Chapter three.

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Spazio Autrice:

In anzitutto volevo ringraziarvi perché le visualizzazioni, i commenti e i voti sono cresciuti di molto in soli due giorni. Mi fa davvero piacere ricevere recensioni positive. In questo capitolo ho messo prima lo Spazio Autrice, proprio per ringraziarvi e anche per pubblicizzare una FF che una ragazza sta scrivendo. E' davvero bella, quindi vi consigli di passare a leggerla.

Autrice: flavorbieber ed ecco il link della sua storia:

 https://www.wattpad.com/story/43215210-protector-justin-bieber

Buona lettura 


Los Angeles. Ore 4.45 a.m.

Justin POV

Mi svegliai di soprassalto, qualcuno si era mosso nel letto facendo tanto rumore quanto bastava per farmi aprire gli occhi. Girai il viso verso di Megan, ma non la trovai al suo posto. Mi alzai di scatto, sentendo dei rumori provenienti dal bagno, non appena aprii la porta rimasi a bocca aperta trovandoci la ragazza, in topless e mutande.

Era una visione paradisiaca, i miei occhi si concentrarono completamente sul suo seno, era perfetto. Rimasi immobile per qualche secondo per poi rendermi conto che si girò a guardarmi e si mise a ridere arrossendo nelle guance.

« Scusami se ti ho svegliato, non era mia intenzione »

Scrollai la testa cercando di far svanire il senso di imbarazzo che ormai aveva invaso il mio corpo. Non mi ero mai trovato in quella situazione, dato che le ragazze presenti nel nostro gruppo non avevano mai dormito con me, ne usufruito del mio bagno personale.

« Non ti preoccupare, mi sarei svegliato comunque »

Sorrise.

Nonostante avessi visto molte ragazze nude, non mi ero mai soffermato a guardarle come in questo momento fissavo Megan. Era davvero imbarazzante e strano il modo in cui riusciva a colpirmi. Le sorrisi a mia volta non sapendo cosa fare e uscii dal bagno, cercando di ricompormi. Decisi di vestirmi in camera, indossai un paio di pantaloncini e una felpa, nel caso ci fosse stato freddo. Oggi avrei iniziato a fare da allenatore anche alla nuova arrivata, avrei dovuto riservarmi molta pazienza, dato che non sembrava il tipo di ragazza da palestra.

Dovetti ricredermi nel momento in cui uscì dal bagno, indossò un top così stretto da delineare ogni forma presente sul suo seno, una giacca grigia con la cerniera ancora aperta, un paio di pantaloncini stretti neri in cotone e un paio di scarpe da ginnastica bianche. Strofinai le mani sugli occhi più di una volta per capire che non era un sogno. Questa ragazza avrebbe dato del filo da torcere a Kim che sicuramente non ne sarebbe stata felice.

« Sono pronta » sorrise guardandomi.

« Ti conviene mettere una felpa pesante, ci sarà freddo fuori »

« Ci alleniamo all'aperto? »

« Ovviamente »

« Perfetto, così alla fine potrò fumare »

« Certo, se ne avrai le forze »

« Pensi che sia così debole? » la sua faccia divenne più dura e severa.

« Non intendevo offenderti »

« Pensi che sia smidollata solo perchè sono la figlia del Presidente? Pensi che non sappia cosa voglia dire correre, sudare e allenarsi per difendermi? » sospirò per poi abbassare il viso e continuare « Non importa, siete tutti uguali. » girò i tacchi sbattendo la porta e uscendo da camera mia, lasciandomi sorpreso.

Revenge - All it's over.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora