Epilogo

3 0 0
                                    

(per leggere meglio questo capitolo vi consiglio di mettere come sottofondo Wonderwall degli Oasis)
"Ricordati che non sei solo" sono state per me le parole salvifiche, che mi hanno fatto capire che effettivamente nella fatalità dell'universo abbiamo sempre e comunque almeno una persona che possa salvarci. E non importa che questa sia lontana chilometri da noi, vicina o che addirittura noi siamo la persona che ci salverà. È per lei che dobbiamo combattere e tendere la nostra mano.

Decisi così di prendere il treno. Anche senza cuffiette la sentivo, la musica della mia vita. Today is gonna be the day that they're gonna throw it back to you.
Era quello il treno delle occasioni perdute. E io ero riuscito a salirci. Un banalissimo treno regionale che collega Verona a Milano. Salito sul treno delle 8.25 per Milano, scrissi a Matteo dicendogli che sarei andato a trovarlo, così a sorpresa. Mi rispose "Stavo aspettando questo momento da tanto tempo". Così ebbi l'ulteriore conferma che lui fosse quella persona che mi avrebbe salvato, quella persona che mi avrebbe fatto capire di non essere una storia triste, che mi avrebbe ricordato di non essere solo. I don't believe that anybody feels the way I do about you now.
Fu il viaggio più lungo della mia vita. Il treno attraversò diverse cittadine, passando per il lago di Garda, Brescia, la parte bassa di Bergamo. Io ammiravo queste scene e fissavo tutte quelle persone che avevano una storia da raccontare, la loro storia. Questa volta, però, anche io avevo una storia da raccontare: era la storia di una piccola barca che rischiò il naufragio ma che oramai si stavo avvicinando a riva, pronta ad attraccare al porto, resa salda da un'ancora. Because maybe you're gonna be the one that saves me.

Scesi a Milano Centrale. Era davvero un casino quella stazione. È da sempre stata piena di gente. Ti ci potevi perdere, in mezzo a quella corrente. In lontananza, però, una persona brillava tra le altre. Era Matteo, che mi stava aspettando. Ero io il treno che lui aspettava. And after all you're my wonderwall. Iniziai a correre verso di lui. Era la prima volta dopo un anno di conoscenza che ci vedevamo dal vivo ed ero felice come mai lo ero stato. Quando mi vide iniziò anche lui a venirmi incontro. Percorsi quei pochi metri come un corridore che si dirige verso la vittoria. Nella mia mente ripercorsi tutta la strada che io e lui avevamo fatto prima di arrivare a meta. A partire dal Segui su Twitter e passando per la nostra conoscenza, lo scambio di numeri su WhatsApp, i messaggi scritti quando ero a Parigi, l'amicizia su Facebook e alla fine la meta: arrivai da lui. E ci baciammo.

Ricordati che non sei soloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora