6º Capitolo.

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CAPITOLO 6.

Lydia's pov;

Dopo la fine della riunione Stiles e Malia mi accompagnarono all'ospedale, Melissa mi fece circa 3 prelievi e poi Malia li mise in auto, per non dare nell'occhio. «Tutto bene?» mi disse Melissa, sorridente. «Certo, solo un pò stordita.» era vero: mi sentivo strana. «È normale dopo il prelievo di una certa quantità di sangue. Vado a prenderti qualcosa di dolce, in modo che tu possa riprenderti.» uscì dalla camera e rimanemmo io, Stiles e Malia. «È strano pensare che della gente ha il mio sangue in un contenitore, in auto.» iniziai a ridere, credo che fosse per il prelievo, mi sentivo come quando si è assonnati e si comincia a ridere senza motivo.
«Sembri fatta.» disse Malia sorridendo.
«Già.» Stiles replicò allo stesso modo.
«Ecco, è una barretta, spero vada bene.»
Era Melissa tornata dal distributore, mi porse la barretta e la mangiai velocemente.

Quando mi accompagnarono a casa mi poggiai sul divano e mi addormentai.
Iniziai ad aprire gli occhi dopo poco, circa mezz'ora. Gironzolavo per casa senza sapere cosa fare, così decisi di andare a scavare tra le vecchie foto di famiglia: andai nella camera delle mamma e aprii il primo cassetto del comò, c'erano vari album, ma presi quello con scritto: "Famiglia al completo.".
All'inizio c'erano solo foto di feste Natalizie, compleanni e cose simili, poi trovai delle foto vecchissime, risalenti forse a quando avevo 1 un anno circa, al massimo 2; iniziai a vedere anche foto della mamma da adolescente, poi sempre più piccola. C'era una foto, sempre sua, che attirava la mia attenzione, era stata scattata alla casa sul lago, cercai di cacciarla dal taschino trasparente, ma uscirono 2 foto, quella della mamma ed una che ritraeva una ragazzina, aveva l'aria di un volto conosciuto.. poi ricordai: era la donna che io e Stiles avevamo visto nei video di sorveglianza di Eichen House, pochi giorni prima, Sophia.
Mi alzai di scatto, presi le chiavi dell'auto, ed uscii.

Stiles's pov;
Eravamo appena arrivati alla casa sul lago, i ragazzi erano ancora in auto, nell'attesa che gli mostrassi l''entrata'. Quando prendemmo a camminare ricordai l'episodio di pochi giorni prima, ricordai di quanto fosse stato pericoloso.
Ci dirigemmo nel retro della casa, dove si trovava la porta; prima di entrare Scott mi si avvicinò.
«Mi dispiace per Lydia, sai che è al sicuro, che non permetterei mai che le accadesse qualcosa, non è vero?» lo sussurrò e quasi gli risi in piena faccia.
«Voglio solo che tu sappia, Scott, che lasciarla a casa da sola è pericoloso tanto quanto lo sarebbe stato se fosse venuta con noi, soprattutto se questi tizi sono davvero tanto interessati alle Banshees.» continuai a camminare, lasciandolo dietro.
Arrivammo all'enorme portone con il pannello di riconoscimento.
«Perchè non ci hai detto che c'era bisogno di un codice?» chiese Malia.
«Perchè credevo che 3 lupi mannari e 1 coyote mannaro potessero distruggerla.» dissi, leggermente freddo.
Scott sospirò.
Liam inizio a trasformarsi, e così anche gli altri.
Provarono a distruggerla, spingevano contro la porta, ma niente.
«Il pannello si attiva con il DNA di un Martin..» dissi.
Passarono pochi secondi e tutti insieme alzammo lo sguardo.
«Il sangue!» disse Kira.
Se bastava davvero solo il DNA di un Martin, avrebbe dovuto funzionare.
Prendemmo le sacche con il sangue di Lydia che portammo dall'ospedale e me ne misi un pò sul palmo della mano; sembrava che fossi appena uscito da un film horror o che stessi per compiere chissà quale rito contorto.
Feci in modo che il sangue si espandesse sulla mano muovendola, poi lentamente la portai al pannello: ci vollero pochi attimi e le serrature scattarono.
«Andiamo.» dissi.
Entrammo e vidi lo stesso posto di pochi giorni prima, quando salvammo Liam ed Hayden, ma quella volta saremmo dovuti andare oltre.
Mentre attraversavamo la camera, trovammo uno di quegli apparecchi che usavano per trasformare le Chimera e lo portammo con noi, insieme a del mercurio, che poi versammo nelle sacche dove c'era il sangue di Lydia.
Vidi un'altra porta, mi avvicinai e cercai di aprirla, mentre gli altri continuavano ad osservare il laboratorio, nel caso ci fosse servito qualcos'altro.
«Stiles!» sentii un colpo dietro la testa e caddi, quasi incosciente. Vedevo le sagome di Scott e Malia che lanciavo pugni contro alcuni dei Dread Doctors, Kira era ferita, Theo teneva testa a due Chimera.
Mi alzai lentamente e, recuperando le forze, mi avvicinai a Kira per controllare se stesse bene.
«Sta ferma. Cerco di fare qualcosa.» le dissi.
Presi una delle sedie di legno e la lanciai in aria, quando ricadde presi due pezzi di legno che si erano staccati e, da dietro, mi avvicinai allo stronzo che stava attaccando Malia; con una forza disumana lo trafissi e per un attimo restò fermo, poi cadde per terra. «Stai bene?» chiesi preoccupato. «Oltre al fatto che stavo essere uccisa, è tutto okay.» sorrise e si avventò sul Dread Doctor che Liam cercava di uccidere.
Cercai di dare una mano a Theo e con l'altro pezzo di legno colpii una delle due Chimera, poi il pezzo di legno cadde, cercai di recuperarlo ma un piede mi bloccò la mano. -Theo..
Mi prese per un braccio e mi graffiò l'addome con la mazza, procurandomi una ferita. «Figlio di puttana!» gli dissi, imprecando mentalmente. Scott si accorse della situazione e smise di combattere, avvicinandosi a noi. «Theo!» urlò, incazzato. «Mi dispiace, Scott, davvero.» aveva un'aria da psicopatico.
«Non fare stronzate..» disse Malia.
Vedevo la mano di Theo avvicinarsi e così anche la mazza. Cercai di liberarmi, tiravo calci, ma ovviamente senza risultati.
Improvvisamente gettò la mazza e vidi gli artigli uscire, posizionò la mano vicino al mio collo.
«Theo!» Malia gli si scaraventò addosso ma lui con una sola mossa la lanciò dall'altro lato della stanza.. poi sentii la presa rallentare. «Tutto okay?» Lydia.
Aveva colpito Theo con una sedia. Era venuta nonostante le avessimo detto di non farlo, per il suo bene. «Sì, sto bene, è solo che il sangue continua a scendere.» provò a tamponare la ferita. Stavamo per alzarci, poi urlò.
Quel bastardo la prese da dietro e le puntò un apparecchio con un ago lungo il collo.
Lei in ginocchio e lui in piedi.
Aveva gli occhi lucidi e mi guardava con la coda dell'occhio.

