"E di mia sorella e della mia famiglia, che mi dici?", gli chiesi aziosa di saperne qualcosa, lui abbassò gli occhi e disse: "La maledizione te la ricordi?" Io annuii: "Tuo nonno disprezzava gli umani e così tu nella tua maledizione li condannai a vivere da persone pure, da umani, morirono tutti molto presto solo 4 della tua famiglia sono sopravvissuti: due dei tuoi cugini che prenderanno il tuo posto sul trono domani quando tuo nonno, ancora in vita anche lui, celebrerà il loro matrimonio". Io lo guardai attentamente per capire se stesse scherzando e appena mi accorsi che era serio gli chiesi: "Che aspettiamo allora, quello è il mio trono!" Lui sorrise e alzò la voce cercando di parlare con Kay che era chissà dove:"Hey amico,hai sentito la reginetta? Rivuole il suo trono, che facciamo?" Dei passi da piedi scaldi si avvicinano e c'è lui sulla porta, camicia bianca e jeans neri, sneakes alla mano e capelli ribelli, il classico stile da sexy cattivo: " Io sono pronto" e Matt: "Che guerra sia! Prima però mi cambio anche io e facciamo colazione". "E io vengo così?", gli urlai mentre se ne andava. Lui torno indietro mi guardò e disse:" Avrei un idea pazza, Kay hai ancora il suo vestito da sposa?" Kay sospirò scioccato e disse:"Sì, ma..." Matt lo interruppe e disse: "Non voglio sentire recriminazioni, se dobbiamo fare qualcosa che sia fatta bene!" Kay alzò le spalle ed entrambi uscirono dalla stanza, io mi alzai e mi misi seduta al lato del letto, ma cercai di alzarmi invano. Arrivò Kay con una scatola color pesca, lunga e abbastanza stretta, sottile ed elegante. Sopra c'era il mio nome in rilevo. Posò la scatola sulla sedia li accanto e si avvicinò a me, io tenevo lo sguardo a terra e lui mi alzò il mento con un dito verso di lui e disse: "Tu vorresti fare una rivoluzione in queste condizioni?". Io abbassai dinuovo lo sguardo. Lui si mise seduto accanto a me e mi mise un braccio attorno alla vita. Mise il mio braccio sopra le sue spalle tenendolo stretto davanti al suo collo. Stavo in piedi. Le miei gambe però non erano molto felici di tenermi. Kay poi mi sorrise: "Vado a prenderti una cosa torno subito" Io nel fattempo mi guardai allo specchio ed ero così diversa, ero una persona nuova. Kay tornò poco dopo con una boccetta di metallo esagonale e piatta dicendomi di bere e che anche prima avevo problemi nel viaggiare tra i mondi. Le mie gambe si ravvivarono dopo pochi minuti e lui mi lasciò sola in camera in modo da vestirmi. Aveva detto che la biancheria era nel primo cassetto di un piccolo comodino. Sembrava che quasi fosse la mia camera quella. La sentivo come casa mia. Il vestito era completamente bianco, sembrava indossassi una nuvola. La mia pelle pallida si confondeva col vestito. Era composto da una fascia che mi metteva in risalto il decolte. Mi girava intorno ad entrambe le spalle. Era abbastanza stretto sulla vita. La parte della gonna, era lineare a quella della vita, era dritto. Aveva uno strascico molto ampio. Era il vestito che avevo sempre sognato. Mi alzai i capelli con un mollettone, tenendone alcuni lievi sulle spalle ed altri alti sulla testa. Uscii dalla stanza silenziosamente e fuori dalla porta qualcuno aveva lasciato delle bellissime scarpe col tacco. Semplicemente bianche e bellissime. Le misi velocemente e scesi la lunga rampa di scale. Poi chiamai: "Ragazzi!". Mi misi sotto lo stipite della porta della cucina. La tavola era piena di frutti e cibo. C'erano le uova, i pankakes, dei dolci fa le ciambelle alle crostate. Kay e Matt, seduti nei due posti dei capotavola, mi guardavano stravolti. Aprirono e chiusero più e più volte la bocca cercando di dire qualcosa. Kay si alzò poi, mi tirò indietro la sedia, mi diede un tovagliolo di stoffa da mettere per non sporcare il vestito e mi sussurrò all'orecchio: "Sei la sposa più bella che io abbia mai visto. Matt distolse subito lo sguardo da me e lo puntò sul cibo che aveva nel piatto. Finimmo di mangiare in silenzio. La crostata non era male ma i pankakes erano salati, lo sciroppo d'acero per fortuna era dolce. La frutta era matura. "Dobbiamo andare, tuo nonno fa i suoi annunci in piazza fra 20 minuti" Mi diedero in mano uno specchio e Matt sorrise e disse: "Questo ci trasporterà dove vogliamo, devi solo scegliere un luogo e toccare l'interno dello specchio con un dito" Matt prese la mano di Kay e Kay la mia. Toccai lo specchio. Chiusi gli occhi e mi sentii come cadere. Mi ritrovai tra tante persone in una piazza con ancora la mano di Kay allacciata alla mia.
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Caro Diario (ho trovato il mio mondo)
Paranormalmai avuto nulla di così entusiasmante da scrivere a un diario