CHAPTER 13

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"Credo che tu abbia ragione, Trevis" conclusi ansimante io.

Nella sua faccia si formò un ghigno, ma non di quelli divertiti, era quasi come un sorriso poco accennato, che metteva in risalto la sua fossetta nella guancia sinistra.

Il film era quasi finito, quando inizio fra di noi una sottospecie di guerra con i pop corn al caramello, che si conclude con io zuppa di Coca-Cola.

Finito il film e finite le mie imprecazioni per il fatto che fossi fradicia, ci alziamo dalla sala buia e ci dirigiamo verso l' uscita del cinema, e finalmente un po di luce! Sì, sembra strano, ma a settembre qui il sole tramonta come a luglio verso le otto e mezza, nove.

Noto che Trevis mi sta squadrando, così come tutti i ragazzi fuori dal cinema, così abbasso lentamente lo sguardo, impaurita da ciò che potrei trovare.

Ohmmerda!ohmmerda! ohmmerda!

La maglia azzurra, bagnata fa trasparire completamente il reggiseno di pizzo blu e i capezzoli, lasciando ben poco all' immaginazione.
Così passo una mano davanti alla faccia di Trevis imbambolata a guardare il mio seno, mentre con l' altra cerco di coprirmi e poi lui mi dice, non distogliendo lo sguardo:
"Wow, allora o tu ora vieni a casa mia o ho bisogno di una lunga doccia gelata"
"Verrò a casa tua, ma la doccia me la faccio io, e calda! Ora, se non vuoi che questo branco di morti di figa continui a squadrami le tette, potresti gentilmente darmi il tuo giubbotto di pelle? "
"Oh, e se io non volessi? Sai Chrissy, non mi dispiace affatto ciò che vedo"
"Trevis Parker, non preferiresti vedere ciò che vedi ora solo tu, senza condividerlo con tutti i ragazzi della città?! Se non vuoi che ti castri, dammi quel maledetto giubbotto! Sto congelando!"
Detto questo, lui sbuffa mi passa il giubbetto, che io infilo prontamente, e poi dice:
"Allora a casa mia?"
"Si Trev, a casa tua, ma non farti strane idee"

Partiamo in moto e raggiungiamo casa sua, una volta entrati, mi indica il bagno e l'occorrente per lavarmi.
Mi spoglio e entro in doccia.
Mi lavo velocemente, temendo che possa entrare.
Sentite: ho provato a chiudere a chiave, ma quando ci riuscivo sentivo un click, e la stupida porta si riapriva, non è colpa mia, poi comunque, c'è uno strato di vetro blu intenso, che oscura quasi completamente la visuale.
Mentre finisco di sciacquare i capelli, sento un rumore, così penso che sia semplicemente la stupida porta con il suo stupido click e perciò non mi preoccupo.

Una volta uscita, avvolgo il mio corpo in un asciugamano color caffelatte, che mi arriva a metà coscia e con un altro mi aciugo i capelli.
Una volta che essi non sono più tanto umidi, anche se sembra che sia unscita dalla giungla, mi voltò verso la sedia in cui avevo appoggiato i vestiti e non vedendoli esclamo dal bagno:
"Trevis Parker, brutto celebroleso, morto di figa, dove hai messo i miei vestiti e il mio intimo?!"

Dopo aver aspettato due minuti buoni, esco dal bagno e cerco fra le stanze la sua camera, dato che non mi ricordo dove sia.

Una volta che finalmente l' ho trovata, lo trovo intento a giocare al cellulare, ma appena sbatto la porta, lui alza gli occhi e rimane imbambolato a guardare le mie gambe, così cerco di abbassare l'asciugamano, decisamente troppo corto, ma faccio uno sbaglio madornale, infatti facendo questo scopro una buona metà del mio seno, e il suo sguardo veloce si posiziona lì
"Ei là! C'è qualcuno in questa testolina vuota?"
"S-si, emh, ti ho preso i vestiti bagnati e l'i-intimo e li ho messi nell'asciugatrice perché erano ancora b-bagnati "
Tutto questo fissando le mie gambe, poi il mio seno e poi di nuovo le mie gambe
" 1 Trev, mi dispiace informarti, mai miei occhi sono qui;
2 ha ripetuto due volte che i vestiti sono bagnati
3 dubito che quello che stavi vedendo, non l'avevi già visto e 4 cosa diavolo mi metto ora?"
"Si, scusa Chrissy solo che, cazzo, hai un gran bel fisico e poi wow, bambolina che gambe!"
Detto questo si alza da letto, mi passa una felpa che mi coprirà a stento il culo, dei calzini alti fin sopra il ginocchio, da football immagino, e un tanga nero, aspetta, cosa?!UN TANGA NERO!

Chissà che troia lo avrà lasciato qui...

"Trevis non mi metterò questo tanga nero di pizzo, chissà di che razza di sgualdrina sarà, poi il reggiseno?!"
"Il tanga non è mai stato utilizzato, l'avevo comprato tempo fa per darlo ad una ragazza di una scommessa, tanto immagino che Kessidy te lo avrà detto, ma poi non è servito, l'ho scopata negli spogliatoi, prima che facessi in tempo ad arrivare a casa, e di reggiseni non ne ho, mi dispiace. Si okay non mi dispiace affatto, e comunque se non vuoi metterlo il tanga, puoi restare anche senza, a me non da fastidio" dice per poi rivolgermi un sorriso malizioso.
"Okay ora esci, mi devo cambiare"
"Oh scordatelo! Camera mia, decido io e ho appena deciso che tu ti vestirti davanti a me"
"Si nei tuoi sogni"
"Eh che sogni, Chrissy! "
"Sogna, ma non dormire Trev, ora scavati"
"Al massimo mi giro"
"E va bene, ma non sbirciare"
Sapevo che lo avrebbe fatto ugualmente
"Okay" rispose per poi fare una faccina da cucciolo.

Mi cambiai velocemente, era praticamente impossibile che mi avesse visto.
"Trev, sei sicuro che siamo soli in casa?"
"Si bambolina, non permetterei mai di farti vedere da mia mamma in questa condizione, anche se sei estremamente sexy"
Disse passando si la lingua fra le labbra.
Vidi nel suo comodino una foto, ma volevo vederla da più vicino, così usai uno dei miei trucchetti:

Mi avvicinai a lui, lo rispinsi nel letto e mi misi a cavalcioni sompra il suo corpo; sentendo crescere la sua erezione, spinsi il mio bacino contro il suo facendo movimenti circolari, e lui cercò di strozzare un gemito, ma invano.
L'eccitazione cresceva anche in me, e mi sarei dovuta presto fermare.
Spinnsi ancora di più il mio bacino sompra il suo, mi allungai e presi il suo labbro inferiore fra le labbra, e stavolta Trev gemette rumorosamente, finalmente ero vicino al comodino, così allungai un braccio, per raggiungere la foto, mentre con l'altra mano torturavo i suoi morbidi capelli.

Arrivata finalmente alla foto mi stacco dalle sue labbra e dolcemente gli sussurro:
"Te l'ho detto Trev, sogna ma non dormire"
REGOLA NUMERO 7
-per qualche ragione a me sconosciuta, i ragazzi trovano eccitante il fatto di rincorerti, sfuttalo.

Così, mi alzai di scatto e iniziai a correre con la foto in mano, lasciandolo nel letto, solo e sessualmente frustrato, perciò si mise a rincorremi e, sapevo per certo che spesso e volentieri il suo sguardo si abbassava a osservare il mio didietro coperto solo dallo striminzito tanga nero.

'dieci regole per far innamorare ' [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora