Capitolo 11

556 52 0
                                    

Scusatemi se ieri non ho pubblicato ma ero ammalata e non ho potuto finirlo -.-
Pardon.
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Aprì gli occhi uno alla volta, in modo che mi potessi abituare meglio alla luce.

Ma fui costretta a richiuderli subito perché qualcosa che conoscevo fin troppo bene mi stava appena passando sotto al naso, oddio che schifo.

Con le sue otto zampette camminava sulla moquette in tutta calma, NO NO TRANQUILLO EH?! CON CALMA!!

...IO ODIO I RAGNI.

Riaprì di nuovo gli occhi ma lui era ancora li.

"ODDIO CHE SCHIFO! UCCIDETELO VI PREGO!!" urlai.

Sobbalzai, spolverandomi i vestiti sperando che quel coso mutante non si sia attaccato da qualche parte per impossessarsi del mio cervello!

...No, era ancora li.

"WAAAAAAAAAAAHHHH!!!"

"Ma che fai?!" disse una voce che avevo imparato a riconoscere.

"Aron!! salvarmi, tuu" dissi abbracciandolo (stritolandolo) e parandomi dietro la povera bestiolina.

"Eh?" domandò confuso.

"Lìì!" indicai il ragno.

"Ma fai sul serio?" commentò disperato.

Io intanto avevo preso la scopa trovata in un angolo e con un ghigno mi avvicinai al mutante.

"QUESTA È SPARTAAAAAA!!!!!" dissi sciacciandolo ripetutamente finché di lui non rimase solo poltiglia.

"Il mondo è salvooo!"

Poi successe una cosa che non mi sarei mai aspettata.

(No, il ragno è morto)

Aron era avvinghiato alle mie gambe e le stava stringendo come per abbracciarle.
In un primo momento restai confusa ma poi mi abbassai alla sua altezza e lo abbracciai anch'io.

Solo adesso mi accorsi di quanto mi fosse mancato.

"Dove sei stata? cosa è successo? non ho potuto più chiamarti" aveva gli occhi lucidi.

Gli scoccai un bacio sulla fronte e i nostri sguardi si incrociarono.

"Sono successe un po' di cose e ultimamente la mia vita si è un po' scombussolata" dissi scompigliandoli i capelli.

Solo adesso diedi un'occhiata alla stanza dove mi trovavo.

Pareti di legno bianco adornavano la stanza, un letto con le coperte color azzurro confetto, una scrivania con qualche libro e un grosso specchio, un armadio di ebano scuro decorato con motivi floreali.
Di fianco c'era una porta che presunsi sia il bagno.
La moquette color panna copriva tutto il pavimento, rendendolo soffice ai piedi.
L'unica fonte di luce proveniva da una finestra con le tende dello stesso colore delle coperte.

"Ma...dove sono? Non è la mia camera" dissi sollevandomi.

"Si che lo è, sarà la tua nuova camera" rispose.

"Nuova camera?!" domandai confusa.

"Tu...non sai niente, vero?"

"Cosa?" lo guardai incerta, avendo paura della risposta.

Lui mi indicò semplicemente lo specchio.

Guardai prima la sua mano e poi lo specchio, dirigendomi verso di esso.

Cappuccetto Rosso Dark Night [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora