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Uscii dalla porta.
La neve mi gelata le zampe.
Come al solito c'era una fila che aspettava per entrare nel campo. Mi avvicinai al cassiere e saltai sul mobile dove dava i biglietti.
A un certo punto arrivò una signora, avrà avuto circa 80 anni.
Ricevette il biglietto e poi mi accarezzò.

<<Posso darle da mangiare?>>chiese al cassiere.
L'uomo non rispose.
<<Tieni...>>
Mi prese e mi mise a terra e mi diete una fetta di prosciutto.

<<Sai che mi ricordi qualcuno...
Una volta una gattina mi aveva salvato da questo campo e riuscii a vivere grazie a lei>>

Mi si gelò il sangue nelle vene.

<<Mi chiamo Lena e ho 81 anni>>

Ok, stavo per svenire.
Non era stato un sogno? Oppure sono andata veramente nel passato e ho salvato la vita di quella bambina?

Avevo le idee confuse.

<<Fatti guardare meglio...Eh sì, sei identica! Magari era una tua antenata la gattina che mi aveva salvato>>

Dopo un minuto di osservazione del campo la donna disse:<< Guarda cosa ho qui...>>

Tirò fuori dalla tasca uno specchio.
Sì,  era proprio lo specchio del sogno. Identico.
<<Sai che questo me lo ha dato la gattina quando era qui nel 1944?>>

Mi rimise giù e se ne andò.

S'incamminò verso il cimitero e così decisi di seguirla.

Il Guardiano di AuschwitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora