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-Davvero hai avuto solo tre ragazzi?- Domandò sorpreso Sergio alla vicina, che dal canto suo, annuì.

Erano da una decina di minuti affacciati alla finestra, con indosso dei buffi cappelli da babbo natale. Avevano deciso di festeggiare la vigilia di Natale in quel modo, prima della partenza di Sergio verso l'Argentina, dove avrebbe passato le vacanze.

Per quanto Diana avesse cercato in tutte le maniere di evitare di parlare di quell'argomento, erano finiti a parlare di amore.

-Certo, e sono state anche piuttosto durature.
Ti sembro una che va con tutte?- Replicò la ragazza, con un mezzo sorriso beffardo.

-No, ovvio che no!
Ma semplicemente, pensavo che tu avessi fatto una strage di cuori.
Sai, non sei da buttare...- Spiegó Sergio, quasi con imbarazzo.
Diana se ne accorse, e fece un sorriso divertito.

-È più il tuo caso.
Sicuramente, avrai avuto almeno una decina di ragazze.
Sai, il calciatore famoso e figo é il tipologia di ragazzo che tutte le ragazze vorrebbero.-

Lo pungoló Diana, e il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata.
La norvegese lo guardò con un cipiglio confuso, poiché non riusciva a capire il perché il vicino fosse scoppiato a ridere in quella maniera.
Per le spiegazioni, non dovette aspettare neppure tanto.

-Ho avuto solo una ragazza, ovvero la figlia di Maradona.
Non so se conosci Diego, sai, uno dei calciatori considerati più forti della storia...- La prese in giro Sergio, cercando di sviare il discorso.
Non aveva la forza di parlare di Giannina, proprio non se la sentiva.

Diana spalancò, incredula.
Non riusciva a credere che Sergio avesse avuto solo una ragazza.
Era un ragazzo cosí socievole e divertente, oltre che ricco e famoso.

-So chi è Diego Armando Maradona.- Sbuffó la ragazza. -E sei stato solo con una ragazza? Non ci posso credere!

-E invece, dovresti credermi.
Non è facile avere una ragazza nella mia situazione.
Non voglio stare con qualcuno che vuole solo i miei soldi o la mia fama.-
Ammise il ragazzo, con serietà.
Alla fine, le persone credevano che i calciatori ci circondassero solo di ragazze bellissime, con gambe chilometriche e il viso d' angelo.
Ma non era così, o almeno, Sergio non era di quel pensiero.

-E il tuo tipo ideale sarebbe un calciatore strafamoso? Hai detto che tutte le ragazze vorrebbero un tipo del genere.- Continuò il ragazzo, con curiosità.
A dir la verità, non avrebbe mai detto che Diana fosse una ragazza amante dei ragazzi ricchi e famosi.
Lei era l'immagine della semplicità, su quell'argomento. (Non si poteva dire lo stesso del suo carattere).
E infatti, la risposta non lo stupì.

-Io preferisco qualcuno che mi ami e basta.- Rispose la ragazza, con una scrollata di spalle.
Sergio fece un sorrisetto.
Era il suo ragionamento.

-Giusto ragionamento! Facciamo un brindisi?- Domandó Sergio, cambiando radicalmente argomento.
La ragazza annuì, ed entrambi si allontanarono dalla finestra.
Tornarono poco dopo con una bottiglia di spumante.
Sergio aveva troppo male al ginocchio per scendere in cortile, e quella era una valida soluzione ai loro problemi.

-E a cosa brindiamo?- Chiese Diana, strappando la bottiglia.
-A noi, all'amore e soprattutto, al Natale!- Rispose Sergio, e dopo qualche secondo, alzarono le bottiglie in segno di brindisi.
Il sapore dolciastro dello spumante invase la gola di Sergio, che fece una chiara smorfia di disgusto.
Non amava tanto gli alcolici, li beveva solo in rari momenti, proprio come quello.

Appoggió la bottiglia a terra, e prese un pacchettino, appoggiato li vicino.

-Buon Natale, Norvegia.- Affermò, lanciando con un tiro pulito e perfetto il pacchettino fra le braccia della ragazza.

-Buon Natale, Argentina.-
Ribattè la ragazza, lanciando a sua volta il regalo nelle braccia del ragazzo.


Spazio autrice.

Rimettiti presto, mio adorato kun Agüero.

-3 alla fine.


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