The Problems Of Lexi.

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Mi metto a sedere guardandomi intorno visto che la luce del sole entra illuminandomi il viso. Mi ricordo di aver chiuso le persiane ieri prima di andare a dormire.
Mi alzo andando a chiudere le persiane, nello stesso momento il cellulare vibra perciò a malavoglia mi dirigo verso la scrivania per recuperare il mio cellulare.
Sullo schermo lampeggia il nome di Celeste perciò sbuffando rifiuto la chiamata. Non sono pronto a parlargli, non dopo quello che è successo a casa sua.
Ritorno a letto buttandomi suoi cuscini comodi e mi sto per riaddormentare quando il campanello suona.
-Madre santa.- dico appoggiandomi suoi gomiti per cercare di svegliarmi.
Apro la porta e mia madre insieme a mio padre e ai miei fratelli sono davanti a me che mi guardano con uno strano sorriso in faccia. Perché non lasciano che Dylan James Styles dorma?
-Buongiorno raggio di sole.- scherza papà scompigliandomi i capelli. Mi sposto.
-Papà, non ho più 5 anni. Ne ho 22. Ventidue.- dico infastidito e chiudendo la porta. Mi chiedo che cosa ci facciano qui alle sette di mattina, di domenica.
-Resterai pur sempre mio figlio. Il mio piccolo Dylan di cinque anni.- dice e io vado in camera da letto per mettermi qualcosa addosso.
Una cosa che ho presso da mio padre è il fatto che amo dormire solo con i boxer. Che sia inverno o estate io dormo solo con i boxer.

Rachel.
-Come può essere così stupido? Non si ricorda nemmeno il giorno del compleanno del nonno.- dico girandomi verso Harry che mi guarda sorridente. Mi avvicina a sé per poi baciarmi.
Oggi è il compleanno di mio padre, Bobby, e da una festa a Liverpool, dove vive adesso, perciò siamo venuti a prendere Dylan per andare.
-Allora, cosa ci fate di bello qui?- chiede Dylan ricomparendo in salotto con addosso dei vestiti.
-Compleanno. Festa. Nonno. Ti ricorda qualcosa?- chiede Lexi scandendo bene le tre parole iniziali. Dylan, che stava bevendo dell'acqua, la sputa.
-Oggi è il compleanno del nonno e farà la festa?- chiede dopo che si è ripreso. Alzo gli occhi al cielo girandomi verso la cucina per vedere i gemelli giocare.
-Dio, perché sei così stupido?- chiede Lexi battendosi una mano sulla fronte e posando il suo cellulare dentro la borsa.
La guardo e mi sembra che sia cresciuta molto nell'ultima settimana, da quando è uscita dall'ospedale ad oggi. Adesso è più matura e anche se non la ho vista piangere per aver perso il bambino sembra che ci sia stata male, per un po'.
-Hey, hey, ragazzina non ti do il permesso di trattarmi così. Devi portare rispetto per gli adulti.- dice Dylan alzando la mano verso la sorella. Mentre sia io che Harry guardiamo la scena come se fossimo al cinema.
Siamo abituati a questi battibecchi tra fratelli ma ogni volta sono diversi gli uni dagli altri.
-Sono più adulta io che tu. Ammettilo!
-Non lo ammetterò mai.
-Sei un bastardo!- urla Lexi e sia io che suo padre e Dylan ci giriamo verso di lei scioccati.
Io, Harry e Dylan continuiamo a guardarla mentre un rossore si fa spazio tra il collo e le guance. Gonfia le guance e dopo butta tutta l'aria fuori.
-Voi maschi siete così. Una ragazza vi fa capire che vi ama e voi la volete solo per il suo corpo. Tutti voi maschi siete così! Guardate Dylan, è andato a letto con Celeste è adesso la ignora come se gli anni della loro amicizia fossero stati spazzati via dal vento. E tu papà, vogliamo parlare di te? Tu hai tradito la mamma e lei, troppo innamorata, ti ha perdonato. Ma io non sono la mamma né Celeste. No signore! Io non pregherò nessuno perché stia con me.
Non sono così! Non perdonerò mai nessuno di voi!- urla alzandosi e prendendo la sua borsa corre fuori dal appartamento di Dylan.
Mi alzo e lasciando la porta aperta corro fuori per cercare Lexi. Entro dentro l'ascensore e una volta fuori corro per cercare Lexi ma non la trovo.
Mi passo una mano tra i capelli alzando gli occhi verso il cielo. Perché ho figli con problemi?
Salgo di sopra, chiudo la porta dell'appartamento e guardo Dylan e Harry che stavano parlando.
-Allora?- chiede Dylan alzandosi e guardandomi negli occhi. Scuoto la testa prendendo in braccio Ethan.
-Non c'era più quando sono scesa. Questo vuol dire che Lexi rimarrà a Londra mentre noi andiamo a Liverpool dal nonno.- rispondo riprendendo aria per aver corso prima.
Siamo in macchina per Liverpool. Dylan continua a chiamare sua sorella mentre noi ci fermiamo per prendere Louis e Rosie visto che andiamo insieme. Ho pensato che potevamo guidare da Londra fino a Liverpool ma Harry mi ha gentilmente detto di no perciò prenderemo il Jet Privato.
-Dov'è Lexi?- chiede Louis salendo dentro il Minivan. È la mia macchina visto che se dovevo trascinare i bambini con me dovevo avere spazio per portare loro e i loro amici.
-Te lo dico dopo.- sussurro girandomi verso di lui così nessuno sente.
Devo spiegare molte cose un po' a tutti.
***
Entro in casa togliendomi la giacca visto che fa freddo. Tolgo la giacca a Ethan mentre Haley se la toglie da sola. Si è sempre presa cura di se stessa e di suo fratello.
-Me la posi?- chiede Dylan dandomi la sua giacca. La poso sull'attaccapanni posando anche quella di Harry.
-Ciao fratellino.- dico abbassandomi per prendere in braccio il mio fratellino. Il figlio di mia madre e Bill.
-Per un momento ho creduto che lo avessi detto a me.- dice Niall e io mi alzo con in braccio Sebastian.
-Certo.- dico avvicinandomi a lui per abbracciarlo con una mano.
-Io e Bash siamo fortunati ad avere te come sorella. Oh Dio, come sono sdolcinato.- dice Niall e io scoppio a ridere posando Bash per terra.
-Aw, la vecchiaia Nì.- dico appoggiandomi a lui e scoppiando a ridere. Lui ride con me.
-Rachel!- urla qualcuno e io mi giro notando Ethan e Bash per terra.
-Ethan!- dico avvicinandomi ai due bambini. Ethan ha un graffio sulla guancia mentre Bash, molto più piccolo di mio figlio, ha un ginocchio sbucciato.
-Allora, cosa è successo?- chiede mia madre prendendo in braccio suo figlio, io prendo in braccio il mio.
Da quando ha avuto Bash sembra che si preoccupi più per lui che per gli altri due, io e Niall. Certo noi non abbiamo bisogno di protezione come Bash ma questo non vuol dire che se la deva prendere con noi o con Ryan, Ethan ed Haley se succede qualcosa a Bash. Sono bambini e ovviamente si fanno male o si sbucciano le ginocchia. Solo Dio sa quante ginocchia sbucciate ho dovuto curare con quattro figli nei corsi degli anni.
-Ethan, cosa è successo?- chiedo guardando gli occhi verdi di Ethan adesso pieni di lacrime.
-Bash mi ha spinto.- risponde appoggiando la testa sul incavo del mio collo. Sospiro.
Un'altra cosa che non piace a mia madre è che i bambini diano sempre la colpa di tutto al piccolo Sebastian. Ma ovviamente i bambini non lo fanno apposta, sanno che loro sono grandi e verrebbero sgridati mentre Bash è piccolo e nessuno gli direbbe niente.
-Rachel...
-Ethan, non devi spingere Bash. Lui è piccolo e tu sei grande. E tu, piccolo Bash non devi spingere, va bene?- chiedo girandomi prima verso Ethan che annuisce e poi verso Bash che sorride e annuisce.
Poso Ethan per terra che corre verso suo padre che sta parlando con mio padre e Garrett .Mamma posa Bash che corre subito a dare fastidio a Haley che è in braccio a Dylan.
-Mamma, te lo ho già detto. Non prendertela sempre con Ethan o Haley o Ryan. Sono bambini e i bambini si spingono. Non potrai tenere Bash per sempre nella bolla di sapone che hai creato. Guarda me, quattro figli e uno è diplomato e va al college, un'altra che... non importa! Io ho cresciuto quattro figli, mamma. Anche se tu sei mia mamma posso benissimo dire di avere più esperienza di te. Io ero tranquilla e ti dovevi occupare solo di Niall, che combinava pasticci in ogni dove. Io invece dovevo badare a Dylan che combinava casini, a Lexi che lasciava le sue cose in giro per casa, a Ethan che è sempre iperattivo e a Haley che... vabbè, lei non ha difetti. Non prendertela più con i miei figli, mamma.- dico dandole le spalle per poi avvicinarmi a mio padre per abbracciarlo.
-Hai fatto bene. Tua madre è troppo iperprotettiva con Bash.- sussurra nel mio orecchio per poi staccarsi dall'abbraccio. Sospiro visto che mi sento male per averle detto quelle cose. Mi mordo un labbro guardando il soffitto blu.
Certo, credo di aver fatto bene ma ovviamente mi sento una merda per averle detto quelle brutte parole. So benissimo che mia madre ha avuto paura di perdere Bash ma questo non le da il permesso di urlare contro i miei figli. I suoi nipoti.
Ci mettiamo a tavola per consumare il pranzo che Lucy, la fidanzata di papà, ha preparato per tutti noi. Come dice mio padre, siamo una grande famiglia unita.
-Pensi davvero che non presterei attenzione ai miei figli, se ne avessi altri?- chiede Bobby girandosi verso Lucy che scoppia a ridere. Io sono davanti a lui con a destra Harry e a sinistra Louis.
-Eddai papà, sappiamo tutti che è così. Io e Niall siamo grandi e non abbiamo più bisogno della protezione del papà.- dico con voce da bambina piccola e sia Niall, che si trova davanti a Louis, che mio padre scoppiano a ridere.
-Ma siete i miei bambini. Così come Dylan è ancora il vostro bambino, Rachel.- dice papà posando la forchetta vicino al piatto e manda giù in un sorso tutto il bicchiere di vino.
-Beh, il mio bambino ha ventidue anni e non ha figli.- dichiaro posando anche io la forchetta vicino al piatto e guardando mio padre con aria di sfida.
-Hey, io sono ancora qua.- urla Dylan dal fondo del tavolo alzando il suo bicchiere di vino.
-Non esagerare con il vino, ragazzino.- dice suo padre appoggiandosi a me per vedere suo figlio.
-Sì, papà.- dice Dylan in tono canzonatorio e ritornando a parlare con Rosie che si trova al suo fianco.
Ritorniamo a mangiare nel silenzio più totale finché la suoneria di un cellulare rompe il silenzio.
-Rachel, vieni con me. Scusateci.- dice Garrett alzandosi dal tavolo e posando il tovagliolo vicino al piatto. Mi alzo anche io aggrottando le sopracciglia. Guardo Harry che fa spallucce continuando a mangiare.
Seguo Garrett fuori e lui mi mostra lo schermo del suo cellulare dove brilla il nome di Lexi.
Gli prendo il cellulare dalle mani per rispondere io.
-Lex?- chiedo dopo aver premuto il tasto verde e aver portato il cellulare all'orecchio.
-Mamma? Sono nei guai! Potresti venire ad aiutarmi?
-Lexi, cosa è successo?
-Non posso parlare molto. Dimmi che farai presto, per favore
-Certo. Ma cosa sta succedendo?
-Mamma, sbrigati.
-Lexi Lydia Styles ti conviene dirmi cosa sta su... pronto?- mi sposto il cellulare dall'orecchio notando che Lexi ha riattaccato.
Rientro dentro dopo aver dato il cellulare a Garrett. Mi chino sulla spalla di Harry.
-Dobbiamo ritornare a Londra.- bisbiglio sul suo orecchio, alza il viso verso di me guardandomi con occhi pieni di curiosità.
-Perché?- bisbiglia pulendosi la bocca con il tovagliolo.
-Lexi.- sussurro alzandomi e aspettando che mi segua fuori.
***
Abbiamo preso il Jet Privato per ritornare immediatamente a Londra. Dylan è rimasto con i gemelli.
-Ok, Rachel, calmati. Lexi sta bene.- dice Harry cercando di calmarmi mettendomi le mani sulle spalle. Scuoto la testa guardando fuori dal finestrino del aereo.
-No, non sta bene. Ero troppo impegnata con Dylan per accorgermi di come stava mia figlia ma il problema è che Dylan non ha più bisogno della mamma mentre la mia piccolina sì. Sono veramente una madre cattiva, Haz.- dico appoggiandomi a lui che mi stringe forte. Scoppio a piangere perché non voglio perdere la mia bambina. Certo, sono stata molto impegnata con Dylan tra il Rehab e l'Università ma dovevo rendermi conto di come stava Lexi.
Arrivati a Londra Harry si fa subito aiutare da Miguel, l'uomo che si occupa di computer e cose così alle Imprese Styles
Rintraccia Lexi senza fatica e poi ci da l'indirizzo.
-Signor Styles, sicuro che vuole andare a Peckham? Insomma, è uno dei quartieri peggiori a Londra.- dice Marcus fermando la macchina a un semaforo rosso. Stringo forte la mano di Harry che guarda, fuori dal finestrino, il paesaggio cambiare. Passare da bellissima città a città malfamata. Deglutisco.
-Devo. Mia figlia è lì.
La macchina si ferma davanti un edificio rosso tutto sporco e non voglio nemmeno sapere di cosa sia sporco.
Marcus apre la portiera dal mio lato perciò io scendo guardandomi intorno. Dio mio, qui, in confronto a loro, siamo le persone più ricche che si siano mai viste a Peckham.
Harry mette le mani intorno ai miei fianchi come a volermi proteggere mentre alcuni ragazzi ci lanciano occhiate.
-Ok, quando siete pronti.- dice Marcus mettendo l'allarme alla macchina. Annuisco e Marcus ci cammina davanti.
-Mamma!- urla una voce quando ci troviamo al primo piano. Mi giro e trovo Lexi che mi corre incontro.
-Va tutto bene, piccola.- dico abbracciandola stretta. Harry si guarda intorno cercando di capire cosa ci facesse sua figlia qui.
Conduco Lexi fuori da quel posto e poi dentro la macchina. Harry non è ancora arrivato perciò dobbiamo ancora aspettarlo per ritornare a casa.
***
Metto a letto Lexi una volta che siamo tornati a casa. Lei sembra sotto shock perciò le lascio il suo tempo per riprendersi.
-Sta bene.- dico chiudendo la porta dietro le mie spalle per poi girarmi verso Harry che è appoggiato al muro che si trova davanti alla porta.
-Sono solo preoccupato per lei. Cosa ci faceva lì, eh?- chiede mentre ci dirigiamo nella nostra stanza. Dylan e i gemelli sono rimasti a dormire da mio padre e saranno di ritorno domani pomeriggio visto che lui voleva passare del tempo con i suoi nipoti.
-E che ne so io. Glielo chiederemo domani.- dico togliendomi il vestito per poi indossare una maglietta di mio marito.
Harry ritorna in camera con i capelli bagnati. Cosa ci fa con i capelli bagnati?
-Perché hai i capelli bagnati?- chiedo aggrottando le sopracciglia e dirigendomi in bagno per lavarmi i denti.
-Volevo rinfrescarmi un po'- risponde quando ritorno in camera. Faccio spallucce stendendomi sul letto, vicino a lui.
-Pensavi che i nostri figli avrebbero avuto così tanti guai?
-Guarda, pensavo di avere figli dopo i 25 anni ma poi è arrivato Dylan, un anno dopo il matrimonio, e qualche anno dopo è arrivata Lexi poi i gemelli. Di certo non mi aspettavo tutto questo.- rispondo mettendomi su un fianco per guardarlo negli occhi. Metto le mani sotto il cuscino guardando quei bei occhi verdi che tanto amo.
-Volevi figli dopo i 25 anni? Perché non me ne hai mai parlato?
-Perché avrei dovuto? Insomma, a 21 anni ero già incinta. Prima volevo lavorare, avere qualcosa di solido dove crescere un bambino.
-Avevamo molte cose solide, all'epoca. Era un posto adatto per crescere un bambino.
-Harry, non voglio litigare.- dico girandomi e guardando il soffitto che adesso non si vede perché è buio.
-Non sto litigando. Sto solo parlando con mia moglie.
-Ecco perché non te lo ho mai detto. Sapevo che ti saresti incazzato perché abbiamo bruciato le tappe. Volevo avere qualcosa di mio, qualcosa per cui valesse la pena alzarsi la mattina presto. Credi che fosse facile essere incinta a 21 anni? Dovevo finire l'Università e le Styles's Styles stavano decollando. E poi boom, incinta.
-Potevi benissimo dirmelo, però. Io ti avrei dato di tutto, come ho sempre fatto, e tu lo sai.
-Sai che non è per questo. Io non potevo immaginare di sposarmi con un miliardario. Capisci cosa intendo?
-Perché anche da sposata hai continuato a pensare così? Insomma, sei sposata con un miliardario.
-No! Non lo dire mai più. Io ti amo perché sei tu, il ragazzo che ho conosciuto l'ultimo anno di liceo. Non amo i tuoi soldi ed è per questo che volevo mettere i miei soldi da parte.
-Ok, ok, potevi dirmelo.
-Sta' zitto e dormi.- dico girandomi su un fianco dandogli le spalle.
Chiudo gli occhi e sento il respiro di Harry al mio fianco. Mi alzo quando sono sicura che lui stia dormendo.
Sospiro scendendo al piano di sotto dopo aver controllato che Lexi dorma.
Mi stendo sul divano, accendo la TV e mi metto a girare i canali sbuffando.

***
Ciao fiorellini.
Obiettivo 20 voti e due commenti. Voglio vedere se riusciamo a farlo ❤️.
Un bacione,
1994Styles_.

A Beautiful Disaster 3.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora