5º Capitolo.

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Lydia's pov;

Ero in un enorme letto, la testa mi scoppiava e mi sentivo come se fossi stata appena travolta da un camion.
Lanciai uno sguardo a Parrish, che dormiva beatamente con un cuscino tra le braccia, poi alla sveglia sul comodino e mi accorsi che era prestissimo, le 06.00, circa.
-Okay, non voglio fare la parte della puttana da una notte, ma non voglio nemmeno rimanere qui per un altro secondo.
Mi alzai lentamente, senza far rumore ed andai in cucina, presi un foglio e una penna dalla mia borsa. -Devo andare, scusami.
Ci vediamo.
Non era molto, ma pur sempre qualcosa.
Mi vestii, presi il cellulare, aprii la porta e scesi le scale.
Camminavo velocemente sul marciapiede, con lo sguardo basso, guardavo il movimento dei miei piedi.
Provai ad alzare lo sguardo e notai la jeep di Stiles vicino la centrale dello sceriffo, lui era seduto sul cofano.
Passai dietro la jeep per non farmi notare.
«Lydia?» disse, mi girai lentamente.
«Stiles..» spinsi le labbra verso l'esterno, come di mia abitudine.
«Che ci fai qui, a quest'ora?» chiesi, con un mezzo sorriso.
«Quando mio padre resta in ufficio la mattina vengo a controllare se è tutto okay.
Comunque, potrei farti la stessa domanda.» alzò l'angolo destro della bocca.
Non parlai, lui invece continuò.
«Anche tua madre è in ufficio, non è vero?» annuii e mi poggiai alla jeep.
«Ma non è per questo che sei qui, non ti ho mai vista in giro a quest'ora.» ancora una volta, non dissi niente.
«Vuoi un passaggio?» chiese dolcemente.
«Sì, certo.» finalmente parlai.
Salii in auto per un breve ma lento e silenzioso tragitto.

Stiles's pov;

«Vuoi entrare?» mi chiese, prima di aprire lo sportello.
«Certo.»
Entrammo in casa e mi sedetti su una poltrona.
«Vado a farmi una doccia, aspetti qui?» iniziò a togliersi i tacchi.
Era fin troppo ben vestita per fare qualsiasi cosa alle 06.00 del mattino, fin troppo...sexy.
Dopo circa 5 minuti le squillò il cellulare, lo presi per controllare chi fosse: Parrish: «Hai dimenticato la borsa prima.»
-Parrish?
La mia mente viaggia, immagina cose e vorrei non l'avesse mai fatto.
Un altro suono, un altro messaggio: «Senti, lo so che è stata una scelta affrettata quella di ieri.. ma sono stato bene.»
Sentivo un pizzico di rabbia, di disprezzo, verso entrambi? Forse.
Improvvisamente sentii il rumore di passi e vidi Lydia avvolta in un'asciugamano, con una crocchia disordinata. «Che fai? Leggi i miei messaggi?» rise di gusto e arrossì, quando prese il cellulare e lesse il messaggio, il sorriso sparì.
La rabbia era svanita; non potevo provare rabbia, ne gelosia amichevole (?), così mi limitai ad alzarmi ed andare in cucina.
«Mi spiace..» disse a voce bassa.
«Non preoccuparti.» sorrisi.
Ci sedemmo entrambi sul divano e dopo pochi minuti di silenzio imbarazzante, parlai:
«Allora, dimmi, che avresti fatto se non mi avessi incontrato?» dissi divertito.
«Beh, sarei tornata a casa da sola.» lo affermò con aria fiera.
«Sì, certo, su quei trampoli.» indicai i tacchi con lo sguardo, vicino alla porta principale.
«Sono capace di tutto, anche alle 06.00 del mattino.» rise dolcemente, entrambi ci sistemammo in modo da stare a quattr'occhi e continuammo a ridere per un pò..

Lydia's pov;

Più tardi passai da Parrish, per prendere la borsa, ma non parlammo dell'accaduto, ci furono solo scambi di sguardi imbarazzanti e qualche semplice frase. Avrei dovuto sistemare la cosa al momento stesso, ma sinceramente non ero ancora pronta.
Nel pomeriggio, chiamai Scott e gli chiesi dei Dread Doctors, mi disse di venire da lui nel pomeriggio e lo feci.
Fuori c'erano le auto di Theo, Stiles e.. Deaton: era una riunione seria.
Bussai ed aprirono immediatamente. «Eccomi.» entrai ed un silenziò piombò nella stanza, tutti smisero di parlare.
«Ora che siete tutti qui, possiamo iniziare.» disse Deaton.
Mi sedetti sul divano e prese a parlare: «Mi sono informato su questi.. dottori, se così possiamo chiamarli, e ho scoperto che sono esseri che possono essere sconfitti in un solo modo..» si fermò per poco mentre osservava un modellino in legno sul camino e noi l'osservavamo, in attesa che continuasse.
«È pericoloso, ma dobbiamo provarci. E servirà il tuo aiuto e la tua collaborazione.» Deaton guardò verso di me.
«Io?» dissi, stranita.
«Sì, tu.» e sul viso gli comparve un'espressione strana, come se provasse compassione.
«Okay, va bene, ma per favore, non voglio iniziare a sentire voci, davvero.» fissai il vuoto per un pò.
«No, no, no. Quel che intendo è che potrebbe essere pericoloso per te, quindi dovrai rimanere a casa, al sicuro magari con Malia, o Kira.»
«Cosa?! Hai appena detto che hai bisogno di me!»
«Sì, ci aiuterai, ma in un altro modo.
Loro sanno che sei una Banshee e se una Banshee venisse trasformata in una Chimera non perderebbe le sue qualità, quindi, immagina una Chimera che prevede la morte, sarebbe invincibile.»
«Devo venire, mia nonna potrebbe avere a che fare con tutto questo e voglio esserci.» cercai anche di convincerlo che non mi sarei fatta catturare, ma mi vietò persino di uscire di casa.
«Per mettere fine a questa storia, per sconfiggere quegli esseri, dovremo usare il tuo sangue, non una quantità enorme, non preoccuparti, ma nemmeno minima.»
prese posto anche lui, di fronte a me.
«Verseremo il sangue di Lydia negli stessi aggeggi che loro usano per trasformare le Chimera, aggiungeremo del mercurio, poi le useremo.»
Malia si avvicinò a noi.
«Dovremo iniettare quella sostanza nel collo di ogni Dread Doctor e Chimera? È impossibile.»
«No, è qui che il pericolo entra in gioco: c'è un'enorme macchina, nel centro del loro laboratorio, è come se fosse il cuore di ognuno di loro, quindi la sostanza dovrà essere iniettata lì, e credimi, è ancora più complicato: la macchina è protetta da una dozzina di Chimera, esperimenti riusciti, e potremmo trovarci anche alcuni dei dottori.»
Stiles si alzò e andò contro Scott.
«Porteremo Lydia all'ospedale per il prelievo, ma qualcuno dovrà rimanere con lei dopo, non può rischiare.»
«Stiles, ci servirà tutto l'aiuto possibile, magari posso chiedere a mia madre di rimanere con lei e..» Scott fu interrotto. «Tua madre? E chi proteggerà tua madre? Deve esserci qualcuno che possa proteggerla, Scott.»
Scott sospirò e si allontanò.
«Ma non è il caso, non è la prima volta che sono sola a casa!» dissi, mi sentivo un peso, per questo credo di aver alzato la voce mentre lo dicevo..
«Ha ragione.» disse Malia, poggiando una mano sulla spalla di Stiles.
«Resterò in casa, al sicuro.» dissi, seccata.
Stiles provò a guardarsi intorno, come se stesse cercando qualcuno che gli dicesse che aveva ragione, che dovevamo fare come lui diceva, ma poi si arrese.
«Okay.» mise le mani in tasca e si lasciò cadere sul divano.

Stydia; "He still likes her, doesn't he?" - Italian FanFiction.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora