'dieci regole per far innamorare ' [in revisione]

CHARTER 25

Bene. Ci sono due tipi di persone: una parte di questi, quando scopre che non vale nulla per la persona che ama, si ingozza di gelato guardando Titanic singhiozzando fino allo sfinimento.

Poi ci sono persone come me.
Io non verserò un lacrima per lui, no no. Semplicemente gli farò capire ciò che si è perso e che poteva essere suo.

Sabato è arrivato. Io ho ignorato Trevis fino ad ora, non degnandolo di uno sguardo. Attenzione, io non sto scappando, no, io mi sono semplicemente resa conto, che non voglio sprecare il mio tempo a parlare con lui.

In questo momento siamo tutte in camera di Chelsey e Sandy e ci stiamo preparando per la festa. Sarà qui che quello stronzo avrà il colpo di grazia.

Infilai il succinto abitino rosso, estremamente succinto ed estremamente sexy. Temo in qualche modo di sembrare come Melody? No affatto, perché anche con un vestito da puttana, conservano benissimo la mia classe, rendendolo particolare, non volgare.

Mi passa velocemente in mente cosa sarebbe successo nella mia testolina. Mi soffermai a pensare all' espressione di Trevis. Mi avrebbe ancora trovato una 'bisbetica isterica' vestita così?

Io, io Chrissy Jones, stronza menefreghista, mi stavo davvero preoccupando di ciò che mi avrebbe dette Trevis e su come mi avrebbe guardato? Io che me ne fottevo di tutti e tutto è provavo piacere a vedere il genere maschile inginocchiatomi al cospetto? Che cazzo stava accadendo? Non potevo farmi cambiare da quel' insulso organismo che pensava col cazzo, anzi che col cervello.

Mi soffermati a guardare la mia immagine nello specchio. La fine linea di eyeliner mi valorizzata gli occhi, mentre le labbra piene erano marcate da un rossetto rosso. Il vestito mi allungava le gambe e le scarpe col tacco mi slanciavano, rendendomi abbastanza alta. I capelli ricadevano in piccoli boccoli che mi incorniciavqno il viso. Avevo davvero sprecato così tanto tempo, solo per farlo ingelosire? Evidentemente sì.

Abbozzati un leggero sorriso, ricordandomi che dopo sta sera sarei stata libera da ogni angoscia. O forse no...

Ci incamminiamo verso la festa. Sin da lontano si udisce il rumore assordante della musica da disco. Da questa visuale distinguo solamente il grande falò, il minibar illuminato da luci calde e un ammasso di ragazzi. Wow, che bello! Per quanto non si possa dire, odio profondamente stare attaccata alla gente, poi se quest' ultima è anche ubriaca o sudaticcia, l' idea diventa ancor meno allettante.

Giunte finalmente lì, trovo Trevis che chiacchiera con una bella bionda, vestita meno di me, ma appena facciamo la nostra entrata a rallentatore, proprio come nei film, con la musica di sottofondo e il leggero venticello caldo che ti fa muovere i capelli, mi ritrovo i suoi occhi, come quelli della maggior parte dei ragazzi etero, a squadraci.
Wow che morti di figa, pensai.

Trevis si incamminò verso di me con due bicchieri di plastica rossa. No, non lo avrei cagato.

Gli andai incontro, ancheggiando poco, non dovevo e non volevo rubare il posto alle tante ragazze in bikini e pareo trasparente.

Notai nei suoi occhi una scintilla di non so cosa e nella sua bocca, apparse il suo solito e stupido ghigno, Dio se lo odiavo!

Andai nella sua direzione e quando fummo a pochi centimetri, gli andai contro con una spalla, non lo spostai di un centimetro, ma capì che aveva recepito il segnale, dato che mi rivolse un veloce sguardo confuso.

Vidi un ragazzo dietro di lui, davvero carino, anzi bello, oddio somigliava al mio surfista! Sarebbe stato perfetto.

Mi avvicinai a lui, con fare sensuale, chiedendogli se volesse venire a bere qualcosa. Mi rivolse un sorriso, uno di quelli dolci e veri, uno di quelli che Trevis, non mi aveva mai fatto.
Che stupida, ero stata.

Sentii il suo sguardo, quello di Trevis, bruciarmi la schiena, scoperta dall' abito rosso.

"Matt, Matt Taylor" mi disse il ragazzo una volta arrivati al bancone del bar.

"Chrissy, Chrissy Jones" risposi cordiale io. Ebbi deja vu...