capitolo 20✅

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~ La mattina seguente ~
Apro gli occhi e sbadiglio, metto a fuoco e vedo un ragazzo. Sorrido e lo fisso. Lorenzo è così bello quanto stronzo.
"Lo so che sono bello. Me lo dicono tutte" dice con gli occhi chiusi.
"Eh? Cosa?.." mo risveglio dal mio stato di trance.
"Che ore sono?"
"Le 8:07 di domenica mattina".
Mi alzo e mi chiudo in bagno facendo una rilassante doccia calda.

[...]

Metto un' asciugamano che parte da sotto le mie braccia e finisce a metà coscia. Esco dal bagno e metto l'intimo, uno jeans, una maglietta larga blu e le vans blu cobalto.
Vado in cucina e sul tavolo ci sono due tazze piene di latte, dei cereali e dei biscotti. Trovo un biglietto
"Aspettami

-Il TUO Lorenzo"
Mi siedo e aspetto Lorenzo che scende le scale.
"Buongiorno" dico sorridendo
"Buongiorno anche a te" dice ricambiando il sorriso.
Facciamo colazione parlando del più e del meno. È la prima volta che parlo con Lorenzo senza litigare, strano.
Mi arriva un messaggio

Antony ore 8:04
Andiamo a fare una passeggiata ?

Alaska ore 8:05
Okay

Mando il messaggio e sbuffo.
Lorenzo è in camera sua. Prendo un biglietto e una penna e scrivo.
"Vado a fare una passeggiata. Ritorno più tardi.

-Alaska"

Lo metto sul tavolo ed esco. A metà strada ricordo di non aver preso il telefono. Che sarà mai.
Vado al parco e aspetto Antony.
Due mani si posizionano davanti ai miei occhi.
"Chi sono?"
"Antony" dico.
Toglie le sue luride mani dai miei occhi e mi bacia. Schifo totale.
Ci sdraiamo a terra sotto il sole.
Antony si gira verso di me e mi bacia.
Si stacca e sorride e io, ovviamente, ricambio. Si alza e mi prende per mano. Mi porta in un vicolo buio e nessuno passa di lì.
Merda.
Mi sbatte al muro e comincia a baciarmi con foga. Mette le mani sotto la mia maglia.
"Ma che fai?" Non risponde e continua a baciarmi togliendo la maglietta dal mio magro corpo. Mi butta a terra dove mi toglie i pantaloni.
"Smettila" dico con gli occhi velati da lacrime e con il cuore chebatte all'impazzata.
Le uniche risposte sono "Zitta puttana".
"Guarda lei non è puttana, ti stai confondendo con tu madre." Dice un ragazzo. Metto a fuoco ed è...Lorenzo.
Sorrido tra le lacrime.
"Non ti conviene metterti contro di me"
"Ah davvero" dice anche se si vede lontano un miglio che è insicuro.
Io rimango paralizzata oltre alle continue occhiate di Lorenzo.
Prendo coraggio e mi vesto e scappo via dal vicolo. A terra trovo il telefono di Lorenzo. Velocemente vado nella rubrica e chiamo Leonardo.
Risponde dopo tre squilli
~Inizio chiamata ~
"Leo!" Dico con voce tremolante e singhiozzando
"Alaska dove sei?!"
"Hai presente dov'è il parco? Molto più avanti c'è una traversa a destra. Corri e chiama gli altri."
~Fine chiamata ~
L'unica cosa che posso fare è sperare che si sbriga a venire.
"Alaska che succede?!"
"Lì" dico indicando il luogo dove stanno Lorenzo e Antony.
Lui corre verso Lorenzo e quel demente.
"Lorenzo ti prego, resisti" dico piangendo disperatamente.
Torno a casa e vado in camera mia. Prendo carta e penna
"Scusami, scusami tantissimo

-Alaska"

Una delle lacrime che scende sul mio volto cade sul foglietto che lascio sulla scrivania di Lorenzo.
Sono le 22 : 36
Sono distrutta, Lorenzo non è arrivato ancora a casa. Vado in camera mia e mi addormento.
~ La mattina seguente ~
Mi sveglio, oggi c'è scuola. In casa non c'è traccia di Lorenzo. Mi sento malissimo. Prendo lo zaino e vado a scuola. James non c'è, ma non importa.
Vado in classe e mi siedo al mio
posto.
Entra la prof.
"Buongiorno ragazzi."
"Buongiorno prof " diciamo noi alunni in coro.
"Oggi dobbiamo dividere la classe con la 2° C"
La classe di Lorenzo.
Bussano alla porta.
"Avanti" dice la prof.
Entrano Lorenzo, Leonardo, Alberico e altri due ragazzi che non conosco.
"Prendete posto" dice la prof ai 5 ragazzi.
Lorenzo si mette accanto a me e io faccio un mezzo sorriso. Una volta che i ragazzi hanno preso posto inizia la lezione di storia.
Alla seconda ora Lorenzo è rosso in viso e tiene la sua pancia tra le sue braccia e va in bagno.
I sensi di colpa mi assalgono, mi sento uno schifo. Le lacrime minacciano di scendere, ma riesco a trattenerle. Dopo qualche minuto Lorenzo rientra un pò più tranquillo di prima.
"Tutto bene?" Dico guardando Lorenzo negli occhi.
"Si, tranquilla" dice facendo un sorriso e io annuisco.
Non può ingannarmi, so che c'è qualcosa che non va.

All'uscita della scuola io sto accanto a Lorenzo e riformulo la domanda di prima.
"Tutto bene?"
", non preoccuparti" dice e va più avanti.
"ASPETTA!" Urlo visto che Lorenzo è molto più avanti di me.
Lorenzo si ferma e si gira. A passo veloce arrivo da lui.
"Non puoi ingannarmi, so che c'è qualcosa che non va" dico.
Mi ricordo che in classe la pancia gli faceva male. Alzo la maglietta e metto una mano alla bocca, ha una ferita enorme. I sensi di colpa mi assalgono. Corro al parco, mi sento una merda devo distrarmi.

I need you | LORENZO OSTUNIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora