Come tutto può cambiare ||Larry

CAPITOLO 3.

HARRY POV.

Ieri la giornata è stata pazzesca: dopo essermela presa con quel caga sotto di Tomlinson pensavo di passare un po' di tempo con Zayn, ma quando sono entrato in camera si stava beatamente scopando una ragazza. Non lo capisco quel ragazzo, dice che devo smetterla di farmi la prima che passa e poi è lui il primo a farlo. Delle volte, invece, ci prova con i ragazzi, non sono ancora riuscito a capire bene il suo orientamento sessuale.

Mi sono appena svegliato e, come al solito, sono in ritardo per la colazione. Mi sfilo il pigiama e infilo un paio di jeans neri strappati, una camicia a fantasia sbottonata fino al petto, e i miei soliti stivaletti. Mi pettino i capelli e mi lavo la faccia, quindi prendo il mio zaino da terra e corro in caffetteria. Faccio appena in tempo a mangiare un cornetto alla crema che la campanella inizia a suonare, avvertendo tutti che le lezioni stavano iniziando. Così mi diressi verso l'aula di letteratura, dove avrei dovuto passare le prossime due ore. In classe tutti mi guardavano terrorizzati, tranne Tomlinson. In classe lui non mi ha mai rivolto neanche uno sguardo...ma perché mi faccio così tante paranoie per lui? E' un secchione del cazzo. Ma è così bello, con quegli occhi color ghiaccio, mi ci perderei dentro. Ma cosa sto dicendo? Basta, devo distrarmi con una ragazza.

LOUIS POV.

Le lezioni sono appena terminate e oggi stranamente Harry non se l'è presa con me, mi ha osservato per tutta la lezione. Mi dirigo verso la mia stanza per appoggiare lo zaino per poi andare in mensa, nonostante la paura di incontrare Harry, e sperando di trovare il mio ancora misterioso compagno di stanza che al mio risveglio era sparito. Come speravo, il biondo era in stanza. Notai subito i suoi meravigliosi occhi azzurri e la sua gentilezza. Si presenta come Niall Horan, è irlandese e si è appena trasferito a Londra per frequentare il college. Diventammo subito amici così, pranzammo insieme e parlammo del più e del meno. Harry non si era presentato a pranzo e per me è stato un sollievo. Mentre tornavamo in stanza per decidere cosa fare nel pomeriggio, incontrammo Harry, che iniziò subito a prendermi in giro per il modo in cui ero vestito. Indossavo semplicemente dei jeans strappati e una maglietta nera, per fortuna c'era Niall con me, almeno non mi avrebbe picchiato. H. "Ciao Tomlinson, io mi vestirei un po' più di nero. Coprirei anche quella fottuta faccia di merda che ti ritrovi" N. "Styles, fossi in te penserei prima a comprarmi un paio di scarpe decenti, che quelle che hai ora le portava mio nonno in guerra" H. "Non so chi tu sia, ma penso che non ti convenga metterti contro di me. Volete le botte tutt'e due?"

L."Harry ca-calmati...no-non vo-voleva dire qu-questo Ni-Niall...ce ne an-andiamo su-subito..no-non ci fa-fare ma-male"

Niall ha provato a rispondere ma io l'ho trascinato via per un polso prima che potesse dire qualsiasi cosa.

Quando siamo arrivati in stanza ho dovuto raccontargli tutto quello che ho passato per colpa di Harry.

N."ma porca vacca Louis, non ti hanno insegnato a difenderti? E poi perchè non l'hai detto a nessuno? Potevano aiutarti.." rispose lui arrabbiato

L."Nì tu non capisci, io ho provato a difendermi e il giorno dopo ho preso il doppio delle botte. Ho provato a raccontarlo al preside ma ha più paura di me. Non so cosa fare, così subisco e basta"

N."ma Lou sei un ragazzo adorabile, non puoi lasciarti fare questo. Non devi mostrarti debole, tu sei forte e sai come non farti mettere i piedi in testa"

L."Nì non è così facile, io ho paura che possa farmi davvero del male. Però in questi due giorni mi sta tormentando meno del solito, prima o poi smetterà.."

N."Lou basta piangersi addosso, stai qui per stasera così sei sicuro che non lo incontri"

L."Nì ti prego.."

N."No, Lou tu resti qua e io resto con te"

L."grazie Nì".

Niall tirò fuori un mega pacchetto di pop corn e della birra, così ci guardammo un film in televisione e poi ci addormentammo nel mio letto con ancora i pop corn da finire.