Capitolo 9.

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~IL TEMPO~

Dopo un'ora di risate silenziose e gomitate, finalmente si torna in mensa.
Credo la ricreazione sia la pace di tutti.

«Charlotte!» mi richiama Ketty.

Mi volto e due femminili ma forti braccia avvolgono il mio collo, quasi strozzandomi.

«Ehi Ketty!» sorrido cercando di allentare la sua presa.

«Davvero, scusami per oggi... Ma pensavo fossi assente e così una mia amica mi ha convinta a sedermi accanto a lei... Davvero scusami!» dice guardandomi in faccia.

«Non preoccuparti, davvero. Capita a tutti di fare ritardo o di assentarsi! E comunque rimarrai sempre la migliore amica di banco! Non per nulla, ma Harry è così infantile tanto che mi ha fatta totalmente distrarre dalla lezione..» ridacchio.

«Ah Harry, si lui è il più buffone della classe... È impossibile essere seri con lui.» ride mentre lentamente ci conduciamo in mensa. «Comunque parlando di altro, come mai hai ritardato oggi?» dice maliziosamente mentre mi offre una leggera gomitata.

«Piccoli inconvenienti.» dico cercando di non pensare a ciò che è successo in bagno.

Non so se prenderla con una risata o con un mezzo pianto flebile. Da una parte ricordare di aver tamponato Zayn di polvere mi fa venire voglia di ridere senza un domani, d'altra parte invece ricordare la causa delle mie cicatrici sulle braccia mi rende momentaneamente triste e depressa.

«Piccoli inconvenienti con Zayn, vero? Ehehehehe.» ridacchia mentre sulla mia faccia appare un'espressione di stranezza verso questa ragazza.

«Ketty... Sai che giorno è oggi, vero?» le ricordo.
Penso ricordi me e i miei sette giorni; o meglio dire sei giorni...

La mensa non è molto piena rispetto a ieri, vedo una grande differenza... Ma nel dubbio, io e Ketty ci dirigiamo verso la fila.

«Certo, oggi è il venticinque Settembre e qualcuna attende con ansia sei giorni...» ridiamo entrambe. «Davvero, ma che diamine è successo in bagno prima? Sia tu che Zayn siete ricoperti di polvere... L'hanno notato tutti, presumo anche il professore.» ride mentre arriva al termine della fila.

Oggi non sono in vena di mangiare, perciò cerco di prendere solo della semplice frutta e delle bevande.

«Non è successo nulla di cui dubitare, Ketty. Solo che mi ha inseguita fino in bagno delle ragazze e gli ho lanciato il cancellino in faccia. Giustamente per vendicarsi, lui ha fatto lo stesso.» ridiamo entrambe per la stupidaggine commessa.

«Sai, non è da lui inseguire ragazze.» sorride.

«Avrei dubbi su questo, dato che mi è corso dietro per i corridoi fino in bagno.» rido mentre sposto lo sguardo su un gruppetto di ragazze appena sedute accanto a me.

«In vari sensi..» scoppia a ridere mentre mi strozzo con la bevanda.
Questa ragazza è davvero incorreggibile.

--

E così, gran parte dei miei giorni li passo in questo modo; tra lo studio e la scuola.
In America quando piove è consigliabile rimanere a casa, i diluvi sono molto forti per lo più i venti sono peggio.
Credo che Ottobre sia così in America.

È da circa passato un mese e devo dire che non ho avuto problemi con la nuova scuola, o meglio dire con il College. A prima vista, ricordo che Zayn mi creava fastidio ma da quando gli risposi in bagno non mi torna più tra i piedi. Semplicemente mi ignora, meglio per me.

Io e Ketty siamo diventate migliori amiche, Harry anche. A dir la verità, in così poco tempo, Harry si è molto confidato con me; ad esempio mi ha parlato della sua omosessualità, del divorzio dei suoi genitori, la sua dipendenza dall'alcol.
Harry temeva che non gli avrei più parlato dopo la sua confessione in riguardo all'omosessualità, ma non successe questo.
Anzi, gli sono più amica di prima. Mi ha confidato che apparentemente gli piace un ragazzo che frequenta un'altro college, ma in comune hanno la stessa confraternita. Non ricordo bene il nome di questo ragazzo, se non sbaglio è Lovel, Louis... Non ricordo.

Harry mi ha anche raccontato che suo padre non accetta la sua decisione in questo cambiamento, infatti c'è questo pesante contrasto fra lui e il padre da circa due anni. La madre è riuscita ad accettarlo, e adesso lo difende anche. Ma il padre non vuole saperne.
Comunque sia, io sarò dalla parte di Harry. Vorrei anche aiutarlo in questo.

Tutti hanno il diritto di amare, etero e omosessuali.
Credo sia giusto così.
Siamo degli esseri umani e amare è umano.

Comunque sia, farò qualcosa per Harry. Riuscirò ad aiutarlo, perché ne ha il diritto.

Da Settembre sono cambiate parecchie cose, come ad esempio anche i turni di mia madre.
Adesso lei non è quasi mai presente in casa. Avrò l'occasione di vederla rientrare in tarda notte.
Il suo datore le ha offerto questa opportunità con aumento di stipendio; giustamente mia madre non ci ha nemmeno pensato due volte e ha subito accettato.

Il problema è che adesso mi sento così sola, questo non mi aiuta affatto. Anzi, peggiora le condizioni. A volte, penso che la vita vuole che io sia sola per sempre.
Senza nessuno.
Forse credo sia giusto così, chi vorrebbe mai una come me?
Depressa, triste, senza sentimenti, apatica e lunatica? Per non dire pazzoide, psicopatica e sola.

Siamo già ad Ottobre e per me sembra essere ieri il giorno della partenza dall'Italia.
Eh già... Il tempo vola, trascinandosi dietro tutti i ricordi.

Questa sono io, una ragazza depressa che fissa per tutto il tempo il soffitto bianco e vuoto della sua camera; pensando al passato, al presente e al futuro. Pensando ai problemi e alle soluzioni. E pensando soprattutto alla tristezza.
Non ho motivazioni per essere felice, ormai.
È successo molti anni fa, così, tutto all'improvviso.
Senza preavviso.

Dalla Parte Sbagliata {Z.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora