Era un posto insolito dove trascorrere il tempo, ma ormai tutti i miei pomeriggi d'estate si consumavano in quel luogo che poteste definire alquanto lugubre.
Conoscevo quel cimitero da circa tre mesi, per l'esattezza dalla morte dei miei genitori. Per tutti era un luogo triste, malinconico,lugubre, buio e cupo; un posto che dava i brividi, ma per me era il mio giardino, il mio paradiso: il paradiso dove avevo conosciuto i miei genitori.È come un giorno in cui ti svegli e capisci che tutto è cambiato,niente è più allo stesso modo e nel suo spazio, come un vortice che trascina tutto lasciando solo i resti di città e vite distrutte...ma in quel luogo questo vortice svaniva..
Era un posto tranquillo, dove il silenzio faceva da sfondo , dove sembrava che il tempo si fosse fermato e poi alzavi gli occhi guardando il cielo e pensavi a loro e camminando per quelle stradine costeggiate da cipressi guardavi ogni singola vita andata via, scomparsa e poi li vi erano "mamma e papà" mi soffermavo costantemente a guardare la loro foto appesa nella lapide e mi rispecchiavo in ognuno di loro.Papà indossava uno smoking nero e una cravatta azzurra che rispecchiava i suoi occhi, azzurro come il cielo in queste giornate d' estate e mamma indossava un abito in organza verde con su ricamati dei piccoli fiorellini, anche questo richiamava i suoi occhi verde smeraldo, quegli occhi erano intensi, sinceri, puri e fiduciosi. Nonostante il destino fosse stato crudele con chi non lo meritasse non riuscí mai a dividerli ,stavano li due anime unite in un unico amore,i loro occhi che si incrociavano in quella fotografia,le loro mani intrecciate, quelle labbra pronte ad unirsi in un bacio, un amore indissolubile..Quella mi accostai meglio per guardare la foto e scostando l'orchidea che copriva il ventre nella foto , notai che era in dolce attesa, li in quel momento fui presa da un senso di protezione, sapevo che la creatura nel suo grembo ero io..
Le lacrime sgorgarono calde bagnandomi il viso; rendendo gli occhi gonfi e rossi, sapevo che loro da lassù preferivano vedermi sorridere ed essere felice, presi il piccolo fazzoletto verde asciugando i miei occhi cerulei; riportava le seguenti parole: alla mia Odra. Odra era il mio nome, un nome alquanto insolito, ma lo amavo, era un nome per nulla comune, forse ero l'unica a possederlo o forse no, restava il fatto che in quel fazzoletto oltre al mio nome all interno c' erano ricamati altri cinque nomi..non sapevo chi fossero e perché i loro nomi erano ricamati proprio nell'unico ricordo dei miei genitori.
Non sapevo più chi ero realmente.
Desideravo sentirli vicini, desideravo sentire le loro braccia stringermi e avvolgermi, desideravo affetto e amore,desideravo viverli così provavo a chiudere gli occhi immaginandoli.
I miei pomeriggi passavano a fantasticare su di loro, ad immaginare alcuni ricordi insieme al loro, ma l' unica cosa che riempiva la mia mente era uno stato di grande confusione.
Alcuni pomeriggi cercavo di parlare con loro raccontandogli i momenti più belli che avevo vissuto con la mia attuale famiglia, ma quei momenti avrei desiderato riviverli con loro, con la mia vera mamma e il mio vero papà.
Avevo solo una scelta, ovvero scoprire chi ero.
Angolo autrice:
Cari lettori spero che il primo capitolo vi incuriosisca un po..
Chi è veramente Odra?
Perché si trova in un cimitero?
Chi sono i cinque nomi riportati sul fazzoletto verde?
Continuate a leggere nei seguenti giorni e scoprirete tutto
Dalla vostra sognatrice
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Il respiro di un tulipano
RomanceOdra,la protagonista della mia storia, un ragazzina di 18 anni, scoprirà una dura realtà che la porterà a cercare se stessa a capire chi è realmente lei.