candido bianco.

~

Sentì dei lievi fruscii giungermi alle orecchie che si intensificarono, prendendo il rumore delle foglie cullate dal vento.

Un raggio di sole mi investì in pieno facendomi aprire gli occhi.

Solo che due occhi color rosso cremisi mi guardavano piuttosto infastiditi.

TROPPO VICINOOOOOOOHH!!!

"WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!" urlai alzando di scatto il busto prendendolo in pieno in fronte.

STOCK!!

"AHYAA!!"

"AHYAA!!" urlammo all'unisono.

"Ma che cazzo urli?!" Mi urlò lui.

"Eri troppo vicino!" risposi a tono.

"Non è vero!"

"Si invece!!" dissi massaggiandomi la fronte.

"Sei tu che mi sei caduta addosso!" mi rispose con la mano sulla fronte, dove spuntava un livido rosso chiaro.

"Beh... S-scusa" dissi mettendo il broncio e incrociando le braccia sotto il seno.

Lui sbuffò di rimando e io ebbi l'occasione di guardarlo di sottecchi.

Aveva setosi capelli neri e una pelle pallida che evidenziava il colorito acceso dei suoi occhi cremisi.
Gli zigomi pronunciati e gli addominali scolpiti, messi in evidenza con la scura maglia aderente che indossava e i jeans che gli fasciavano le gambe, gli dava un aspetto da dio greco... che mi fissava.

O.O?

"Hey, così mi consumi" sogghignò guardandomi malizioso e evidentemente divertito dalla situazione.

Arrossì violentemente e mi affrettai a distogliere lo sguardo, provando un forte interesse verso uno dei tanti cespugli.

Tutte a me succedono.

Lievi risate provenivano dallo strano tipo che scuoteva leggermente la testa.

"Ma non-" non feci in tempo a finire che in un attimo me lo ritrovai a pochi centimetri dal mio viso.

Ero letteralmente bloccata all'albero; con i polsi legati e una delle sue gambe tra le mie per impedirmi di scappare.
Con un sorrisetto malizioso stampato sulle labbra.

TROPPO VICINOOOOOHHHH!!!

"M-m-ma che vuoi?!" balbettai.

Da questa distanza potevo sentire chiaramente il suo profumo di menta e cioccolato.

La sua espressione da maniaco venne sostituita con una piuttosto seria.

Non ci parlammo per vari minuti, soltanto una furiosa lotta di sguardi tra i miei occhi verdi contro i suoi cremisi.

Non avrei perso questa sfida.

Immersa in quei pozzi rossi sentì come una scossa seguita con dei battiti accelerati del cuore, poi sparì.
Fu una sensazione strana.

Rimanemmo a fissarci, finché lui non parlò per primo.

"Perché non hai paura di me?" Disse tutto d'un fiato.

"In che s- ... Aahh" sospirai.

"Non lo so, ma ho passato di peggio" dissi continuando a fissarlo negli occhi, ricordandomi quella volta dove Dan mi ha salvato alla cascata.

Aspetta DAN!!.

MANNAGGIA.
MANNAGGIA.
MANNAGGIA.
MANNAGGIAAAAA!!

"Cavolo!!" urlai andando a sbattere di nuovo contro la sua testa.
Peggio delle zucche(?).

"Ahi!! ma la vuoi finire?!" mi ringhiò contro lasciandomi libera.

"DevotornarealvillaggioimmediatamentealtrimentiquestavoltamuoiodavverooppureDanmiuccide" sparai tutto d'un fiato.

"Nonhocapitonientediquellochehaidettomannaggiaparlapiùpiano!!" mi rispose ringhiando massaggiandosi la testa.

"Eh?" Non capisco una CEPPAA!!

"Cosa?" Domandò alzando un sopracciglio.

"Devo...tornare...al...villagg-" dissi scandendo bene ogni parola.

"Ma sai parlare normalmente?!" mi disse.

"MI SONO PERSA E DEVO TORNARE A CASA ALTRIMENTI QUELLI MI UCCIDONO!!" gli urlai.

"Ma cosa urliii!!" disse tappandosi le orecchie cercando di fuggire dalla disperazione.

"Davvero ti sei persa?" sogghignò.

"Non è divertente!" sbottai gonfiando le guance.

Mi guardò per qualche minuto prima di parlare:

"Vai avanti finché non trovi un albero completamente secco e proseguì verso destra, gira verso sinistra e poi proseguì dritto fino al muro di legno."

"Cosa?"

"Vieni ti accompagno" disse mettendosi le mani in tasca e proseguì silenzioso verso la stradina chiara senza una risposta.

Sbuffai cominciando a seguirlo.

In mezzoretta circa cominciai a vedere Muret, fu la mezzora più lunga della mia vita!

Si vedevano già delle guardie che avvisavano che ero arrivata tramite un campanello piuttosto arrugginito.

Dovranno aver notato la mia assenza.

Con un sorriso da ebete stampato in faccia mi girai verso il licantropo che si era fermato un po' più in la per non essere visto.

"Grazie" gli dissi raggiante.

Lui mi guardò per poi andarsene.

No glielo dovevo chiedere.

"Aspetta! come ti chiami?" dissi quasi sussurrando per non essere sentita e lui doveva avermi sentito perché si girò.

"Sebastian" disse sogghignando prima di sparire nel bosco.

Cappuccetto Rosso Dark Night [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora