Capitolo 1/ Light

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Si dice che quando si muore si vede una grande luce bianca, così bianca che il bianco stesso diventa effimero davanti al suo splendore. E' una luce pura, avvolgente e agognata. Quando la si vede si è nello stesso momento consapevoli che nulla potrà lasciarvi scappare da quella luce. Newt si sentiva in trappola, non riusciva a scappare. Era forse morto?

"Newt" una voce.

"Newt!" lui la conosceva, eppure rimaneva sconosciuta allo stesso tempo.

"NEWT!" Aprì gli occhi.

La prima cosa che sentì fu che non era morto. La seconda erano un paio di grandi occhi marroni che lo fissavano dall'alto. Quegli occhi, preoccupati e circondati di lividi, erano davvero gli occhi più belli che Newt avesse mai visto. Ci si poteva annegare dentro. Come se nascondessero l'intero mare.

Quando realizzò chi fosse il possessore di quegli occhi, gli venne in mente tutto ciò che era accaduto poco, o forse molto,  tempo prima. Tutto il sangue, tutto il dolore, Janson , il ragazzo misterioso, tutto divenne chiaro davanti a lui e per la prima volta da molto tempo, Newt ebbe paura.

Ebbe paura perchè Janson non aveva finito con lui ed ebbe paura per quel ragazzo che ora era entrato nella lista nera dei bulli solo per colpa sua. Perchè è questo che fa la gente che si avvicina troppo a lui, si fa male. Ed è per questo che avrebbe fatto di tutto per proteggere quel ragazzo.
Non avrebbe più permesso a nessuno di farsi male per colpa sua.

"Newt" era lui a parlare, si era reso conto solo adesso che era rimasto a fissarlo con un espressione spaventata in viso.

"ti senti bene?..Che domanda stupida..Ehm, come stai?" era impacciato, timido, come se avesse paura di spaventare il biondino più di quanto non lo fosse già. Aveva molte bende attorno alla testa, la maggior parte grondanti di sangue. I capelli, che prima avevano attirato molto l'attenzione di Newt, erano adesso schiacciati sulla faccia del ragazzo e avevano perso la loro naturale bellezza.

Si ritrovò a fissarlo, ma questa volta il ragazzo sembrava seriamente preoccupato.
"Dove mi trovo?" le parole uscirono fuori dalla sua bocca anche se non si era reso conto di averle pronunciate.

"Sei nell'infermieria della scuola, sei svenuto e hai battuto malamente la testa. Ti ricordi cos'è accaduto?" si avvicinò una donna, l'infiermiera capì Newt, era vestita interamente di bianco che rendeva più visibile la sua carnagione scura. Aveva i capelli raccolti in una coda e un grande sorriso rincuorante le decorava il viso.

Newt si guardò intorno, poi in alto e vide che quella che gli era sembrata la grande luce divina si rivelò essere una lampada LED. Newt ci rimase quasi male, quasi.

La sua attenzione si spostò poi sul letto di fianco a lui, era disfatto quindi capì che era stato riservato al suo misterioso amico.

"Da quanto sono qui?" questa volta fece in modo che ogni parola risultasse fredda, rude.

Odiava essere lì, avrebbe dovuto essere nella solita stanzetta che Minho gli "prenotava" ogni volta che lo picchiavano. Prenotava per modo di dire, in quanto rubava le chiavi e correva da lui pieno di sacchette di ghiaccio.

E invece era sotto gli occhi di due sconosciuti che si erano presi la libertà di curarlo, questa cosa lo faceva impazzire.

"Solo una notte" la voce del ragazzo lo portò fuori dai suoi pensieri, "avevi una grande ferita quindi potresti non ricordarti bene cos'è successo..."

"Io mi ricordo. Tutto." lo fermò prima che la sua voce potesse innervosirlo ancora di più.

Si alzò e andò dietro la tendina di fianco al letto per cambiarsi, ignorando le tante volte in cui sia l'infermiera che il ragazzo avevano cercato di fermarlo. Poco dopo aprì la tendina, "Beh, grazie per l'interesse ma non ho chiesto il vostro aiuto. Ora me ne torno a casa."

Bring me to lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora