Ospedale.

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Aprii gli occhi, trovandomi avvolta dal bianco delle pareti. Mi alzai sui gomiti per vedere dove fossi, la stanza era vuota, c'era solo il letto in cui ero distesa io, un comodino alla destra e la flebo attaccata al mio braccio che io prontamente staccai non avendone bisogno.

Alzai lo sguardo sui due ragazzi affianco a me, vedendo mio fratello, Giuseppe e.. Angy?!

-Cosa ci fa lei quì?- chiesi, avendo l'attenzione di tutti su di me.

Inutile dire che Andrew mi saltó adosso abbracciandomi fino a stritolarmi le ossa.

-Eiei piano, mi fai male così-

Allentó la presa su di me e si sedette sui bordi del lettino.

-Angy hai qualcosa da dire o no?- proferì parola per la prima volta Giuseppe.

La guardai in faccia per la prima volta, ma lei girò i tacchi ed uscì dalla stanza e Giuseppe a corrergli dietro come un cagnolino.

Non mi ha neanche rivolto parola.

- Andrew?- chiesi sperando che potesse spiegarmi come sono finita qui.

-Mell non ho idea di cosa sia successo, solo c'é questo ragazzo che ti ha trovato a terra e ti ha portato quì in ospedale. Credo che solo tu sappia chi sia stato.-

Pensandoci..

Forse..

No, non ricordo.

Ma..aspetta..

Un ragazzo?

-Un ragazzo?-

-Sì ehm..ciao- mi voltai verso la porta, luogo da cui proveniva quella voce, vidi un ragazzo poco più alto di me, capelli biondi tinti e occhi verdi.

Bello lui.

-Beh vi lascio soli- in quel momento volevo fulminare Andrew per volermi lasciare sola con un ragazzo che non conosco, ma troppo tardi, era già fuori.

Si avvicina, e sono in imbarazzo(?)

-Mi chiamo Roberto, per gli amici Rob, piacere- disse allungandomi la mano, la osservai vari minuti, per poi stringerla.

Credeva già che fossimo amici?

-Melissa-

Molto socievole sei.

Muori ora o dopo?

Come tua vocina devo consigliarti.

Ma muori.

-Ehm..grazie per a-avermi aiutato-

Perché cazzo balbetto?

Asociale.

-Figurati, sai qualche volta potremmo uscire insieme-

Cosa?

Già sta filtrando?

In che mondo sono finita?

-Ehm sì certo okay-

-Scusami, io ora devo andare, non vorrei ritardare a lavoro-

-Che lavoro fai?-

-Pasticcere-

-Io amo i dolci- mi ritrovai ad esclamare come una bimba.

-Bene, allora qualche volta vieni a trovarmi, ci vediamo- disse per poi uscire dalla porta.

Un'ora dopo.

Ma quando cazzo mi fanno uscire?

Io ti lascerei quì per sempre.

Ei, sei proprio bastarda per essere me.

Ma io sono te, quindi non darti della bastarda da sola.

Vidi qualcuno avvicinarsi al mio letto, ero talmente occupata a dialogare con la mia vocina che non mi accorsi che qualcuno era entrato, e quel qualcuno era proprio lui.

-Mell io..-

-Chiamami Melissa-

-Va bene ehm, scusa per..-

-Dovremmo smetterla sai-

-Cosa?- mi chiese confuso.

-Si Giusé, non dovremmo neanche essere amici, hai un ragazza e altri amici, fatteli bastare-







Spazio autrice:

Non so se il capitolo vi piace.

Comunque, ditemi se la storia é troppo semplice e la vorreste più movimentato o il contrario, insomma fatemi sapere la vostra opinione.

Non so se ci sono directioner tra i miei lettori, ma se é così sappiate che sto lavorando ad una storia su Harry e Louis e penso che la pubblicheró a breve.

MS.

La ragazza dai capelli blu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora