~La mattina seguente~
Il mio caro telefono mi sveglia. Prendo uno jeans, una maglia bianca con topolino sopra che si compre gli occhi con il dito medio con la scritta "Fuck you" e le converse rosse.
Prendo lo zaino esco di casa. Mi sento osservata, mooolto osservata. Aumento il passo in modo che quella sensazione svanisce. Arrivo a scuola e scambio quattro chiacchiere con James, Ale e Albe. Quella lurida campanella suona e una mandria di elefanti in calore entrano.[...]
L'orario scolastico è finalmente finito e si avvicinano le vacanze natalizie, la salvezza di noi alunni.
Esco dall'edificio e prendo la strada verso casa. Ci metto almeno 10 minuti e sto fuori casa. Vado in camera mia e mi butto sul letto pensando di uscire con Ale.
Prima di chiamarla faccio i compiti.[...]
"Driiiiiin...Driiiiiiin"
Il mio telefono suona e sullo schermo del telefono compare il nome di Alessia. Okay questa ragazza ha i poteri.
~Inizio chiamata~
"Hey Alaska!"
"Hey Ale!"
"Che dici se andiamo al centro commerciale?"
"Stavo giusto per chiedertelo. Vengo a casa tua?"
"Ovvio. A dopo" non mi da nemmeno il momento per salutarla che attacca.
Esco di casa senza sapere se Lorenzo è arrivato.
Quella fastidiosa sensazione mi assale. MADOGNA.
Sono davanti casa De Giglio e busso.
Viene ad aprirmi Alberico con un sorriso a 32 denti stampato sulle sue dolci labbra.
"Ciao!" Dico dando un bacio su quella morbidissima guancia.
"Hey. Ale sta per scendere" dice e io annuisco.
Parliamo del più e del meno.
"Alaska andiamo!" Dice Ale facendomi venire un colpo.
Usciamo di casa e andiamo al centro commerciale.
Stiamo in un negozio di abbigliamento molto bello.
"Alaska vado a provare questa maglietta aspettami qui" dice con la maglietta a penzoloni sul braccio e annuisco.
"Alaska, come mi sta questa maglietta?" Dice uscendo dal camerino. L'unica parola che riesco a dire è "Wow". È una maglietta bianca aderente che mette a risalto le curve e con la scollatura in pizzo formando la forma di un cuore.
Andiamo alla cassa e lei paga.
Andiamo al Mc che si trova infondo al centro commerciale.
Io e Alessia stiamo gustando il nostro panino mentre parliamo. Delle lunghe e magre braccia avvolgono la mia pancia e due labbra si posano sulle mie.
"Ciao, amore mio!" Dice Antony.
"C-ciao" dico facendo un falso sorriso.
"Vi prego uccidetemi" dico tra me e me.
"Devo andare, Ti amo" dice e va via.
Mi giro verso Alessia che mi guarda con un sorrisetto malizioso.
"Da quanto sei fidanzata?" Dice sorridendo.
"Ehm...da ieri" dico cercando una scusa per cambiare discorso.
"Andiamo? Sono stanca" dico sparando la prima cosa che mi viene in mente.
"Okay. Riprenderemo il discorso un'altra volta" dice sorridendo. Sono nella merda.
Durante il tragitto verso casa di Ale parliamo del più e del meno.
Stiamo davanti casa sua e vado via salutandola con un bacio sulla guancia. Ritorno a casa.
Sono le 22:45.
Metto il pigiama e vado in camera mia. La porta si apre e Lorenzo si mette nel mio letto.
"Cosa c'è?" Dico
"Ora mi spieghi chi era quel ragazzo che ti ha baciato?!".
No vabbeh, ora non so che fare.
"Quale ragazzo e quale bacio?"
Dico negando l'accaduto di qualche ora fa.
"Non fare la finta tonta. TU SEI MIA. MADONNA. Ti ha detto pure Ti amo. Vuoi dirmi chi è quello?!"
"Ti prego parliamone domani" dico girandomi dall'altro lato e non badando a Lorenzo.
~ La mattina seguente ~
Mi sveglio alle 6:30 grazie al mio telefono. Io, essendo deficente, ho messo la sveglia anche il sabato, che non andiamo a scuola. Metto un fuson bianco, una maglia bianca larga e le vans rosa.
Prendo il telefono e vedo che è sabato. Ceh, Dio Mio!, svegliarsi alle 6:30 di sabato, che non c'è scuola, non è una delle cose più belle che possono capitarti. Mi metto sul divano e vado un pò su Facebook. Vado tra le notifiche: Oggi è il compleanno di Sara Gallo (N/A la fantasia del cognome)
Oddio! Oggi è il compleanno della mia migliore amica. Credo di aver trovato il regalo da fare a Sara. Vado in cucina e trovo mia madre che fa colazione. Perfetto.
"Mamma, buongiorno. Ehm...oggi è il compleanno di Sara e...volevo sapere solo se posso andare a Milano e domani sera torno a casa."
"Sarebbe un'ottima idea. Okay puoi andare" Sorrido e vado a preparare uno zainetto con tutto l'occorrente per 2 giorni:un pigiama azzurro, due magliette, un fuson, uno jeans e converse bianche.
Vado a vedere sul telefono a che ora sono i treni per Milano. Il primo treno è alle 7.30. Controllo l'orario e sono le 7:15.
"Mamma io vado il treno per Milano parte tra poco. Ci vediamo domani." Dico dandogli un bacio sulla guancia ed esco di casa.
Sono le 7:25 e sono vicinissima alla stazione. Prendo in caffè aspettando l'arrivo del treno.
Il rumore delle rotaie rimbomba nelle mie orecchie. Salgo e vado a sedermi all'ultimo vagone. Metto le auricolari e metto la sveglia alle 8:10. Guardo il paesaggio fuori dal finestrino. Piano piano mi addormento.[...]
Mi sveglio grazie al mio telefono e scendo dal treno. Ricordo perfettamente le strade di Milano.
Raggiungo la casa di Sara e busso.
Viene ad aprirmi la madre,Carla.
"Ciao Carla, sono qui per il compleanno di Sara e voglio farle una sorpresa."
"Ciao cara! Da quanto tempo. Sei un tesoro a venire da Torino a Milano solo per Sara. Comunque sta dormendo." Sorrido e Carla mi invita ad entrare. Parliamo un po e si fanno le 9:30. Sara dorme ancora. Io, essendo una rompicoglioni, prendo un secchio e lo riempio di acqua fredda. In silenzio vado in camera sua. Tutto è come me lo ricordavo. Le pareti rosa confetto e il letto specie come quello delle principesse.
Distolgo lo sguardo e vedo Sara che dorme. Prendo il secchio e lancio tutta l'acqua addosso
"Ma dico sei coglio..." stava per finire la frase ma quando mi vede scoppia a piangere e mi stringe a sé e io non posso far di meno. Sono letteralmente bagnata.
"Buon compleanno!" Dico sventolando le mani davanti a me.
"Il regalo più bello che posso ricevere" dice sorridendo.
Il resto della giornata la passammo insieme.
"Stanotte dormi a casa mia!" Dice Sara e io la abbraccio.
Metto il pigiama e andiamo a dormire.
~ La mattina seguente ~
Mi sveglio e io e Sara facciamo colazione. Tutta la giornata l'ho passata con Sara.
Arrivò sera ed era giunta l'ora di tornare a casa.
Sara mi accompagna alla stazione e ci salutiamo con le lacrime agli occhi.
Prendo il treno che in pochi secondi divide me e la mia migliore amica.
Cullata dal rumore che le ruote fanno sui binati mi addormento.[...]
Una signora si avvicina e mi sveglia.
"Dobbiamo scendere, cara" io sorrido e annuisco. Torno a casa. Vado in camera mia, metto il pigiama e riposo per affrontare la vera realtà.
~ La mattina seguente ~
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