Chapter 14

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Era un'altro giorno,che equivaleva ad un'altro incubo.Non mi ero mossa dalla camera da letto dopo che mi aveva molestata,ancora una volta.
Oliver mi mancava sempre di più,questa attesa che arrivava la polizia faceva male.Di Alex nemmeno l'ombra,e avevo quasi paura di mettere piedi fuori da quella stanza.Girai il volto sulla finestra sulla sinistra e vidi un'auto che passava di li lentamente.Mi avvicinai di corsa e battei le mani sul vetro per farmi vedere.
-"Hei!Hei!Sono qui!Hei!!"- ma la macchina era già passata senza vedermi e scoppiai in lacrime scivolando a terra
Non mi troveranno mai se non mi hanno vista.

A un certo punto sentii dei passi provenire dal piano di sotto e cercai qualcosa tra i cassetti del comodino e vi trovai una pistola.La presi e la tenni in mano.
Aprirono la porta e vi trovai Alex che entrava frettoloso.
-"Hei buongiorno"- e si avvicinò e gli puntai la pistola contro
-"Non ti avvicinare."- lo guardai minaccioso
-"Non fare cosi.No no."- e si avvicinò ancora e io non avevo intenzione di lasciare la pistola puntata
-"Vedi di fare la brava.Ho portato degli ospiti,si divertiranno anche loro con te.E tra questi ci sono anche io."- un sorriso da maniaco psicopatico
-"Vattene dalla stanza."- lo minacciai con un pò di tremolío nella voce per le sue parole
-"Calma.Ero venuto a portarti da mangiare."- e mi diede un sacchetto
Lo presi e lo aprii.Conteneva un hamburger e un bicchiere di coca.
Mangiai tutto,anzi lo divorai e bevvi.
Lui mi stava a guardare -"Avevi fame eh"-
-"Se non mi avessi privato del cibo magari non avevo questa fame."- dissi azzannandolo
Lui con disinvoltura si alzò -"Vado a comparti qualcosa per stasera.Devi essere bella."- e mi accarezzò cercando di baciarmi ma lo scansai tenendo ancora la pistola tra le mani finquando non se ne andò
Posai la pistola e vidi una figura familiare fuori dalla finestra.
-"Oliver..."- mi avvicinai alla finestra e battei i pugni
-"Oliver!Oliver sono qui!Oliver!"- dissi disperata
Era ancora più bello di prima,con delle borse sotto agli occhi.
Si girò intorno e si girò verso la mia finestra.
-"Oliver!Sono Amber Oliver!Riconoscimi!"- battevo i pugni e lui rimase sorpreso correndo attento
Si avvicinò e io cercavo di capire dove si apriva.Aprii la finestra e piangendo lo abbracciai.
-"Oliver!"- mi strinsi a lui sotto la finestra
-"Amber!Cristo finalmente.Ti ho cercata ovunque."- mi accarezzò il viso e io notai dei fili di barba che crescevano
-"Che cosa ti ha fatto...sei piena di lividi."- sorrisi e lo baciai dopo tanto tempo
-"Quanto mi sei mancato.I tuoi baci,i tuoi abbracci,la tua voce.Tutto."- poi mi ricordai di Alex -"Ma sta' attento.Alex potrebbe uscire da un momento all'altro."-
L'ultime parole famose.Arrivò Alex che lo colpii dietro la testa con il manico del coltello.
-"Lurida puttana."- e scappò tornando in casa e io mi affrettai a prendere la pistola
-"No lasciala stare."- sentii Oliver dire debolmente mantenendosi la testa
Vidi Alex salire ed entrare in camera e prendermi per le spalle e sbattermi al muro cosi forte che sentii un forte "crack" dietro la schiena.
-"È un bene che loro vengano qui stasera.Perchè mentre ti scopiamo a sangue,il tuo fidanzatino intrappolato qui dentro nel posto segreto può sentire le tue urla,ma non potrà fare niente."- mi sussurrò viscido
Se ne andò e andò a prendere Oliver e fargli chissà cosa mentre io scivolavo sul muro mentre avevo la schiena a pezzi.Piangevo.In quel momento capii come gli stessi facendo rischiare la vita ad Oliver,e mi sentii terribilmente in colpa.E anche stronza,costretta a sottomettermi a quei porci.

La sera

Sentii uno bussare di porta e Alex accolse quelli che chiamava amici e mi costrinse a mettere quel vestitino volgare rosso.
Appena mi vide,si leccò i baffi e io rimasi disgustata.
Mi prese per il braccio e mi fece scendere di sotto.Vidimo uomini barbuti assetati di sesso.E io mi sentivo un animale.Ma le bestie erano loro qui dentro.
Alex mi fece cadere in ginocchio mentre un tizio si avvicinò e mi buttò a terra avvinghiandosi su di me mentre ero con le mani legate.
Punizione peggio di questa non c'era.
Mi strapparono i vestiti e da come mi toccavano mi facevano molto male.

[Attenzione:Scena fortemente sconsigliata ai deboli di cuore o di stomaco.Se volete correre questo rischio,leggete.]

Un altro tizio si avvicinò a me si abbassò i pantaloni.Si inginocchiò in piedi.
-"Sai quello che devi fare.Fallo."- mi prese la testa tra le mani e io presi in bocca e mi trattenevo dai conati di vomito
Sentivo il tizio gemere,e io mi sentivo ancora più disgustata.Poi presa dalla sprovvista un altro tizio mi mise a 90 gradi e penetrò in me da farmi urlare dal dolore.
Faceva molto male.E pensare che Oliver stava ascoltando mi faceva ancora più male.Piangevo e urlavo,mentre ognuno voleva farsi succhiare il birillo.

- Oliver -
Quei bastardi la stavano toccando,e sentire le sue urla mi fece molto male.Troppo.Ero qui senza fare niente,a dare calci alla porta e urlare intimandogli di smettere e di lasciarla in pace,con le mani legati.
-"Smettetela!Lasciatela in pace!"- incominciai a piangere perchè mi sentivo completamente un idiota
La mia ragazza soffriva sottomessa come un cane da quelle bestie ed io ero qui,legato in una stanza che doveva essere una cantina per i vini.
Non sopportavo più quelle urla.Non potevo tapparmele,ero costretto a sentire.
A un certo punto non sentii più niente e visi la porta che si apriva e vi entrò Alex che manteneva Amber per le spalle.Era distrutta,debole,mi guardava con le lacrime agli occhi.
-"Saluta la tua fidanzatina sottomessa.Vi lascio per un ora,dopo di chè me la vengo a riprendere e la porto in camera.Io esco."- e quel bastardo se ne andò
Mi slegò e lasciò Amber appoggiata al muro.
Mi avvicinai a lei e le alzai il capo con il mento e vidi i suoi occhi pieni di dolore.
-"Mi dispiace Oliver...perdonami."- e pianse e io la abbracciai
-"Non scusarti.Non farlo.Usciremo da qui,okay?Te lo prometto."- la guardai e vidi i suoi vestiti strappati e senza mutande -"Che cosa ti hanno fatto Amber..."-
-"Mi hanno...strappata della mia dignità.Mi sento un mostro!"- urlò e mi fece male sentire quelle parole
-"Non sei un mostro...non lo sei."- pianse cosi forte che mi venne da piangere anche a me
Avrei ucciso quel bastardo con le mie stesse mani,e saremo scappati.In un modo o nell'altro.Restammo abbracciati per un pò finquando non passò un ora e Alex non si decideva a tornare,cosi trovai una coperta li dentro e un materasso e la feci dormire al posto mio,mentre le accarezzavo i capelli tra il lillac/bianco che non erano voluminosi come una volta.

AmberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora