capitolo 42

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Tutto d'un tratto dalla porta si videro entrare cinque dottori, io rimasi immobile vicino al letto, non mi muovevo, ero traumatizata,il mio cervello era come spento, non pensavo a nulla, era vuoto, una dottoressa mi prese per le braccia e mi accompagno fuori, continuavo a rimanere immobile, dall'angolo spuntarono i miei genitori, le loro facce non erano descrivibili, un misto di paura di tristezza e le lacrime che si stavano accumulando sui loro occhi... Alzai la testa e guardai il soffitto cercando di trattenere le lacrime, feci qualche passo indietro e mi sedetti sulla sedia di plastica.Rimanemmo la per una decina di minuti, poi la porta della camera si aprì e uscirono i dottori, un dottore si avvicinò a noi e ci guardo con tenerezza, e scosse la testa, le lacrime stavano ormai rigando le mie guance, abbassai la testa e misi le mani sulla faccia per coprirmi,qualcuno mi cinse le spalle e mi appoggiai a lui, era mio fratello che anche lui piangendo aveva nascosto la testa sulla mia spalla...

Siamo tornati a casa dopo altre tre ore che eravamo all'ospedale...Non sapevo cosa fare... Ero normalmente triste per la perdita di mia nonna, il funerale sarà tra 3 giorni... Andai in camera mia e mi buttai sul letto, sentì della zampine sulla mia schiena e mi girai, presi la gattina e la misi sopra la mia pancia, lei si sedette e con la zampina cercò di prendere il mio dito, rimasi la con la gattina per un oretta, finché non suonarono alla porta di casa,sobbalzai quando sentì la voce dei ragazzi, mi alzai di colpo facendo cadere la gattina, la presi in braccio scusandomi innumerevoli volte per averla fatta cadere e andai di sotto, gli altri mi salutarono con un cenno, invece Edoardo si avvicinò a me e mi abbracciò, mi sussurrò tra i capelli un -"Mi dispiace"- e si staccò, mi appoggiai al divano e ascoltai cosa stavano dicendo, parlavano di una festa... Io non ci sarei andata, ma scommetto che loro ci andranno, e anche Edoardo ci andrà, e io non posso impedirglielo... Mi spostai e andai in cucina, presi una bottiglietta di birra nel frigo e mi sedetti sulla cucina, ne bevvi un po' e sentì un dolore alla pancia, con la mano libera mi tenni la pancia, come se potesse cambiare qualcosa, posai la birra e scesi dall ripiano della cucina, il dolore passò,-"Abby te vuoi venire alla festa?"- chiese Francesco entrando in cucina,lo guardai storto -"No, andate voi,io ho male alla pancia..."-dissi, lui annuì e tornò di là, sospirai e ri-presi la birra,bevvi un altro sorso ma non mi fece più male alla pancia...

Sono le 9 di sera, e io sono in camera, mio fratello è gli altri sono usciti...Non so se essere felice di essere a casa da sola o essere triste perché non c'è nessuno a farmi compagnia...Andai in camera di mio fratello e presi la chitarra, mi sedetti sul letto e cercai di fare l'inno della gioia... Le note me le ricordo.. Si Si Do Re Re Do Si La Sol Sol La Si La... Mi fermai perché non mi ricordavo le ultime due note... Covolo era perfetta! Inbronciata posai la chitarra tornai in camera mia, presi il computer e andai su tublr...

Dopo un oretta di cazzegiamento sul computer mi alzai e andai sotto a prendere da mangiare, scendendo le scale inciampai sul cane che era sdraiato per terra, luo fece un mezzo grido e scappò in camera mia, io risi per ciò che era appena accaduto, in cucina presi un pangocciolo e mi sedetti sul divano con il telefono in mano, e mi addormentai...

Senti qualcuno chiamarmi, aprì involontariamente gli occhi e vidi mia mamma che mi stava sorridendo... Che cazzo a da ridere, vorei saperlo! Mi tirai su -"Stai bene? "- mi chiese, io annuì e mi alzai -"Domani devi tornare a scuola eh"- mi ricordò, io sbuffai e andai in camera mia...

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