-Partenza-

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Tristan si alzò in piedi, e Cassidy con lui.
Ancora sconvolto, guardò in faccia Camael e Cassy.
-Okay... vi credo- sospirò e sorrise leggermente -ora che dobbiamo fare? Mi sembra di aver capito che c'è una specie di scuola per noi Guardiani, no?-
-Sì, esatto- rispose sorridendo la ragazza - l'Accademia Angelica-
-Già, l'Accademia- confermò Camael -partiremo tra poco, ma prima...- si avvicinò ad un appendiabiti di bianco legno intarsiato e prese tra le mani una grossa sacca di stoffa grigia che vi era appesa, per poi consegnarla nelle braccia di Tristan.
Il ragazzo si sorprese per il peso dell'oggetto, e toccandolo, riuscì ad intuire che conteneva qualche grosso libro, degli oggetti duri e sferici, ma anche che la maggior parte della sacca era occupata da qualcosa di morbido e ingombrante, forse vestiti.
-Qui dentro- spiegò Camael -c'è tutto ciò che ti servirà all'Accademia. Due divise del settimo anno, perché starai in classe con i tuoi coetanei di 16 anni, i libri di testo e un paio di viaggiasfere per evenienza...tranquillo per i vestiti, ho già pronto un altro zaino con degli abiti per te-
- G-grazie -disse semplicemente Tristan, sorridendo sinceramente -grazie davvero-
-Settimo anno?- commentò Cassidy incredula -sul serio Cam? Dovrò stare ancora in classe con questo qua?- aggiunse ridacchiando.
-Come se ti dispiacesse Cassy- ribatté lui divertito, mentre un leggero rossore affiorava sui pallidi zigomi della ragazza.
-Oh si, mi piacciono davvero molto i bambini piagnucoloni come lui- concluse lei ridendo e facendo l'occhiolino a Tristan, il quale osservava la scena ridendo leggermente.
-Non vorrei interrompere il vostro simpatico battibecco- si intromise lui -ma, Camael, volevo chiederti se prima di partire potevo farmi una doccia- aggiunse ridacchiando -non voglio fare figuracce già il primo giorno di scuola-
-Ma certo figliolo- rispose bonario Camael -il bagno è da quella parte, lo zaino con i vestiti è sul mobile di legno che troverai nell'anticamera tra questa stanza e il bagno. Fai pure come a casa tua- concluse, dopo aver indicato un grosso portone di legno bianco, dal lato opposto di quello da cui erano passati per accedere al salotto.
Tristan sorrise e chinò leggermente il capo, riconoscente -grazie mille- disse ridendo appena, e si incamminò verso l'anticamera.
-Mi farò una doccia anch'io- disse Cassidy nel frattempo -userò il bagno di sotto- concluse.
Sul pianale di un massiccio mobile di legno di quercia, Tristan trovò un grosso zaino nero e grigio e lo portò nel bagno.
La stanza da bagno era esattamente come Tristan si aspettava, ampia, luminosa, con i sanitari bianchi scintillanti e con le finiture dorate. Si spogliò e poggiò i piedi sul piano della doccia.
Girò la valvola dell'acqua calda, completamente rivestita d'oro, e questa iniziò a cadere copiosa sul corpo del ragazzo, facendo ricadere i lunghi capelli corvini sul suo viso, imperlando la pelle chiara e sottolineando i muscoli appena visibili.
Dopo essersi lavato e asciugato, decise di indossare un paio di jeans grigio scuro e una maglietta nera a mezze maniche. Si allacciò i suoi inseparabili anfibi e, dopo essersi infilato in spalla un passante dello zaino, uscì dal bagno con i capelli ancora leggermente umidi.
Si diresse verso la sala, e trovò Camael in piedi in mezzo alla stanza, accanto a Cassidy, che indossava una canotta bianca decorata con una fantasia spiraleggiante di fiori neri, un paio nero di jeans aderenti, e teneva a tracolla la sua borsa di scuola. Probabilmente ora dentro non c'erano più gli appunti sul feudalesimo.
-Bene, allora siamo pronti- esclamò sorridente Camael, estraendo una viaggiasfera dalla tasca della giacca del completo.
Il ragazzo si avvicinò ai due, sorridendo -prontissimo-
Il sorriso venne ricambiato da Cassidy, che appoggiò la mano sulla viaggiasfera, subito imitata da Tristan. E in un baleno sparirono.

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