The Evidence Was Under Our Noses.

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Mi guardo allo specchio aggiustandomi i capelli mentre nel bagno sento Harry cantare mentre si fa la barba. Alzo gli occhi al cielo lanciando un altro sguardo al mio stupendo vestito. La cosa più bella che...
-Ah però. La cosa più bella che abbia mai visto.- dico girandomi verso Harry senza barba, con i capelli tirati al indietro dal gel e sopratutto con lo smoking.
-Grazie. Già, nemmeno tu sei male.- dice sorridendo e io mi mordo un labbro per non dire chissà cosa.
-Hai un graffio, qui.- dice Harry spostando una ciocca di capelli dalla fronte per poi girarmi verso lo specchio e indicarmi la fronte così posso vedere dove c'è il graffio.
-Dio, no.- dico prendendo subito la trousse per cominciare a coprirmi il graffio.
-Allora, suppongo che stiamo andando alla mia festa di compleanno!
-No. Stiamo andando a cena fuori.
-Oh, avanti, Ray.
-Puoi fare finta di essere sorpreso quando arriveremo?- chiedo smettendo di passare il pennello e girandomi verso mio marito che si sta mettendo l'orologio.
-Certo. Dimmi, quale faccia è migliore?- chiede facendo delle strane facce e io spalanco gli occhi e la bocca guardandolo continuare a fare quelle stranissime facce.
-Sicuramente nessuna di quelle che hai fatto.- dico sorridendo e Harry annuisce dandomi una pacca sul sedere.
-Haz, il vestito.- urlo quando lui esce dalla stanza fischiettando.
Prendo il copri spalle e la borsetta per poi scendere al piano di sotto dove Harry si sta mettendo la giacca.
-Sei bellissima, sul serio.- dice dandomi un bacio sulla guancia per poi aprire la porta di casa e farmi uscire.
***
-Ok, faccia sorpresa.- dico aprendo la portiera e scendendo dalla macchina. Harry annuisce intrecciando le nostre mani mentre ci dirigiamo verso la porta del locale.
-Sorpresa.- urlano tutti una volta che entriamo nel locale e la faccia sorpresa di Harry è così credibile che per un po' penso che sia reale. Però, è un bravo attore.
Sorrido a mio marito dandogli un bacio per poi allontanarmi e lasciarlo parlare con gli invitati. Mi avvicino a Louis che sembra arrabbiato.
-Stai bene?- chiedo posando il mio bicchiere di champagne sul bancone vicino a una borsetta che non so di chi sia. Sicuramente non è la mia visto, che la ho data a Lexi perché la mettesse nella stanza privata del locale.
-No. Quel bastardo del fidanzato ha lasciato Rosie. Incinta.- dice Louis senza girarsi verso di me. Spalanco gli occhi mordendomi un labbro per non dire qualcosa di cui mi pentirò perciò lascio che sia Louis a parlare e sfogarsi. Conoscendolo sarà meno furioso quando avrà finito di raccontare tutta la storia.
-Rosie pensava che sarebbero stati una famiglia ma lui la ha lasciata perché non se la sentiva di crescere un bambino. E adesso, guarda la mia piccolina che fa finta di divertirsi nonostante non sa come farà con il bambino. Certo, ci sono io e ci sarò sempre ma lei voleva essere indipendente. Dio mio quanto odio quel ragazzo.- dice girandosi verso di me e io appoggio la mia testa sulla spalla di Louis guardando Harry divertirsi con i suoi amici e colleghi.
-Se la caverà, Lou. È una ragazza forte e ha noi. Non solo te, ma noi.- dico girandomi a guardare Rosie che adesso ha un braccio Neal e sta parlando con Lexi e Lana.
-Quando ho scoperto che Lexi era incinta mi sono resa conto che ero una cattiva madre. La mia bambina era cresciuta e io non me ne ero resa conto. Non sapevo cosa fare ma... ma quando ha perso il bambino mi sono resa conto che lei è una ragazza forte, fortissima. Anche Rosie lo è. Insieme siamo forti e la supereremo. Vorrò bene a quel bambino come se fosse mio nipote. Così come voglio bene a Rosie e così come tu vuoi bene ai miei mostriciattoli.- dico sorridendo e alzando la testa verso Louis che mi sta già guardando e sorridendo.
-Come farei senza di te?
-Non lo sapremo mai, Lou.

Harry.
-Papà, posso parlarti?- chiede Dylan sorridendo cordialmente ai miei colleghi. Annuisco e dopo aver salutato i miei colleghi mi allontano seguendo Dylan in una piccola stanza dove c'è un computer e una borsetta. La borsetta di sua madre sicuramente, visto che ogni volta che usciamo porta la borsa ma finisce con il lasciarla da qualche parte e poi non la trova più.
-So che è il tuo compleanno e che probabilmente non vuoi sentirne parlare adesso ma penso di aver trovato l'assassino di Jennifer.
-Cosa? Che hai trovato?- chiedo girandomi verso Dylan che si sta avvicinando al computer per aprirlo e farmi vedere alcune immagini.
-Questo è Joshua August. La sera della morte di Jennifer è stato visto lasciare il club dopo la morte della ragazza e guarda caso si è avvicinato a casa mia dove si è fermato e poi buio.- dice Dylan mostrandomi un video di sorveglianza dove c'è questo Joshua August. Dylan ha ragione.
-Le prove erano sotto il nostro naso.- dico passandomi una mano tra i capelli, spettinandoli. Dylan si siede su un divanetto slacciandosi la cravatta.
-Già e per tutto questo tempo ci siamo torturati senza vedere veramente.- dice e io continuo a guardare l'immagine ferma. Non posso credere al fatto che Dylan stesse lavorando al caso senza dirmi niente.
-Ehilà, come va? Haz, è maleducato lasciare gli invitati... cosa fate?- chiede Rachel entrando nella stanza chiudendosi la porta alle spalle e avvicinandosi a me per guardare lo schermo del computer.
-Pensiamo di aver trovato il killer.- dice Dylan indicando il suo computer e io guardo sua madre che adesso guarda il computer dove c'è il video di Joshua.
Spalanca gli occhi girandosi verso di me.
-Come si chiama?- chiede torturando l'anello di fidanzamento come è solita fare quando sta pensando o quando è nervosa come in questo caso.
-Joshua August.
-No. Lui è Ian.
-Il ragazzo che hai incontrato nel bosco anni fa?
-Già. Dovevo immaginare che i nostri guai passati sarebbero ritornati a darci fastidio.- dice cominciando a camminare avanti e indietro con fare nervoso mentre i suoi occhi diventando lucidi.
-Dylan, vai a vedere cosa combinano i tuoi fratellini.- dico sorridendo a Dylan che si alza dal divanetto e esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle facendo piano.
-Amore, ascoltami, chiamerò Connor per far seguire questo Joshua o come cavolo si chiama.- dico girandomi verso Rachel che adesso si sta abbracciando da sola come per darsi calore. La abbraccio togliendomi la giacca con una mano per poi metterla sulle spalle con l'altra. Rachel si stringe a me singhiozzando e non posso fare a meno di stare male per lei. L'amore della mia vita ha sofferto fin troppo eppure ha deciso di rimanere al mio fianco invece di andarsene, di prendere i bambini, di lasciarmi e sparire così nessuno le farebbe più male poiché sarebbe lontana da me.
-Ok, sto bene.- dice sorridendo e allontanandosi da me per poi dirigersi verso la borsetta. La apre e prende lo specchio per aggiustarsi il trucco.
-La giacca, amore.- dice togliendosela e restituendomela. Sorrido e la indosso guardando Rachel aggiustarsi il trucco.
-Ok, ci sei?- chiedo cercando di non essere brusco con lei. Si gira verso di me con il sorriso più falso che le abbia mai visto in viso.
-Sono pronta.- dice prendendo un grande sospiro e uscendo dalla stanza, la seguo chiudendomi la porta a chiave alle spalle.
Raggiungiamo la sala dove tutti stanno ancora festeggiando come se non fosse successo niente.

A Beautiful Disaster 3.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora