La mattina seguente mi sentivo già meglio ma Calum aveva insistito per farmi stare a casa dalle lezioni almeno per un giorno.
Ero nel letto da sola e questo non fece che istigare la mia mente a pensare sempre più intensamente alla mia situazione.Anche se stavo meglio non voleva dire che fossi più tranquilla riguardo a quello che poteva star succedendo nella mia pancia.
Mi rigirai ancora un po' nel letto cercando di riaddormentarmi ma da quando Calum aveva lasciato l'appartamento per andare a lezione non riuscii più a chiudere occhio.
Avevo un peso sul petto e questo non mi permetteva di rilassarmi come avrei dovuto o voluto.
Avevo così paura della verità che preferivo patire tutta quell'ansia piuttosto che fare ciò che dovevo.Non so dire per quanto tempo rimasi a rigirarmi nel letto e attorcigliarmi attorno alle lenzuola, ma quando i raggi del sole mi arrivarono dritti negli occhi capii che non potevo starmene lì ad aspettare che i giorni passassero e con loro anche le mie paure.
Mi feci coraggio e finalmente mi alzai dal letto, raccolsi i miei vestiti da terra e mi preparai per uscire.______________________
Il sole era coperto da un manto di nuvole bianche ma i raggi riuscivano comunque a scappare e a infrangersi sulla strada.
Il freddo londinese mi fece stringere nel mio giubbotto mentre stringevo con la mano destra la sportina.
Guardavo i miei piedi scambiarsi mentre camminavo velocemente anche se in realtà volevo tornare a casa il più tardi possibile.-Jen.- sentii una persona chiamarmi.
Alzai la testa e in mezzo alla gente vidi Serena. I suoi capelli biondi erano legati in una coda mentre le sue guance erano arrossate a causa del freddo.-Come stai?- mi chiese avvicinandosi a me.
-Meglio grazie.- le sorrisi un po' in imbarazzo.
-Che ci fai qui?- mi chiese ingenuamente.
-Sono passata in farmacia perché mi serviva un farmaco.- dissi cercando di non far notare troppo la sporta che stringevo ancora tra le dita -E tu?-
-Il mio prof di sociologia si è ammalato e stamattina non ho avuto lezione, così ho deciso di fare un po' di commissioni che rimandavo da tempo.- annuii e le sorrisi -Stavo pensando che una sera tu e Calum potreste venire a cena da me e Derek, parla sempre molto bene di lui e così potremmo anche conoscerci meglio.-
-Certo, mi piacerebbe molto.- le sorrisi fingendo di essere interessata ma in realtà la mia mente continuava a torturarmi, dovevo avere quella risposta.
-Ci teniamo in contatto allora.- mi sorrise e se ne andò.
Continuai ad avviarmi verso il nostro appartamento e quando finalmente arrivai a destinazione tirai fuori dalla tasca le chiavi e aprii la porta di ingresso.
Il mio cuore stava cercando di uscire dal mio petto e le mani mi tremavano mentre tiravo fuori dalla sportina la scatola e me la rigirai tra le mani.
Era arrivato il momento, presi un respiro profondo e mi chiusi in bagno._______________________
Ero appoggiata al lavandino aspettando che apparisse il risultato mentre la suola della mia scarpa batteva contro il pavimento cercando di scaricare tutta l'ansia che stava correndo nel mio corpo.
Continuai a fare dei respiri profondi quando nel piccolo schermo cominciò ad apparire qualcosa.
Il respiro mi si bloccò in gola.La mia bocca si era prosciugata tutta d'un colpo e, ancora incredula, mi avviai verso la cucina.
Poggiai il test di gravidanza su una salvietta mentre mi allungai per aprire lo scaffale e tirare fuori un bicchiere.
Lo misi sotto al rubinetto e accesi l'acqua che cominciò a uscire e a riempire il bicchiere.
Lo portai alle labbra e il contatto freddo mi fece rabbrividire.
Sospirai di nuovo e chiusi gli occhi, quando il rumore delle chiavi nella toppa mi colpì come uno schiaffo in pieno viso.
Diedi un'occhiata veloce all'orologio e mi resi conto che le lezioni erano già finite da un po'.
Appoggiai il bicchiere sul tavolo e cercai di reggermi grazie al mobiletto dietro di me.

STAI LEGGENDO
Without you || Calum Hood
FanfictionSequel di 'Chance or fate?' -Siamo a chissà quanti chilometri da Sidney, ma tra le tue braccia mi sento sempre a casa.-