//Tres//

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-Sei strano, oggi.- Affermò Diana, osservando con aria critica il suo vicino.
Sergio se ne stava li, con i gomiti appoggiati al davanzale dalla finestra e la mente lontana anni e luce.
Era appena arrivata la convocazione in nazionale per le amichevoli di settembre, e a Sergio veniva naturale pensare alla Coppa America persa in finale.
Era ancora doloroso pensare di essere stato così tanto vicino dal vincere e dal regalare alla sua patria un po' di felicità.
Eppure aveva fallito miseramente, aggiungendo nel suo palmarès un'altra finale persa.

-Ti è mai capitato di essere stata tanto così dall'avere una cosa, e l'attimo dopo di averla vista andare in fumo?-
Le chiese Sergio, alzando gli occhi per guardare quelli chiari della vicina.

Diana, quel giorno, aveva i corti capelli grigi raccolti in una coda disordinata, e il suo stesso viso faceva trapelare tanta stanchezza.
Eppure, nonostante la chiara sofferenza, sorrideva.

Mise una mano nel pacchetto di focaccine che aveva in mano, e osservò Sergio, con aria pensierosa.

-Quindi l'argomento di oggi é la delusione? Bene, aspettami qua un secondo.- Disse la ragazza, prima di rientrare in casa sua.
Quando ritornò fuori, Sergio notó con sorpresa che aveva un altro pacco di focaccine.
-Non credi di esagerare, Norvegia?-Domandó il ragazzo, con l'ombra di un sorriso divertito sul volto.
Diana alzò gli occhi al cielo, e gli lanció il pacchetto.

-Non é per me, é per te.
Mangiare aiuta a far passare i brutti pensieri.- Sbuffó lei, ritornando a mangiare quella deliziosa focaccia alle olive.
Sergio la guardò con le sopracciglia alzate, e poi, scrollando le spalle, aprí il suo pacchetto.
L'odore era semplicemente delizioso, e gli fece venire l'acquolina in bocca.

-Grazie, dove eravamo rimasti?- Chiese.
Diana deglutì, e con un sospiro, cominciò a parlare.

-Mi è successo qualche anno fa,
quando stavo facendo il test d'ingresso per l'università di medicina.
Erano anni che studiavo per passarlo, e invece, non mi hanno preso.
Ho sbagliato una stupida e misera risposta di troppo.-Borbottò la ragazza, pulendosi le briciole di pane dalla bocca.
-É stata dura, ma l'ho superata.
L'anno dopo ci ho riprovato, e l'ho superato collezionando pochi errori. Dagli sbagli si impara, la vita ti da sempre una seconda possibilità.- Terminò Diana, davvero colpita da tutto il suo ottimismo, solitamente inesistente.

Sergio l'ascoltó attentamente, e cercó di fare sue quelle parole.
Forse, invece di ripensare alle finali perse, doveva pensare a ciò che il futuro gli stava offrendo.
Poteva riscattarsi alla Copa America del 2016. (*)

-Hai ragione, Norvegia.
Non mi devo abbattere.- Disse Sergio, con la bocca piena di focaccia.
Diana rise nel vedere le guanciotte del ragazzo, che assomigliavano tanto a quelle di un criceto.
-Cribbio, ma sono troppo buone queste focaccine!-Esclamò il ragazzo, piuttosto dispiaciuto di averle già finite.

-Contento che ti piacciano, le faccio io.
Lavoro in una panetteria, per pagarmi l'affitto e il costo dell'università.-Spiegó semplicemente la ragazza, davvero felice che al vicino piacessero le sue focaccine.

-Sei davvero brava.- Si complimentó. -Peccato che il mio compleanno sia già passato! Se no, era obbligo ricevere un pacco gigante di focaccine!- Continuò il ragazzo, piuttosto dispiaciuto.

Diana tamburelló le dita sul davanzale, aggrottando le sopracciglia, con una strana idea nella testa.

-Tu domenica sera non ci sei, vero? Ho visto che c'è il derby.- Disse la ragazza, e Sergio proprio non capiva dove volesse andare a parare.
-Si, esatto.
Ma non vado in trasferta, é qui
all' Etihad Stadium. Come mai ti interessa?- Rispose lui, in attesa di una chiara risposta.

-Mi spiace che tu lo sappia così, ma sono una convintissima tifosa del Manchester United e quindi spero ardentemente che tu e la tua squadra perdiate.
Però, nel caso che voi vinciate io ti prepareró delle focaccine.
Focaccine con i wurstel, alle olive, alla cipolla, al formaggio, in qualsiasi modo tu voglia.
Ma se tu perdi, dovrai farmi avere la maglia autografata di Leo Messi.-

Sergio l'ascoltó, per poi scoppiare in una breve risata.

-Dovresti volere la mia maglia, tutti la vogliono.-Scherzó Sergio, per poi annuire vigorosamente. -Ah, sono vegetariano. Niente focaccine con i wurstel.



*Prima che mi si dica qualcosa, la Copa America c'è anche l'anno prossimo.
È per il centenario, si farà negli Stati Uniti e, naturalmente, includerà anche altre squadre.

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