Capitolo 22✅

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~La mattina seguente~
Apro lentamente gli occhi e strofino le mani al viso. Il ragazzo dal ciuffo ribelle al mio fianco sta ancora dormendo. Mi alzo lentamente dal letto per non far svegliare Lorenzo. Vado in camera e prendo una maglia nera, un leggins nero a pois bianco e converse nere.
Scendo le scale lentamente e prendo il telefono. Apro la porta d'ingresso ed esco chiudendo la porta. Mi giro e vedo Daniele??
"Hey!" Dico sorridendo
"Salve! Scusa se non mi sono fatto sentire ma avevo da fare" dice scoccando un bacio sulla mia guancia.
"Andiamo a fare colazione con un bel cappuccino caldo?"
"Con molto piacere" dice mentre lo prendo a braccetto.
Arriviamo al bar e aspettiamo che i cappuccini sono pronti mentre parliamo del più e del meno.
"Hey!" Dice una voce femminile alle mie spalle
"Hey Ale!" Dico abbraciandola. Ci stacchiamo e sposta lo sguardo su Daniele.
Tra i due ci sono sguardi pieni di odio.
"Alaska possiamo parlare?" Chiede Ale senza spostare lo sguardo dal ragazzo al mio fianco.
"Sì, certo" dico, mi volto verso Daniele e faccio segno con la mano come dire "Dammi un minuto" e lui annuisce. Ale prende il mio braccio e mi porta fuori dal locale.
"Ma cosa mi combini?! Perché esci con quello?!"
"Cosa c'è di strano?"
"Cosa c'è di strano? Mi stai chiedendo cosa c'è di strano? Lui alza le mani con le ragazze!" Dice gesticolando.
"Con me è diverso" dico guardandola perplessa. Lei sospira ed entra nel locale. Entro e io e Daniele prendiamo il nostro cappuccino. Mentre beviamo il cappuccino entra Leonardo e mi guarda in malo modo. Ma dico, cazzo guardi?! Non hai mai visto un ragazzo e una ragazza bere un cappuccino?!. Io e Daniele usciamo dal locale mentre lo sguardo di Leonardo e Alessia si sposta su di me. Daniele mi porta al parco con giostre e tanti piccoli bambini che giocano. Ridiamo senza motivo appena vi sediamo a terra. I disagi.
La tasca destra del mio jeans vibra e caccio fuori il telefono.
Sul display esce il nome di Lorenzo e rispondo.

~Inizio chiamata~
"Ma cosa cazzo fai?! Vai al bar con quel demente?! "
"Ma cazzo, fatti una vita!" Dico molto raffinata, seh
"Torna a casa ora! Ora te la vedrai con me!"
~Fine chiamata~
Metto il telefono in tasca.
"Alaska ora devo andare, ci si vede!" Dice dandomi un bacetto sulla guancia e scomparendo dietro i vari alberi del parco.
Ora devo affrontare Lorenzo. Brividi amari percorrono la mia schiena, so già cosa accadrà. Cammino lentamente verso casa e penso a cosa fare. La porta di casa è socchiusa, forse Lorenzo non c'è. Apro la porta e Lorenzo è seduto sul divano con le gambe accovacciate e le mani incrociate, ha un ghigno stampato sulle labbra. Faccio finta di nulla e cammino mentre il sangue mi si gela.
"Dove credi di andare?" Mi blocco di scatto stringo i denti.
"Allora, te la fai con quello?" Dice senza muoversi di una virgola. Mi giro verso di lui e noto che accanto ha un coltello. Il mio petto fa movimenti irregolari e il cuore perde un battito.
"Sai Leonardo è il mio migliore amico ed è grazie a lui che ho saputo. Ieri tutte quelle parole dolci erano per prendermi per culo vero?"
"No" sussurro abbassando lo sguardo. Due dita alzano il mio mento. Nei suoi occhi vedo rabbia, tanta rabbia.
Mi accarezza la guancia, subito dopo mi arriva uno schiaffo, così forte da farmi girare la testa. Lacrime calde percorrono i tratti del mio viso.
"Ti prego, lasciami" dico sussurando.
"Mi hai ferito. Come pretendi di essere lasciata in pace? Non so quante volte ti ho detto che tu sei MIA!" Urla l'ultima parola scandendola bene.
"N-non era mia i-i-intenzione" dico singhiozzando.
"E tu pensi che ci creda? Hahahaha ovvio che no..." continua a parlare ma io non lo ascolto. I miei occhi si chiudono, perdo i sensi e mi ritrovo a terra. Apro di poco gli occhi e vedo Lorenzo che aveva una siringa in mano.

[...]

Apro lentamente gli occhi e mi trovo in una stanza, tutta bianca e io mi trovo su un letto di ferro. Mi alzo e mi guardo in giro. La mia testa gira e con la poca forza che ho mi avvio alla porta camminando come un'ubrica. Cerco di aprire la porta,è chiusa a chiave.



I need you | LORENZO OSTUNIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora