Chapter eighteen

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Justin POV

Mi hanno portato in questa enorme casa. Sono completamente solo, non posso chiamare, nè scrivere a Megan che mi manca.
Mi avevano detto che avrebbero portato il resto della famiglia in poco tempo, ma erano passate più di 4 ore dal mio arrivo quì.

« Dov'è la mia ragazza? E dove sono i miei amici? » chiesi praticamente esausto all'uomo alto in giacca e cravatta, che guardava fuori dalla finestra regolarmente

« Non ti preoccupare, arriveranno » rispose

È la millesima volta che mi dice la stessa identica frase, sembra abbia un disco rotto al posto delle corde vocali, che ripete sempre le medesime frasi.
Ero stanco di aspettare e l'ansia mi stava mangiando dentro.
Avevo passato una bellissima nottata con Megan, e sono sicuro che questa mia assenza la stava facendo stare male.

« Perchè non posso chiamarla? Voglio sentire dov'è e come sta »

« Signor Bieber le ho già spiegato i motivi. Probabilmente hanno gia bruciato la vecchia sim della sua ragazza » sospirò

Sbuffai innervosito iniziando a girare per la stanza in attesa di buone notizie.
Chissà cosa stava facendo lei, se mi stava pensando, se la voglia che aveva di vedermi era paragonabile alla mia.

Ad un tratto l'uomo si girò verso di me sorridendomi « Sono arrivati » disse rivolgendo di nuovo lo sguardo fuori dalla finestra

Mi affacciai di conseguenza vedendo una lunga limousine bianca parcheggiata davanti al cancello di casa.
Dopo qualche secondo vidi uscire Megan, Kim, Jake dalle porte posteriori della vettura.
Senza pensarci per più di un secondo, corsi fuori dall'abitazione e mi diressi verso Megan stringendola tra le braccia più forte che mai.

Per qualche minuto il mondo intorno a me svanì, era come se ci fossimo solo io e lei, sospesi in un mondo parallelo dove non c'era niente nessuno.
Un mondo tutto nostro, un universo di me e lei.
Mi avevano sempre detto quanto l'amore potesse far cambiare le persone, ma non pensavo che qualcuno ci sarebbe davvero riuscito.

« Justin » sorrise stringendosi a me

« Piccola » sussurrai lasciandole un bacio sul collo, sentendo poi che sulla sua pelle iniziarono a formarsi piccoli brividi « Mi sei mancata »

« Anche tu, tanto » sospirò

« E noi non ti siamo mancati? » una voce familiare, maschile, si intromise in quel momento di affetto reciproco tra me e Megan; era Jake.
Mi staccai svogliatamente dalla ragazza, baciandola sulle labbra, poi mi avvicinai ai due piccioncini che anch'essi stavano avvinghiati l'uno all'altro, e vagamente non so perchè si lamentassero di me.

« Jake » sorrisi abbracciandolo per poi staccarmi e passare a salutare Kim

« Insomma siamo di nuovo insieme » disse Megan avvicinandosi a me, sorridendo.

Annuimmo tutti all'univoco.
Aveva ragione, eravamo ancora insieme e più uniti che mai, ma dovevamo ancora capire perchè ci avevano portati quì senza nessun anticipo.
L'uomo che era in casa con me, si avvicinò frettolosamente all'altro che uscì dalla limousine e iniziarono a parlare stando ben attenti a non farsi sentire da noi.

« Ok ragazzi, dovremmo proprio rientrare » disse uno dei due

E così fecimo.
Arrivati in casa ci accomodammo sul divano, che evidentemente era nuovo di zecca.
Questo posto, a differenza di dov'eravamo prima, è molto più spazioso e moderno.
La nostra vecchia abitazione era una topaia in confronto a questa.
Il salotto aveva due divani tanto grandi da farci sedere minimo cinque persone ognuno, un televisore al plasma, non so quanti pollici potesse avere ma so che a prima vista sembra quasi lo schermo di un cinema; collegato al salotto c'era la cucina con bel tavolo da pranzo al centro contornato da sedie rivestite in cuoio, un frigorifero visibilmente troppo grande per ciò che ci starà dentro, un forno, un microonde, un piano da cucina con sei fornelli, più un altro mobile contenente le varie stoviglie.

Gli uomini in cravatta si misero seduti nel sofà di fronte al nostro, guardandoci attentamente come se dovessero studiarci.

« Allora ragazzi le cose stanno così » iniziò schiettamente « dovete sapere che non appena siete partiti per New York, una banda ha provato a fare visita nella vostra vecchia casa. Fortunatamente si sono fermati prima di entrarci, anche se non riusciamo a capirne il motivo visto che non siete mai stati abituati a chiudere a chiave o con lucchetti » continuò « Dunque, questa sottospecie di gang, ha iniziato a sorvegliarvi. Sapeva i vostri orari, quando siete partiti per New York, il giorno e l'ora esatta del vostro aereo. Ma non si aspettavano che Megan tornasse indietro, infatti quando alla sera hanno visto le luci accese hanno fatto dietro-front » spiegò « Ciò che voglio dirvi è che, se avessero provato ad entrare una seconda volta, non sareste riusciti a fermarli perchè sono davvero in molti. Abbiamo avvertito la First Lady, che immediatamente ha comprato questa casa per voi, non è ancora interamente arredata ma ci si riesce a stare » si alzò sistemandosi l'abito « Allora, avete quattro camere da letto, ma a voi ne basteranno due. Ciascuna di queste, contiene un letto matrimoniale, un armadio a sei ante dove potrete metterci dentro i vostri vestiti, che arriveranno nel pomeriggio, inoltre avrete un bagno privato per ogni stanza, con una doccia, una vasca da bagno e tutto il necessario per altre intimità » prese fiato indicando le varie porte che portavano alle stanze appena descritte « Ultima cosa, per i primi giorni cercate di non uscire molto sopratutto alla sera, non date nell'occhio. D'accordo? » ci guardò tutti per poi soffermarsi su Megan « E signorina Megan, sua madre la saluta » concluse per poi avvicinarsi alla porta d'uscita dove l'altro uomo già lo aspettava impaziente « Ricordatevi ragazzi, non uscite e state attenti » aprì la porta per uscire « Oh si, dimenticavo. La First Lady ha già provveduto a fare la spesa per voi. Buona permanenza » uscì chiudendo la porta, andandosene.

Rimasi basito da ciò che ci aveva detto l'uomo, eravamo sempre stati abituati ad avere rivali nel nostro quartiere ma non avrei mai pensato di dover cambiare casa per questo.
Probabilmente Megan aveva cambiato tutto, in fin dei conti era la figlia dell'ex presidente degli Stati Uniti, non potevamo di certo pensare che la First Lady lasciasse sua figlia nelle mani di persone a lei sconosciute, anche se non avrei mai creduto che potesse inviare delle sentinelle per controllarla.
Questa notte sarebbe stata dura, sia per me che per Jake, ultimamente pensavamo poco a noi stessi e molto di più alle nostre ragazze; cosa mai successa in passato.

Kim era riuscita a cambiare il mio migliore amico e Megan era riuscita a cambiare me.
Mi sembrava strano ammetterlo, dato che mi ero sempre ripromesso di non innamorarmi più nella vita, forse è proprio vero che l'amore arriva quando meno te lo aspetti.
Il mio amore è uno, e si chiama Megan.

Spazio Autrice

Ho finito proprio ora di scrivere il capitolo, e vi dico sono le 2.40 di Venerdi notte.
So che non è molto lungo, ma rimedierò nel prossimo giuro.
Giorni duri arriveranno per i nostri quattro combattenti, loro sono pronti.
E voi?

Grazie a tutti voi per le numerose visualizzazioni, non pensavo potesse davvero piacere.
Anyway, fra poco arriveremmo alle 2000 visualizzazioni, e non appena ci arriveremmo metterò due capitoli nello stesso giorno, uno a inizio pomeriggio e uno verso sera, spero vi piaccia l'idea.
Ho deciso di farlo per ringraziarvi.

Alla prossima boccioli,
xx

Revenge - All it's over.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora