3 Capitolo

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"Non so che dire". Lui sembrava capire e con un sorriso leggero mi disse:"Tranquilla lo capisco. Prenditi del tempo ma fidati di me ora se ti dico che dobbiamo andarcene" Io annui e lui mi prese per il polso e inizio a correre, io gli stavo dietro, ma con molta difficoltà iniziai a stancarmi e gli chiesi di rallentare ma lui non mi ascoltava. Di colpo finì la fitta boscaglia e ci ritrovammo su una collina dove non c'era altro che un bellissimo ed enorme albero. Su questo albero erano incise 2 iniziali E.S. e io pensai:"Su questo albero sono incise le mie iniziali." Mi accorsi di averlo detto a voce alta così guardai Kay e mi accorsi che i suoi occhi stavamo diventando di un rosso sangue e io mi allontanai di colpo scivolando su una radice. Kay si voltò verso di me e fece un cenno verso l'albero che d'improvviso si sdrotolò come una treccia e si aprì in un arco. Gli occhi di Kay tornarono normali e mi tese la mano dicendo:"Questa casa segreta è accessibile solo a chi Elizabeth vorrebbe che avesse accesso. A quanto pare da qualche parte nel tuo cervello c'è rimasta una parte della mia sorellina..." Gli afferrai la mano e mi tirai su. Lo guardai con fare sarcastico e lui sorrise e si diresse verso l'arco. Passammo attraverso un portale trasparente e sentii l'albero chiudersi dietro di noi. Kay fece un potente sospiro e disse:"C'è nessuno? Matt ci sei? Sono Kay, ho trovato qualcuno che vorrai sicuramente rivedere dopo 200 anni!" La casa era tutta in legno, anche le pareti, spaziosa e illuminata da tante piccole finestrelle. Era una delle classiche case stile gotico. Era piena di fotografie di Kay, me è un ragazzo biondo aveva un tavolo bellissimo sempre in legno intagliato che aveva le gambe fatte di ramoscelli finissimi che si incastrano perfettamente nel pavimento. Non c'era una cucina e il che mi dispiaceva, ma più che altro mi rimase impressa la faccia del ragazzo che scese dalle scale a chiocciola che scendevano da una colonna nel centro della stanza. Era come me...Mi guardò fissa negli occhi e ispirò forte. Sembrava aver visto un fantasma e sinceramente gli davo più che ragione. Mi sentii gli occhi di Kay addosso e mi sussurrò all'orecchio qualcosa che non capii, cercavo di tenere lo sguardo sul ragazzo che si stava mettendo una mano nei capelli. Kay poi disse:"Mattews. Matt basta! Devi parlarle ha un blocco, non può ricevere ne i tuoi pensieri ne i tuoi ricordi, deve fidarsi di te. E così la stai solo spaventando."Lui alzò la testa e scese gli ultimi scalini delle scale fissandomi. I suoi occhi smeraldo erano quelli di un gatto, i suoi capelli biondissimi ricadevano sulle spalle, dove poi mi accorsi che erano legati da un filo d'erba che sembrava appena strappato e che era dello stesso colore dei suoi pantaloncini da boyscout a vita bassa, molto bassa.
Si avvicinò a me e mi guardò dall'alto in basso poi tenendo il mento in alto mi scostò una ciocca di capelli che avevo davanti agli occhi e con una voce estremamente dura e suadente disse:"Non capirà mai, le assomiglia, lo devo ammettere, ma non può essere la nostra Elizabeth, dovrebbe avere 340 anni e lei non è invecchiata di un giorno, è una ragazzina. Portala fuori di qui" Lui si giro e Kay mi prese di sprovvista, mi balzò davanti e mi abbassò la spallina del top bianco che portavo e disse:"È ancora una ragazzina? Guarda Mattews il marchio... Sono stati aboliti tutti i marchi, sono stati cambiati, tolti o addirittura alcuni sono stati uccisi perché non ci potessimo sbagliare a individuarla e tu non riesci a credere che sia lei? Matt devi affrontare le tue paure lei ora è qui lascia che si fidi di te, fidati di me o almeno torna a fidarti di lei, te la ricordi Elizabeth? Te la ricordi? Ti ricordi cosa provavi per lei?". "Lo dici come se potessi dimenticarmi di lei, di quanto l'ho amata di quanto l'ho aspettata, di quanto l'ho desiderata, ma lei era promessa cosa dovevo fare, non ero io quello che doveva portarla via e non ero io quello di cui era innamorata,non ero io quello in cui credeva, non ero io quello che doveva salvarla..." Sbraitò contro Kay che lo sbattè contro il muro e disse:" Io non potevo salvarla perché quella strega maledetta ha fatto in modo che io non potessi toccarla! Tu lo sai. Io la amavo più della mia stessa vita". "E io chi amavo?" chiesi. Loro si girarono verso di me Kay lasciò Matt e Matt cade in uno stato improvviso di shock. I due si guardarono e Kay poi disse:"Tu amavi la tua libertà" Kay distolse lo sguardo da Matt e lo portò su di me ma poi Matt disse:" Quella è Jonathan Stars il tuo promesso sposo. Jona aveva creato un filtro d'amore insieme alla strega che tu usavi per stare in entrambi i mondi e questo ti portò alla rovina. Io ero l unico che sapeva come farti tornare in te, ma tu non volli vedermi e io dissi: se ami qualcuno lascialo libero e se ti ama davvero tornerà da te. Sei in ritardo però. Ti ho aspettato troppo". "C'è un tempo che misura l'amore? E uno che misuri il dolore? Non c'è perché l'amore non ha tempo è infinito. In ogni caso non mi ricordo, ne di te ne di Kay, e che tu possa perdonarmi se ti dico che non posso darti una possibilità, ma non ti conosco. Però posso provare a fidarmi di te, dammi i tuoi ricordi. Fidati dimostrami che posso fidarmi."

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