·capitolo 12·

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Lorenzo's pov

Era bellissima...
Quell'abito le stava d'incanto...
Avevo chiesto a Nicole a posta
di mettermi vicino a lei...

Ordinammo tutti dei panini giganteschi, tranne April, che ordinò una semplice insalata.
Dopo che il cameriere se ne andò guardai Nicole ed April e dissi ad April:
"Hey ma perché mangi cosí poco?".
Nicole mi lanció uno sguardo omicida.
April: "Emh...Preferirei non parlarne".
Lorenzo: "Non puoi ridurti cosi, April!"
April: "Si che posso" Disse alzando la testa dal piatto vuoto.

Decisi di finire il discorso li, e di continuare semplicemente a guardare il suo corpo quasi anoressico.

Iniziammo a parlare del piú e del meno e non so come, ci ritrovammo a parlare di relazioni, primi baci e cose varie.
April non partecipó molto;
Preferiva ascoltare quello che dicevamo noi, mantenendo sempre lo sguardo basso, alzandolo qualche volta per prendere qualche sorso dalla bottiglia di vetro della coca-cola.

"E tu, April? Come stai messa nelle situazioni amorose?"
Le chiese Nicole con un sorrisetto stampato in faccia.

April's pov

April: "Ohw beh..." Dissi imbarazzata
"Insomma diciamo la veritá..." Dissi con voce roca.
Le lacrime volevano farsi spazio sul mio viso, ma le trattenni...
Ingoiai rumorosamente per poi riprendere il discorso dopo qualche secondo.

"Chi é che vorrebbe una malata di cancro come ragazza?" Dissi giocherellando con la tovaglia di carta, divertendomi a strapparla.
"Insomma...Nessuno potrá mai amare una come me...
C'é gente migliore al mondo...
Ragazze belle, con un bel fisico e che le vanno dietro tutti i ragazzi.
E poi ci sono ragazze come me, brutte, anoressiche e ignorata da tutti.
Che poi, ora che ci penso, ci sono solo io al mondo fatta cosi...
Insomma...Non mi ama nessuno..."
Tutti gli altri avevano uno sguardo preoccupato, quasi di compassione...

"Beh, nessuno tranne me" sussurró una voce...
La sua voce...
La voce dello stesso ragazzo che mi ha fatto soffrire, piangere, ridere e sorridere...
Lui...Lorenzo...

A quelle parole sussultai.
Alzai lo sguardo verso di lui.
Credo che gli altri non lo abbiano sentito visto che avevano uno sguardo normale, ora quasi indifferente...
Lui mi guardava con un sorrisetto soddisfatto.
Mi persi per qualche secondo nei suoi bellissimi occhi, per poi distogliere lo sguardo e alzandomi dalla sedia di legno, strusciandola per terra.

Usai la scusa del bagno per allontanarmi da loro.
Mi diressi ai bagni, dopo aver chiesto a un cameriere.
Le lacrime calde questa volta ebbero la meglio ed uscirono poco dopo che raggiunsi il piccolo bagno.
Mi chiusi dentro e mi attaccai con la schiena al muro per poi scivolare e abbassarmi sulle ginocchia.

No...Non doveva accadere...

Mi portai le mani agli occhi per poi lasciar andare le lacrime sul mio viso.
Non potevo lasciar trasparire miei sentimenti...Poi l'avrei fatto soffrire e il senso di colpa mi assalirebbe fino a farmi soffocare nei miei stessi ripensamenti.

Sentii bussare alla porta, cosi mi aggrappai al lavandino accanto, per poi alzarmi e sistemarmi l'abito che si era spiegazzato.
Mi lavai velocemente il viso, per poi asciugarmelo con un braccio.

Girai la chiave nella toppa e scatto un "TAC" che mi fece leggermente sobbalzare...
Abbassai il capo per poi aprire velocemente la porta e mettere una gamba in avanti, pronta per fare il primo passo.
La persona che stava davanti alla porta avevo un braccio appoggiato nell'angolo destro in alto della porta.
Era alto e di corporatura esile, lo capii dalle gambe lunghe e secche...
Alzai lo sguardo...
Era lui...
____________________________________Spazio me

Questo capitolo l'ho fatto per la gioia della Giulia, che me l'ha chiesto da ieri di fare questo capitolo...

Un bacio
Giorgia

I can't back down ·||Lorenzo Ostuni||·Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora