18.

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Richiusi la porta all'istante e appoggiai le spalle su di essa chiudendo gli occhi.
"Non importa. Tanto prima o poi dovrai uscire. Ti aspetto qui." disse e lo sentii spostare la sedia in plastica della veranda.
"Chi era?" chiese mia sorella scendendo le scale
"Nessuno." risposi tornando in salotto
"Come nessuno? E chi ha suonato il campanello? Sto cazzo?" chiese ridendo e avviandosi verso la porta per aprirla.
Conoscendo mia sorella sapevo che avrebbe aperto la porta e avrebbe fatto entrare Robert in casa e io non ero ancora pronta ad affrontare lo scontro con i suoi occhi.
"Ma eri tu che suonavi?" chiese mia sorella.
La vidi abbracciare Robert, evidentemente nemmeno lei sapeva che sarebbe venuto.
"Ero io ma tua sorella mi ha chiuso la porta in faccia.." disse poi lo vidi entrare
Presi le sigarette e il cellulare e uscii dal retro cercando di non farmi vedere andando verso la spiaggia.
Mi sedetti in riva al mare e accesi una sigaretta facendo i primi due tiri.
Mi scese una lacrima.
L'ultima cosa che avrei pensato nel momento in cui ha suonato il campanello era di trovarmelo davanti, anche se la cosa che più volevo al mondo era stare di nuovo tra le sue braccia, assaporare di nuovo le sue labbra e sentire la sua voce sussurrarmi parole dolci.
Sentii la vibrazione del cellulare dentro la tasca dei pantaloni ma la ignorai.
In quel momento non volevo niente, volevo starmene sola al mare.
Il cellulare non smetteva di vibrare così lo presi in mano e vidi il nome di Alexandra.
"Ale, dimmi!" dissi cercando di fare la finta allegra
"Cheryl, a che ora veniamo a casa tua?" chiese
"Anche subito se volete!" dissi "Però ora sono al mare, trovate Mario e Trisha a casa..e anche un ospite inatteso.."
Mi portai la sigaretta alla bocca e aspirai il fumo.
"Chi hai a casa?" chiese
"È arrivato Robert." dissi tranquillamente
"Davvero?!" domandò
"Sì, davvero."
"Stai tranquilla, fai quello che ti senti e vedrai che andrà tutto bene." disse sicura
"È proprio quello il problema. Il cuore mi dice di andare lì da lui e baciarlo all'istante ma la testa mi dice che devo resistere anche senza di lui. Non so cosa fare."
"Io ti direi di seguire il tuo cuore perché lo ami ancora. Lo sai anche tu che la cosa che vuoi di più al mondo è ripassare quei momenti con lui al tuo fianco. Ricordati che non gli hai nemmeno dato tempo di spiegarti quello che è successo a Barcellona. È passato un mese ormai, è ora che te lo faccia spiegare da lui..non credi?" disse
"Ora devo andare che mi stanno aspettando tutti..a dopo!" disse e chiuse la chiamata
La salutai anche se aveva già chiuso la chiamata.
Sentii dei passi dietro di me e Robert si sedette alla mia sinistra.
"Dovresti darle ascolto.." mi disse
"Non dirmi quello che devo fare. So io cosa fare." dissi senza guardarlo nemmeno negli occhi
"Non lo faccio. Ti ho solo dato un consiglio." rispose continuando a guardarmi mentre io tenevo lo sguardo fisso sul mare che si infrangeva sulla riva
"Non voglio consigli da nessuno." risposi fredda
"Ora voglio spiegarti quello che è successo un mese fa." disse categoricamente
"E se non volessi ascoltarti?" chiesi finalmente guardandolo negli occhi.
"Lo farai." disse
Lo sentii iniziare a parlare di lui e di Ana.
Mi tappai le orecchie e iniziai a fare suoni strani con la bocca così da non sentire la sua voce che alzava i toni ogni secondo i più fino quasi ad urlare.
Chiudi gli occhi rifiutandomi di vederlo.
"Ma vaffanculo." sentii a malapena prima di sentire la pressione delle sue labbra sulle mie.
Chiusi gli occhi e cercai di respingerlo ma mi teneva talmente stretta che a momenti non sarei riuscita nemmeno a respirare.
Si staccò qualche secondo dopo lasciandomi.
"Quando avrai finito di fare i capricci e vorrai ascoltarmi, mi trovi dentro casa."
Girò i tacchi e se ne andò.
Rimasi impassibile ma le emozioni che avevo provato durante quel bacio erano indescrivibili.
Sentii le gambe tremarmi e mi toccai le labbra con le dita; avevo lo sguardo fisso verso il mare.
Mi sedetti di nuovo sulla sabbia e guardai il sole iniziare a tramontare sul mare.
Mi maledissi mentalmente per non averlo bloccato subito.
Accesi un'altra sigaretta mentre sentivo le voci di Alexandra e Trisha avvicinarsi.
"Si è risolto tutto?" chiese mia sorella speranzosa
"No. Abbiamo litigato di nuovo." risposi
Si misero sedute entrambe sulla spiaggia insieme a me.
"Ma tu vuoi chiarire?" chiese Trisha
"Più di ogni altra cosa al mondo." risposi appoggiando la fronte alle mie ginocchia e iniziando a piangere.
Vidi con la coda dell'occhio, Trisha girarsi verso casa e fare cenno a qualcuno di venire e supposi fosse Robert.
"Noi andiamo, ci vediamo direttamente al locale."
Le salutai e vidi Robert mettersi di nuovo seduto a fianco a me mentre il sole stava scomparendo sotto l'orizzonte.
"Possiamo parlare senza litigare?" chiese e io annuii
"Quel giorno a Barcellona, non sapevo lei fosse lì ma probabilmente lo ha fatto a posta a farsi trovare.
La salutai quando la vidi all'aeroporto, quando ci siamo lasciati lo abbiamo fatto in buoni rapporti. Era finita da entrambe le parti, non ci amavamo più e litigavamo di continuo quindi abbiamo deciso di smetterla di raccontarci cazzate a vicenda.
E tutto questo è successo due mesi prima che ci conoscessimo al campetto.
Ci siamo fermati in un bar insieme e abbiamo fatto due chiacchiere, l'ho salutata con due baci sulle guance e lei mi ha baciato." un groppo sullo stomaco si fece avanti "La scansai subito e Mario venne a chiamarmi perché dovevamo salire sull'aereo ma vide quella scena. Mi fece promettere di parlartene e lo avrei fatto se non l'avesse fatto il telegiornale per primo.." continuò
Abbassai lo sguardo.
"Perderti è stato il colpo di grazia..ho iniziato a giocare male e poi anche l'infortunio in finale di Champions.." abbassò lo sguardo anche lui "Mi manchi come l'aria." concluse senza altre parole
Alzai lo sguardo e vidi delle lacrime sulle sue guance.
Gli accarezzai la guancia asciugandogli le lacrime.
Si stava facendo notte mentre stavamo ancora seduti sulla spiaggia.
"Mi sei mancato anche tu." risposi
Lo vidi sorridere e il suo viso avvicinarsi al mio.
Si piegò verso destra e attaccò le nostre labbra avvicinandomi mettendomi le braccia attorno al collo.
Una scarica di brividi mi percorse la schiena e mi venne la pelle d'oca.
Risentire le sue labbra fare pressione sulle mie, in un gesto che più amore di così non poteva esistere, era la sensazione più bella del mondo.
Mi trascinò fino a distenderci entrambi mentre continuavamo a baciarci senza riuscire a staccarci, tanta era la voglia di viverci a vicenda.
"Ti voglio vivere, fino alla fine dei miei giorni." disse quando si staccò da me
"E io voglio che tu lo faccia perché ti amo. Ti amo più di qualsiasi altra cosa." dissi sorridendo mentre lui stava per baciarmi di nuovo.
Le farfalle nel mio stomaco stavano combattendo per l'indipendenza.
"Torni a Monaco con me tra due settimane?" chiese "La tua parte di letto è libera.." concluse ridendo
"Non me lo faccio ripetere due volte allora!" sorrisi
"Grazie per avermi ascoltato e per avermi perdonato."
Gli diedi un bacio in risposta, non sapendo cosa dire a parole.
Ci alzammo e iniziammo a camminare mano nella mano verso il locale in cui ci aspettavamo i ragazzi.
Lo guardai negli occhi e attaccai di nuovo le nostre labbra mentre lui portò le sue mani sul mio fondoschiena.
Sorrisi nel bacio e lui mi morse il labbro inferiore.
Approfondii il bacio facendo intrecciare le nostre lingue che stavano danzando all'unisono.
"Quanta euforia stasera.." disse con una nota maliziosa sulla voce
"Sono felice." dissi "Mio padre voleva anmazzarti quando gli ho detto che ci eravamo lasciati."
"Vorrei conoscerlo." disse "E vorrei conoscere anche tua madre. Voglio fare parte della tua vita in pieno. Voglio amare ogni cosa di te, ogni tuo pregio e ogni tuo difetto. Voglio anche che tu faccia parte della mia di vita, ti farò conoscere la mia famiglia quando torneremo in Europa." continuò
"Anche io voglio amare ogni cosa di te, ogni tuo pregio e ogni tuo difetto. Voglio che tu faccia parte della mia vita quindi ti farò conoscere i miei genitori e sarò felice di farlo."
Lo baciai di nuovo.
"Voglio sposarti." disse all'improvviso mentre stavamo camminando verso il locale sulla spiaggia
Mi fermai e lo guardai negli occhi.
"Non adesso, magari tra qualche anno però voglio farlo." continuò
"E io voglio sposarti."
"Voglio essere padre dei nostri figli e avere un cane e un gatto." disse sicuro
"Frena, frena. Non correre troppo!" risposi ridendo "Un cane è un gatto?" continuai a ridere
"Un cane e un gatto. Non ti piacciono?" chiese
"Non saremo in troppi?" chiesi
"La nostra casa è grande.."
Gli sorrisi e lui sfoderò il suo sorriso migliore.
Mi prese in braccio e mi baciò.
"Ti amo." dissi
"Anche io ti amo, tanto." rispose lui attaccando di nuovo le nostre labbra.

THE END.

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Ciao a tutti!

Non ho scelto di aggiornare oggi a caso.
Ho studiato sei ore oggi pomeriggio è appena riaccendo il cellulare trovo il mio Rob che mi segna cinque gol contro il Wolfsburg.
Lo amo troppo. *-*❤️
Beh, detto ciò..
Questa è la conclusione della mia terza storia, spero vi sia piaciuta.

Ringrazio _cucciolaazzurra_ reusislife_ cuorebianconero giuliazmp_ e Invincibleo per avermi sempre spronata a continuare per la mia strada. Grazie di tutto❤️
(Grazie anche a Rob per avermi dato l'ispirazione..eheheh)

Detto ciò, vi farò sapere se e quando pubblicherò un'altra storia.

Alla prossima.
-Emily.

Ci siamo fatti male ma ci veniva bene || Robert LewandowskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora