-Un lussuoso rifugio-

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Durante il teletrasporto, Tristan non ebbe il coraggio di tenere gli occhi aperti e udì di sfuggita la risatina divertita di Cassidy. Una volta che la luce fu diminuita, il ragazzo capì che dovevano essere arrivati a destinazione. Ancora a occhi chiusi, la prima sensazione che lo colpì fu la carezza di una brezza leggera e frizzante. Il terreno sotto i suoi anfibi era morbido. Probabilmente sabbia.
Il ragazzo aprì le palpebre.
Il paesaggio che gli si presentò di fronte lo lasciò a bocca aperta. Non aveva niente a che fare con il vecchio e grigio magazzino in cui si trovava qualche attimo prima.
L'oceano si stagliava innanzi a lui, tinto di arancio e rosa, per la luce del tramonto riflessa sulla superficie calma dell'acqua. Lampi argentei e dorati scaturivano dalle rare increspature.
-Heeey- cantilenò Cassidy -terra chiama Tristaaan-
Il ragazzo si scosse leggermente, come richiamato alla realtà, e si voltò verso di lei.
-Oh...ehm... si ci sono- farfugliò lui.
-Dai andiamo, Camael ci aspetta- disse Cassidy sorridendo, per poi inziare a correre sulla spiaggia, verso la scura figura dell'uomo, che si era già avviato.
Tristan la rincorse.
-Hey aspettami!- strillò lui con il fiatone, correndo faticosamente sulla sabbia e affiancando un alto muro di pietra.
-Dai corri lumaca!- urlò lei di rimando, ridacchiando, già di fianco a Camael.
Il ragazzo li raggiunse e guardò l'uomo sorridente, che si era fermato di fronte a un enorme cancello d'acciaio temprato.
Il cancello interrompeva la muraglia e le sue sbarre ritorte e piegate ricordavano un intrico di rami. Delle rose e delle foglioline, anch'esse d'acciaio, ornavano quel roveto lucente.
Dall'altra parte, Tristan notò un enorme giardino, dominato da una villa bianca e immensa, in stile neoclassico.
Lo sguardo del ragazzo si spostò su Camael.
-Dove siamo?- chiese.
-In California- rispose l'uomo, sorridendo.
-Perché siamo in California?- domandò ancora più confuso.
-Ci serviva un posto sicuro- disse Camael pacato -e che c'è di meglio di casa mia?- chiese retoricamente, indicando il cancello con un ampio gesto della mano, facendo brillare l'anello d'argento alla luce del tramonto.
-Casa tua?- sbottò Tristan sgranando gli occhi -non è un po' troppo appariscente? Come faremo a nasconderci?-
Il ragazzo continuava a chiedersi da cosa esattamente stavano scappando.
-Oh tranquillo, è ben protetta- lo tranquillizzò l'uomo, indicando le persone che passeggiavano sulla spiaggia o facevano jogging, le quali sembravano non vedere l'enorme abitazione con l'annesso parco circostante -gli incantesimi di occultamento la tengono nascosta agli umani e ad altri occhi indiscreti-
Stava davvero parlando di incantesimi? E sul serio aveva detto "agli umani"? E loro tre cosa erano? Tristan era forse finito in mano a degli squilibrati?
Camael appoggiò il palmo della mano destra sul cancello, che si aprì lentamente e silenziosamente, ed entrò nel giardino perfettamente curato.
-Avanti ragazzi, non perdete tempo- disse mentre si incamminava lungo l'ampio viale alberato che conduceva al portone principale dell'edificio.
Cassidy varcò la soglia, seguita a ruota da Tristan.
Il cancello si chiuse automaticamente.
-Che cosa intendeva Camael? Riguardo al discorso di incantesimi e compagnia bella, intendo- chiese sottovoce il ragazzo.
Cassidy gli sorrise.
-Intendeva proprio ciò che ha detto, che la villa è protetta da degli incantesimi-
Tristan iniziò a ridere.
-Sì, come no, cos'è questa? Hogwarts?-
Cassidy sorrise e scosse la testa.
Sorrise. Tutti quegli avvenimenti non gli avevano permesso di notare il cambiamento repentino di Cassidy.
-Hey, aspetta- disse Tristan sconcertato, continuando a camminare -tu stai sorridendo!-
-Beh, si- ribattè lei ridacchiando -perché ne sei così sconvolto?-
-Ma mi prendi in giro? Mi hai trattato come un bambino dell'asilo tutto il giorno a scuola e... Perché?-
-Ero in missione- rispose lei semplicemente -stavo cercando te, non mi interessava fare amicizia con qualcun altro- aggiunse mentre arrivavano di fronte al portone d'ingresso -facendo la stronza avrei di sicuro tenuto alla larga gli altri ragazzi-
-Oh... cercavi me? E perché? Chi siete? Perché non volete rispondere alle mie domande?-
L'immenso portale intarsiato era spalancato e, dall'interno, risuonò la voce di Camael, che stava in piedi in mezzo all'ampio atrio circolare.
-Entra e lo saprai, ragazzo- disse.
Tristan guardò preoccupato Cassidy, ma lei, sorridendo, gli fece cenno di entrare con la testa. Il ragazzo chiuse gli occhi e inspiró a fondo l'aria fresca.
La tensione che lo attanagliava si allentò.
E con un passo fu dentro.

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