Lydia's pov;
«Tu, piccola stronza, sarai una Chimera perfetta.» lo guardavo con odio, le lacrime agli occhi.
«Non osare, non toccarla.» era Stiles, tirava su col naso e mi guardava. Theo rise, poi diventò serio. Sentii l'ago strappare la pelle e mi alzai, con forza lo tirai fuori e iniziai a colpire Theo.
In quel momento benedicevo Parrish per avermi dato una mano ad imparare a difendermi.
«Sul serio?» quasi scoppiò in una risata e mi bloccò le braccia tenendomi entrambi i polsi, mi liberai e con un calcio lo colpii in pieno viso. Scott e Kira si avvicinarono a Theo, per aiutarmi, e presero il controllo della situazione. Cercai Stiles, ma non c'era, nemmeno Malia. C'erano solo due Chimera che avanzavano verso me. Una delle due con la coda mi lanciò contro un tavolo e caddero delle cose. Ero indolenzita, la botta alla testa era stata forte, ma provai a rialzarmi.
Le due Chimera mi si avvicinarono e le colpii con dei pugni, una delle due riprese il lavoro che stava per fare Theo, e mi puntò nuovamente l'ago al collo, lo sentii entrare, poi una freccia le colpì, ma non bastò a fermarle; provai a guardare dove l'avevo vista venire. Avevo ancora l'ago nel collo e la Chimera stava per finire il suo lavoro, poi un'altra freccia arrivò, le creature gridarono per il dolore, ma non facevo che pensare ad una persona..
Mi dimenavo per liberarmi e fortunatamente ci riuscii. Quando mi alzai la vidi. Era lei.
«Allison!» urlai in lacrime.
Poi una luce nera avvolse le Chimera e la situazione passò in secondo piano, mi guardai intorno e vidi che lo stesso stava succedendo a tutti i Dread Doctors, compreso Theo, quando mi girai trovai le due Chimera per terra, solo allora mi accorsi che erano mia nonna e Sophia. Mi avvicinai al corpo di Lorainne.
Mia nonna.
Mia nonna era una dei Dread Doctors, ha cercato di uccidermi, di trasformarmi in un mostro. Le lacrime mi rigavano il viso nuovamente e tiravo su col naso. «Amore mio..» cercava di parlare, con voce strozzata. «Sai che ti voglio bene.» tossì. «Te ne ho sempre voluto, Ariel.» -Ariel.. se n'è ricordata.
«Anche io.» singhiozzavo, non riuscivo ad aggiungere altro, mi sembrava la cosa più veloce e semplice da dire in quel momento. Alzai lo sguardo e vidi arrivare Stiles e Malia, avevano salvato la vita tutti iniettando il mio sangue nella macchina. Gli altri Dread Doctors erano nello stesso stato di mia nonna.
Continuavo a piangere, non per mia nonna, non per la paura, non per me. Avevo visto ALLISON.

Autrice;
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Stydia; &quot;He still likes her, doesn't he?&quot; - Italian FanFiction.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora