Chapter one.

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Los Angeles. Ore 5.30 p.m

Jake POV

« La nuova ragazza è arrivata, si chiama Megan, combatterà con noi. Facciamola sentire come se fosse a casa. » scandì il ragazzo biondo, con gli occhi color miele.

Justin era a capo della banda, il nostro gruppo era formato da lui, Kim ed io, ma ora sarebbe subentrata la figlia dell'ex presidente degli Stati Uniti, Megan.

Suo padre era morto in un atto di terrorismo mentre si trovava nel suo jet privato rientrando a New York.

Il presidente ci aveva informato che sarebbe potuto accadere e ci aveva fatto promettere che nel caso fosse morto, avremmo dovuto proteggere sua figlia da ogni pericolo, in cambio di soldi, che in quel periodo scarseggiavano un pò per tutti, per questo motivo fummo costretti ad accettare.

Megan entrò dalla porta principale della nostra casa, aveva gli occhi castani come i capelli, la carnagione chiara con qualche lentiggine negli zigomi, indossava un paio di shorts in jeans, una canottiera bianca e ai piedi un paio di converse. Era così semplice, non sembrava una di quelle spocchiose riccastre, ma a Kim non sembrava piacere molto. Per anni fu lei l'unica ragazza nel nostro gruppo, e ora doveva dividere le attenzioni mie e di Justin con quella nuova.

« Hey ragazzi » sorrise

« Saresti tu la ragazza nuova? » sbottò Kim.

« Si, mi chiamo Megan e.. »

« Sappiamo già chi sei e come ti chiami »

Justin si girò di scatto verso Kim, stava usando un tono da altezzosa, cosa che le veniva facile con i nuovi arrivati. Megan non era la prima ad entrare nel nostro gruppo, prima eravamo in sei, con noi c'era anche Nick, Holly e Pattie, la migliore amica di Kim, ma furono uccisi in uno degli attacchi che facevamo quotidianamente e da quel giorno Kim non riuscì più ad accettare nessun altro. Aveva aperto il cuore a Nick, il suo ex ragazzo, ma quando morì, lei cambiò completamente. Diventò subdola, acida e stronza. I suoi sorrisi diminuirono man mano che il tempo passava, mentre prima era sempre allegra e raggiante. Ora vuole solo vendetta.

« Kim abbassa i toni » sussurrò Justin.

Lui era una persona che riusciva a mantenere la tranquillità e la calma in tutto ciò che faceva o diceva, poche volte lo avevo sentito alzare la voce con qualcuno di noi, solitamente non ne aveva bisogno, dato che sapevamo come sarebbe andata a finire se solo avessimo disubbidito ad un suo ordine.

Justin non aveva più una famiglia da molto tempo, sua madre morì quando lui era troppo piccolo per avere ricordi nitidi di lei, suo padre era in carcere per aver rapinato una banca a S. Francisco e dei suoi parenti nessuna traccia da anni. Aveva formato lui il nostro gruppo, per questo ne era il capo.

E poi c'ero io. Penso di potermi presentare come un ragazzo forte, vivace ma allo stesso tempo tranquillo e paziente.
Ero un orfano, i miei genitori mi avevano abbandonato all'età di 8 anni, e da allora decisi che dovevo contare solo su me stesso. Questo, fino all'arrivo di Justin. Mi trovò a vagare per le strade di L.A in cerca di cibo e di riparo per la notte, fu da quel giorno che diventammo fratelli.

« Non abbiamo posto per un'altra persona qui » sbottò Kim.

« Questo lo decido io, chiaro? »

Lei annuì senza dire altro, aveva capito che non era il momento per esternare la sua gelosia da 'sorella' minore.

Dovevamo stare alle regole, anche se talvolta non erano molto piacevoli. Come per esempio gli allenamenti da esercito ogni mattina, rispettare il cattivo umore di Justin ogni giorno, avere i turni per il bagno e dividerlo con altre persone.

« Vieni Megan, la ragazza che ha tanta voglia di scherzare oggi, si chiama Kim, mentre lui è Jake » riprese « Io sono Justin, qui funziona un pò come in prigione, le regole vengono dettate da me come altri ordini di qualsiasi genere. Ma te ne accorgerai con il tempo come si vive qui. » si fermò un attimo a guardarci poi continuò « Se hai una specie di fidanzato non potrai mai portarlo qui, e dato che dentro questa casa ci passerai la maggior parte del tempo ti conviene dirgli addio già da subito. Niente amiche, niente parenti, niente di niente. Per ora, tutto chiaro? »

Megan annuì, non sembrava intimorita dalla dittatura che aveva Justin all'interno della casa, anzi ne era quasi affascinata.

« Avrei una sola domanda » disse la ragazza alzando una mano.

« E quale sarebbe? »

« Posso fumare? »

Fece una sonora risata per poi acconsentire con il viso. Era la prima volta che lo vedevo ridere da stamattina. Bisognava distinguere le varie risate di Justin, potevano essere vere come ironiche e pericolose. Era difficile capirlo, dovevi essere dentro a quelle mura da molto tempo per differenziarle e se non ci fossi riuscito saresti, come dire, morto.

Justin POV

Passai l'accendino alla ragazza nuova, sembrava carina, con un bel viso, niente trucco, ne unghie rifatte. Il contrario di Kim, che a volte sembrava una vera e propria bambola di ceramica.

« Porto Megan in giardino per spiegarle come si va avanti qui dentro, voi cominciate a sistemare per stanotte» conclusi uscendo dalla porta sul retro seguito dalla ragazza.

« Sei la nuova arrivata, cerca di farti amico Jake perché con Kim non sarà facile. Non cercare di fare la lecca culo, qui dentro non funziona. »

« Non c'è pericolo » sbottò lei.

« Meglio. Per te, ovviamente. Di notte solitamente andiamo in qualche spedizione in giro per il quartiere o per la città, saremo sempre di ritorno per la mattina seguente almeno che qualcosa non vada storto, motivo per cui avrai un nuovo telefono, un nuovo numero e dovrai utilizzarlo solamente con noi. Il tuo, buttalo. »

« Altro? » fece l'ultimo tiro che le era rimasto della sigaretta per poi spegnerla nel porta cenere.

« Dividerai la stanza con me, Jake e Kim dormono nella loro. C'è solamente un bagno e avrai anche tu il tuo turno per andarci, mentre noi siamo fuori ti occuperai della casa finchè non sarai pronta per venire con noi. Avrai un armadio a disposizione dove poter mettere tutte le tue cose, pulirai la casa come tutti gli altri, oh si e anche per questo ci sono turni appositi. E ogni singola cosa che ti verrà ordinata da me dovrai accettarla. »

« Mi darai dei turni anche per fumare? » sorrise guardandomi.

« Niente sarcasmo con me. »

« Non ero sarcastica, se ci sono dei turni per fumare pagherò per accalappiarmeli tutti »

Riuscì a strapparmi un sorriso, era simpatica quanto tosta, non mi sarei aspettato che la figlia del presidente fosse così poco 'perfettina'

« Nessun turno per fumare Megan »

Spazio Autrice:

Come vi ho detto, ho copiato e incollato il primo capitolo, toglierò il resto dei capitoli dall'altra storia in modo da non confondere i lettori. Ripeto, continuerò quì, la mia storia già iniziata.

Spero continuiate a leggere anche quì, e che i nuovi capitoli vi piacciano come i primi. Per ora metterò un capitolo ogni due giorni, in modo da far salire per bene le visualizzazioni, e da ottenere i risultati che avevo prima. Dopo, potrei continuare a mettere un capitolo al giorno, dipende tutto da quanti visualizzatori avrò.

Vi informo che i primi 3 capitoli, sono uguali identici a quelli che avevate già letto prima, ( almeno che non siate dei nuovi lettori ). Dal quarto capitolo in poi, saranno degli Chapters nuovi per tutti, anche per chi aveva già cominciato a leggere la mia storia.

Al prossimo capitolo boccioli, xoxo.

Revenge - All it's over.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora