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La reazione di Lena mi sorprese. Mi prese in braccio e mi strinse a sé.
Mi ringraziò e mi disse che senza di me sarebbe morta con tutte le altre donne.
Mi disse: << dai usciamo e andiamo a giocare un po'>>
Accettai.
Ma come faceva ad avere la voglia di giocare in pieno inverno dopo aver passato tutte quelle atrocità? 

Arrivati in un campo pieno di neve iniziò a tirarmi delle palle di neve, non troppo grandi, e io scappavo.
Dopo 5 minuti di gioco mi disse che voleva tornare a casa dai suoi genitori.
<<Dove hai messo lo specchio?>> le chiesi.
<<È qui in tasca...aspetta!  Ma è sparito!>>
Guardò per terra e lo raccolse.
<<Ah eccolo, mi era caduto! >>
<<Evviva!! Ora ti porto a ca...>>
Non feci in tempo a finire la frase.

Improvvisamente mi sentii cadere, come in un burrone.
Non capii...
Mi ritrovai nella mia cuccetta.
Scesi e corsi fuori per vedere dove era Lena, ma non la trovai.
Lo specchio era sparito...
Era stato tutto un sogno?
Non lo sapevo, ma dopo un po' di tempo lo avrei scoperto.
Che strano però...  Sembra tutto così reale...

Il Guardiano di AuschwitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora