" Ad Un Passo Dall'Inferno "
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Amanda quella mattina si svegliò presto, si preparò con calma e scese al piano di sotto per fare colazione con la sua famiglia. Si aspettava di trovare sua madre ai fornelli e suo padre che sorseggiava del caffè dalla sua tazza preferita, invece trovò solo suo fratello con un enorme sorriso e lo sguardo trasognato.
-James?- lo chiamò, non ricevendo risposta. -James!- il ragazzo si voltò e la guardò confuso.
-Scusa non ti ho sentita arrivare. Come va?-
-Come va? Dovrei chiederlo a te, sembri sulle nuvole.- rise la mora sedendosi di fronte a lui, versandosi del succo di arancia rossa.
James ingoiò il boccone e poi spostò il piatto, poggiando il volto sulle mani incrociate.
-Ti devo dire una cosa.-
-Oddio, che succede?- esclamò preoccupata la più piccola, allungandosi per toccargli il braccio.
-Niente di grave, però è giusto che tu lo sappia e voglio essere io il primo a dirtelo.-
-Avanti, sputa il rospo allora.-
-Beh non è così facile come sembra.- sussurrò lui, stringendole la mano. -Io ed Elisabeth abbiamo scoperto di essere compagni.- disse tutto d'un fiato. Amanda lo guardò con gli occhi sbarrati, ma cercò di restare calma.
-Ehm, come avete fatto a capirlo?-
-L'estate scorsa ho iniziato a vederla sotto una luce diversa e abbiamo flurtato parecchio, ma senza impegnarci realmente. In questi mesi ho capito veramente che senza di lei sarei nulla, continuerei a sentirmi incompleto. Così un paio di giorni fa abbiamo ufficializzato, diciamo pure così, le cose e ci siamo messi insieme. Non ti abbiamo detto niente perché Lizzie ha pensato che sarebbe stata una situazione pesante per te. Ha pensato che se io mi fossi reso conto, più avanti, di non provare nulla per lei, tu non avresti saputo da che parte stare o che comunque la vostra amicizia ci sarebbe passata in mezzo.-
-Non accorgendosi di quanto si stesse sbagliando. Ti conosco bene e se senti che lei è la tua compagna, lo è per davvero e so bene che non la lascerai nemmeno per tutto l'oro del mondo. Posso accettare il motivo per il quale non mi avete detto nulla e ti posso dire che sono molto felice per voi, perché entrambi meritate tutto questo. E poi lei è innamorata di te da anni, ma ho sempre pensato che fosse una cotta passeggera.- rise, per poi diventare seria tutto ad un tratto. -Ti avviso, fratello o non, se osi farla soffrire giuro che non risponderò più delle mie azioni.- concluse, con lo sguardo più minaccioso che riuscì a fare, che questa volta fece scoppiare a ridere James.
-Tranquilla sorellina, non lo farei mai. Piuttosto, tu e Leonard? Ti tratta bene?- a sentire parlare di Luke, la giovane arrossì. Nella sua mente erano ancora impresse le immagini di alcuni pomeriggi fa e non poté non sentire le farfalle nello stomaco.
-Tutto bene, anzi.- la suoneria del suo cellulare la interruppe. Lo tirò fuori dalla tasca della felpa e leggendo il nome del contatto il suo sorriso si allargò.
-Hey.-
-Hey piccola, sono fuori. Oggi ti accompagno io a scuola, perciò muoviti.-
-Tu sei pazzo!-
-Può darsi.- disse il castano, chiudendo la chiamata. Amanda scese dallo sgabello, salutò velocemente il fratello e, preso lo zaino, uscì di corsa di casa trovandosi davanti ad una moto. Luke era appoggiata a quest'ultima e la guardava con uno sguardo profondo.
-Ciao.- sussurrò delicatamente lei, quando gli fu di fronte. Il giovane le sorrise e la tirò verso di sé, tuffandosi poi sulle sue labbra. Amanda gli accarezzò i capelli e si lasciò sfuggire un gemito.
Dei colpi di tosse li costrinse a tornare con i piedi in terra e si allontanarono per guardare chi fosse stato.
-Leonard ti ricordo che lei è mia sorella, quindi evita questo genere di scene davanti ai miei occhi grazie.-
-James!- lo riprese la mora, arrossendo. Luke scoppiò a ridere e le poggiò un braccio sulle spalle banciandole il capo.
-Non ti preoccupare. Certe cose rimarranno, diciamo, tra di noi.- disse il castano, sorridendo. -Andiamo.- salutò l'amico e poi aiutò la giovane ad allacciare il casco e salire in sella.
-Tieniti forte.- mormorò divertito. Amy legò le braccia intorno al suo busto e poggiò la testa sulla sua schiena.Quando arrivarono davanti al cancello del liceo sotto lo sguardo di tutti. Scesero dalla moto e misero a posto i due caschi.
-Com'è che oggi siamo al centro dell'attenzione?- domandò confusa lei, guardando il compagno, che le teneva la mano. Luke la guarda a sua volta e le regalò un sorriso malizioso, si chinò su di lei e passò il naso nell'incavo del suo collo.
-Quelli della nostra razza riescono ad avvertire il mio odore su di te anche da questa distanza, mentre quelli umani ci stanno fissando perché potrei averti lasciato un piccolo ricordino.-
-Che cosa intendi con ricordino?-
-Potrei averti lasciato un bel succhiotto proprio qui.- le spiegò, accarezzando con l'indice un punto preciso, alla base del collo.
-Che cosa hai fatto?! E perché non mi hai detto nulla?!- chiese arrabbiata. -Oddio che vergogna, James di sicuro se ne sarà accorto e di sicuro anche i miei genitori. Sei un vero idiota.- lo insultò, dandogli un pugno sulla spalla. Avanzò a passo di carica, sentendo dietro di sé la risata di Luke oltre che i suoi passi.
-Dai piccola aspetta!- la fermò il castano, prendendola per un polso. La fece voltare, facendola scontrare contro il suo petto. -Scusa, davvero. Però non posso non ammettere che così sei ancora più sexy.- le sussurrò ad un orecchio, facendola rabbrividire. Le prese il viso tra le mani e la baciò appassionatamente.
-Ci vediamo dopo a pranzo.-
-Non vedo l'ora.- disse timida Amanda, facendolo sorridere. Le regalò un'ultima carezza e poi si allontanò.
-Wow. Avete fatto progressi a quanto vedo.- rise Mike, che teneva stretto a sé Samantha, che gli regalò uno bello schiaffo sul petto.
-Non fare lo stronzo.- lo riprese. -Lasciala perdere, lo sai com'è fatto. Piuttosto, sappi che sono felice per voi.-
-Grazie.- esclamò, arrossendo ancora una volta. Aspettarono il resto della ciurma ed infine entrarono.
Amy non riuscì a seguire nemmeno una lezione, aveva la testa tra le nuvole e per la prima volta aspettava con ansia la campanella che segnava la pausa pranzo. Da quel pomeriggio, non riusciva a smettere di pensare a lui e quando erano insieme non riusciva a smettere di toccarlo. Sentiva il bisogno di avere un contatto con lui, che sia stringergli la mano o sentire il suo braccio sulle spalle. Appena i suoi occhi si incontravano poteva ben sentire le farfalle svolazzare impazzite nel suo stomaco.
-Amanda?- una voce delicata al suo fianco la fece tornare bruscamente alla realtà. Si voltò ed i suoi occhi colore ghiaccio incontrarono quelli azzurri di Kate.
-Umh?- mormorò, sbattendo più volte le palpebre.
-Dobbiamo andare in mensa. Che ti prende? Oggi sei da tutt'altra parte.- rise la rossa, prendendola a braccetto.
-Oh, nulla nulla.-
-Amy, ti conosco. Che c'è?- le sorrise l'amica. La mora prese un respiro profondo e si fermò, bloccando automaticamente anche l'altra.
-Io e Luke... Io e Luke l'abbiamo fatto.- disse, nascondendo il viso tra le mani per non fare vedere la guance rosse. Kate sbarrò gli occhi e poi scoppiò a ridere.
-Oh mio Dio. E com'è stato?- le chiese maliziosa.
-Bello. È stato bello.- rispose timida. Si sentiva in imbarazzo e il sorriso della rossa non aiutava di certo.
-Dai, andiamo in mensa.-
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The Daughter Of The Alpha
Werewolf" The Daughter Of The Alpha " ; primo libro del genere: "Werewolves" Quando sei una normale sedicenne le uniche cose a cui puoi, e devi, pensare sono la scuola, le uscite con gli amici, a divertirti, a realizzare i tuoi sogni più segreti, a superare...