10 Capitolo

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Jonathan e io stavamo mano nella mano aspettando Kay e Matt che si stavano preparando. Eravamo piccoli. Appena arrivarono Jona che stava parlando con me si zitti. Loro due erano più grandi e lui ne aveva paura. "I ricordi più belli li cederò a te mio re che un giorno mi guarderai negli occhi e capirai i miei perche" Gli inviai un altro ricordo: l'ultimo che avevo riguardo noi quattro. Eravamo ad una festa e Kay faceva lo spiritoso con me. Matt ci fissava come sempre e di colpo arrivò Jona. Io lo baciai e i ragazzi lo abbracciarono come fosse un fratello; lo rispettavano e lui rispettava loro. "Siamo cresciuti insieme, siamo fratelli e i fratelli si difendono sempre, nel bene e nel male senza separarsi mai, tu sei riuscito a separarci. Jona era il mio unico amore e tu lo hai ucciso, ci hai separati, ma guardaci adesso, nonno, guardaci e sappi che non hai meriti, in questa famiglia hai solo colpe. Che siamo o no fratelli di sangue siamo fratelli di cuore e tu non puoi vincere questa guerra perché non sai cos'è l'amore. Adesso io regina leggittima di questo trono ti condanno a guardarci vivere felici le nostre piccole ed insignificanti vite, e ti condanno a viverle con noi". Kay e Mattew mi guardarono esterrefatti e il primo a parlare fu Ionio: "Non c'è bisogno che mi conceda te questa grazia mia regina, la mia ora è arrivata. Lascio a voi un quesito però; avete una scelta. O il vostro trono o il vostro più grande amore" Di colpo le due guardie all'entrata di una grande porta marrone si mossero per aprirla. Alla porta c'era lui Jonathan, quell'amore che credevo di aver perso ma che sapevo di amare ancora anche se non sapevo della sua esistenza. "Jonathan?". Lui mi guardò a lungo e poi si avvicinò lentamente a me mi prese il viso tra le mani e disse sognante: "Elizabeth, siete voi? Vostro padre mi aveva detto che eravate morta e io stavo per morire per voi. Come avete potuto fare uno scherzo del genere?". "Jonathan, una strega mi ha intrappolata in una statua. Jonathan tu come hai potuto non dire a tutti che sei vivo?". Lui mi guardò fisso negli occhi e si voltò verso Ionio con un'espressione di uno che era all'oscuro di tutto dicendo: "Padre voi mi avevate detto che avreste parlato con i ragazzi...Voi mi avete tenuto prigioniero tutto questo tempo solo per il vostro puro divertimento?" Ionio teneva lo sguardo ferito di Jona e rispose: "No figliolo,l'ho fatto per puro interesse. Eri così solo e così vulnerabile. Non ti eri reso conto che chi ti teneva compagnia nella tua solitudine dimostrandoti affetto era la stessa persona che ti avrebbe pugnalato alle spalle. Povero piccolo si vede proprio che non sei mio figlio". Le guardie lo afferrarono con forza ma io mi ricorda che nessun mio suddito mi avrebbe tradito, loro erano sudditi di Ionio ormai rovinati. Dovevo distruggerli. "Non fare nulla di cui potresti pentirti" mi disse Mattew sottovoce. Io gli regalai uno sguardo di sfuggita. Alzai la mia mano destra verso le guardie che caderono a terra svenute. Le guardai cadere e sorrisi: "Tranquilli sono solo svenuti" Un enorme mormorio si alzò tra la folla proprio dietro di me. Mi voltai. Una figura con un mantello nero con un grande cappuccio che non ci permetteva di identificare chi fosse si avvicinava a noi, a passo svelto. Di colpo si fema davanti a me che nel frattempo mi ero completamente girata verso di lui o di lei. Slaccio il mantello. Era una donna, aveva un vestito verde erba e rosso, sfumato sulla gonna e completamente rosso sulla parte sopra. Era alta e slancianta, le sue braccia erano fini come fili d'erba. Si abbassò il cappuccio. Aveva le labbra rosee come il tramonto e le guancie rosse, gli occhi come quelli di un cerbiatto, grandi con una linea elegante e morbida, erano d'orati come i miei, e anche i capelli. Solo che era umana. "Ciao sorellina. Ti ricordi di me?". Quindi era lei la mia sorellina. Kay e Matt mi avevano accennato qualcosa, ma dato che la mia famiglia mi odiava volevo evitare di conoscerne un altro membro. "Mi sei mancata".

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