4 Capitolo

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Kay teneva gli occhi bassi. Credo pensasse che non c'era alcuna speranza per Mattews. Matt fissava un punto nel muro senza sapere cosa dire e credimi caro diario se ti dico che quel ragazzo mi sembrava di conoscerlo da sempre. Nemmeno mi resi conto di essermi avvicinata a lui. Gli volevo mettere una mano sulla spalla, ma nemmeno sfiorandolo lui se ne accorse e la fermò afferrandola e quasi facendomi male. Appena la lascio io andai verso Kay, ma lui mi afferrò un braccio, mi tiro a se in modo da farmi voltare e ci ritrovammo guancia a guancia. Quell'enorme e bellissimo bestione duro come la roccia, si era sciolto come del ghiaccio al sole. Appena mi lasciò uscire dall'abbraccio ci guardano negli occhi e disse:"Lo facevi sempre sai, quando qualcuno si arrabbiata tu sapevi che era anche triste e per fare pace tu mi toccavi la spalla e io ti abbracciavo. Io mi fido di te Elizabeth, ma sei tu a doverti fidare di me e io sono complicato" Gli presi le mani e lo guardai negli occhi. Lui chiuse i suoi per esattamente 5 secondi e li riaprì di nuovo. Immagini su immagini di bambini che giocano che si divertono, ridono, scherzano e urlano. La calma totale poi calò, c'era un boschetto e c'era Mattews, questo non era un suo ricordo però, era impossibile che lo fosse, lo vedevo:"Fa silenzio, potrebbero sentirci, non voglio che ci sentano. Se dovessero portarti via da me io non vivrei. Avremmo dovuto portarti prima da tua sorella, in modo che ti proteggesse, sono stato così stupidamente egoista, ti prego Eli perdonami." disse Matt sussurrando con le lacrime agli occhi. C'erano dei cavalli. Erano vicini. Matt mi afferrò un braccio e di colpo un altro flashback, un ricordo di Mattews. Correvamo, eravamo veloci ma non abbastanza. Gli uomini con i cavalli mi presero. Matt li seguiva e ce la metteva tutta. Gli uomini si fermarono in una piazza dove c'era una donna con I capelli bianchi come quella del flashback di Kay. Aveva un'asta di ferro nella mano e stava dicendo delle cose in una lingua incomprensibile. Il flashback passò dagli occhi di Matt ai miei. Quella donna si avvicinava a me, i suoi occhi completamente neri, in qualche modo sapevo che guardavano i miei. "Non ho paura di te strega! Dovresti averne tu di me, non puoi neanche sognarti tutti i poteri che ho io!" La strega non ascoltava così lanciai una contromaledizione a quella che mi stava lanciando lei."Che la tua maledizione privi me di ogni cosa, ma la punizione per l'affronto sarà dura, che la mia famiglia torni pura, che ogni anima ricordi me e ogni giorno ti maledica. Priva me di questo mondo infame ma lascia la scelta al mio nemico infame. Lascia la scelta a mio figlio morente che ogni giorno possa tornar con la mente, che possa decidere per il suo destino che diventi il Re di ogni ultimo respiro tuo e di ogni attimo mio" La strega di punto in banco si fermò e i suoi occhi diventarono bianchi come le nuvole che sopraggiunsero e diventarono scure, ci travolge il vento. La mia vista si stava offuscando e di colpo... il nulla.

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