Chapter four

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Los Angeles. Ore 5.25 a.m

Megan POV

Ma che stavamo facendo? Lui che stava facendo? Io che stavo facendo?

Justin mi aveva baciata senza lasciarmi il tempo di realizzare ciò che in quel momento stava accadendo. Mi staccai da quel bacio aprendo di nuovo gli occhi, sbattei le palpebre ripetutamente per capire se era un sogno. Lui rimase fermo, sembrava quasi pietrificato, ci guardammo per qualche secondo quando quel fastidio e imbarazzante silenzio si fece sentire, lasciandoci senza parole.

«Mi dispiace » ruppi il ghiaccio iniziando a parlare.

Non sapevo di cosa mi stavo scusando, dato che era stato Justin a baciarmi per primo e inoltre mi era pure piaciuto, perchè avevo aperto bocca? Potevo starmene zitta, solitamente mi riusciva bene.

« Non scusarti, non dovevo baciarti. E' stato un momento di debolezza »

« D'accordo. » conclusi.

« Il tuo allenamento deve iniziare, forza ti faccio vedere il campo »

Justin si rivelò di ghiaccio, mi stava parlando proprio come quando si rivolgeva a Kim, come dargli torto, gli avevo chiesto io stessa di trattarmi senza nessun tipo di favoritismo, ma ora, quasi mi infastidiva quel tono. Era così professionale, come se non ricordasse ciò che era accaduto 5 minuti prima, ora ero uguale agli altri e francamente mi suscitava un senso di ansia e insicurezza.

Justin POV

Avevo sbagliato a provare ad essere suo amico, o almeno qualcuno con cui poteva confidarsi. Megan è una di quelle ragazze che facilmente ti entrano nel cuore ma che non sai come potrebbero ridurlo, forse a brandelli.
Diceva di essere una ragazza forte, ma dopo quel bacio, era tutto tranne che quello. Sembrava preoccupata, ansiosa e fragile.
Per quanto potrà dispiacermi, la tratterò proprio come Jake e Kim, dopotutto è cio che lei vuole.
Spero solo di resisterle.

Ci dirigemmo ai primi ostacoli, quel giorno si sarebbe allenata fianco a fianco con me, non avrebbe mai battuto i miei record, ero molto agile e visibilmente più in forma di lei.

« Questo percorso è ciò a cui ci dedicheremo per il resto dell'allenamento, almeno per oggi »

Lei annuì.

« Pronta? »

Annuì di nuovo.

Iniziammo a correre e a saltare i vari ostacoli, lei per un pò seguì il mio ritmo, ma poco dopo rallentò.
Aveva il fiato corto, e di tanto in tanto si fermava per riprendersi.

Non avevo mai dato a nessuno la possibilità di fermarsi, come non avevo permesso a nessuno di dormire con me, nemmeno a Kim, nonostante fosse li da molto tempo, nessuno aveva mai usufruito del mio bagno, nemmeno Jake che per me era come un fratello. Ma Megan si, lei non aveva bisogno del mio consenso per farlo, e non riuscivo a capire perché con lei fosse diverso.

Los Angeles. Ore 7.00 a.m

« Kim, Jake, Megan, l'allenamento per voi finisce qui, potete andare se volete. Io vado a controllare la zona dei Firetiger »

« Justin posso venire con te? » chiese Kim.

« D'accordo. Jake e Megan tornate a casa »

Annuirono.

Megan mi fissò per qualche secondo per poi girarsi e incamminarsi con Jake fino a casa, mentre Kim rimase al mio fianco per il resto del tragitto fino al quartiere dove caporeggiavano i Firetiger, i nostri più acerrimi nemici.

Revenge - All it's over.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora