Helen e Aline.

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-Piccola premessa-
Ho iniziato a scrivere questo breve racconto prima di leggere il vero matrimonio di Helen e Aline, quindi è diverso da quello che ha scritto la Clare. Ma spero vi piaccia lo stesso. 💋

Emma era seduta vicino al buffet, e vicino a lei c'era Dru, che assaggiava con gusto tutto quello che si trovava sul tavolo.
"Dru, di solito si mangia dopo la cerimonia, non prima." La rimproverò con sguardo sereno.
Era una bella giornata per tutti, e Emma non aveva di certo intenzione di rovinarla.
Julian sarebbe entrato con Helen, quindi era da sola, in mezzo a tutte quelle persone.
"Emma!" Urlò qualcuno dietro di lei, la ragazza alzò gli occhi al cielo, e si girò contro voglia.
Però appena vide la bambina coi capelli ricci correrle incontro, sorrise.
"Chelsea!" La piccola si buttò, letteralmente, in braccio ad Emma abbracciandola.
Chelsea era una bellissima bimba di colore, aveva capelli crespi e scuri, gli occhi marroni e più o meno sei anni.
Chelsea si allontanò da Emma, sciogliendo l'abbraccio, e le chiese di Julian, ma mentre la cacciatrice stava per risponderete subentrò un'altra voce.
"Chelsea, oddio pensavo di averti persa." Alec spuntò da dietro le spalle della bambina prendendola in braccio.
Lei rise e gli diede una bacio sulla barba scura appena accennata.
Poi Alec si accorse della presenza di Emma, e le sorrise incantandola con i suoi occhi blu.
"Oh, ciao Emma. Come stai?" Chiese gentilmente, per poi sistemare la gonna di Chelsea.
"Tutto bene, e voi?"
"È stato un duro viaggio, soprattutto con una pesta come questa." Rispose lui ridendo. Una mano si appoggiò sulla spalla di Alec, e lui sobbalzò leggermente, per poi girarsi.
Emma pensò a come un cacciatore doveva sempre mantenere i sensi allerta, senza spaventarsi, e le venne quasi da ridere.
"L'ho trovata." Disse Alec al ragazzo dietro di lui.
"Non avevo dubbi Alexander, siamo in un giardino, non poteva essere molto lontano. Ciao Emma." Rispose Magnus, per poi sorridere alla ragazza, che ricambiò il saluto.
"Papà papà! Vado con Jace là in fondo, ha detto che mi aiuta con la spada!" Il bambino blu che era arrivato come un fulmine davanti ad Emma era il piccolo Max.
Aveva nove anni e i suoi capelli erano indomabili, Emma rivolse di nuovo lo sguardo al piccolo stregone e sorrise, le ricordava Julian.
Mentre Max correva verso Jace, Magnus prese la parola.
"Devo ancora capire perché facciamo allenare uno stregone con le spade."
"Perché lui ama Jace e Jace ama le spade, andiamo a prendere i posti, ci vediamo dopo." La informò Alec che aveva ancora Chelsea in braccio.
"Buona Cerimonia." Disse Emma, guardandoli allontanarsi insieme.
Alec era ormai diventato un uomo, era nel pieno dei suoi ventotto anni, mentre Magnus era sempre lo stesso, il solito ragazzo con gli occhi da gatto.
Guardò verso l'altare e vide Aline in piedi, era davvero bellissima in oro.
"Dru, andiamo a sedere?" Chiese Emma, e vendendo Drusilla annuire, si alzò prendendola per mano.
Ovviamente i loro posti si trovavano in prima fila, insieme alla famiglia Blackthorn, sulla parte sinistra della navata.
Quando vide l'orchestra prepararsi si girò verso l'entrata, non voleva perdersi nemmeno un momento della vista di Jules in giacca e cravatta, e di Helen in abito da sposa, ovviamente.
Di fianco a lei sedeva Tiberius, che contro voglia aveva rinunciato ai soliti vestiti sporchi, e che continuava a commentare con frasi del tipo 'Non capirò mai il senso del matrimonio' e 'Come si può amare una persona cosi tanto da volerla accanto tutta la vita'.
I pensieri di Emma corsero al legame Parabatai, non era lo stesso genere di amore, ma con il rituale ti legavi a una persona per il resto della vita, esattamente come nel matrimonio.
Sentì Aline emettere un lieve sospiro, proprio quando l'orchestra iniziò a suonare la marcia nuziale.
Lo sguardo della ragazza si spostò immediatamente verso l'inizio della navata, dove poco dopo comparvero Julian e Helen.
Mentre Helen tremava leggermente, Julian era una roccia e Emma si sentì orgogliosa nel pensare a come fosse diventato forte il suo migliore amico.
Per un momento provò ad immaginare se stessa camminare lungo la navata con Julian di fianco, non poteva immaginare il suo matrimonio senza Jules e allo stesso tempo non riusciva neanche a immaginare di poter amare qualcuno che non fosse lui.
Perché era così.
Emma amava Julian, esattamente come il cielo era blu e il sole giallo.
Ci erano voluti parecchi anni prima che lo ammettesse a se stessa, e sapeva che quello era già abbastanza.
Forse un giorno lo avrebbe detto anche a Julian, forse non lo avrebbe fatto per non rischiare che il Conclave glielo portasse via.
Scosse la testa cercando di non divagare troppo con i pensieri, quello era il giorno di Helen e voleva passare una giornata serena, lontano dai problemi da Shadowhunter.
Vide il suo parabatai mettere la mano della sorella in quella di Aline, poi si girò cercando subito lo sguardo di Emma e sorrise vedendo la ragazza in prima fila, con il vestito sporco di marmellata.
Si mise a sedere nel posto di fianco a lei e le prese una mano per poi stringerla forte.
"Sono bellissime, vero?" Disse Emma guardandole.
"Si, non per vantarmi ma Helen è la più bella, si vede che è un Blackthorn." Rispose lui vantandosi.
"Julian!" Esclamò sotto voce tirandogli un pugno sul braccio.
Il ragazzo mugolò piano massaggiandosi il braccio, ma quando Emma alzò lo sguardo vide il suo sorriso e sorrise a sua volta.
La cerimonia non durò molto e fu una fortuna, i fratelli Blackthorn seduti non riuscivano a starci più di un'ora.
Vedendo Julian alzarsi e dirigersi verso la sorella si alzò anche lei per congratularsi con loro.
Guardò più attentamente Helen e non riuscì ad essere in disaccordo con Julian sull'affermazione che aveva fatto poco prima.
I capelli biondi di Helen erano intrecciati e raccolti, qualche ciocca le incorniciava il viso e aveva sulla testa un'adorabile cerchio con i fiori.
"Helen, Aline congratulazioni!" Esclamò Emma abbracciando prima l'una e poi l'altra, Helen la strinse forte era sul punto di scoppiare in lacrime, mentre l'abbraccio di Aline fu più delicato.
"Emma sono così contenta che tu sia qui e che tu sia con Julian! Prenditi cura di lui mentre sarò via, d'accordo?"
Le disse Helen stringendola in un'altro abbraccio.
"Ti prometto che non lo farò uscire dall'Istituto!" Le rispose Emma ridendo.
"Ehi, io sono sempre qui." Ricordò Jules da dietro.
"Lo so, non potrei mai scordarmi di te." Disse la ragazza girandosi verso l'amico. Di slancio lo afferrò per il braccio e lo trascinò via con se, così da dare la possibilità a Helen e Aline di parlare anche con altre persone.
Si guardò intorno, e in quel momento era tutto perfetto.
Aveva di fianco a se Julian, i bambini erano sparsi per il giardino che correvano e ridevano, vedeva suo zio e Tessa seduti a un tavolo insieme a Jocelyn e Luke.
Simon, Isabelle e Clary erano vicino al lago e ridevano, mentre Jace aveva ripreso la sessione di allenamento speciale con Max e stavolta si era unito a loro anche Alec.
Magnus era in disparte, appoggiato alla corteccia di un albero, guardava le persone intorno a lui e Emma si chiese cosa si provasse a essere immortale.
Nell'aria c'era allegria, ma sapeva che il giorno dopo i problemi sarebbe tornati a bussare alla sua porta, e che lei e Julian sarebbero dovuti andare alla Corte delle Seelie, ma decise di non pensarci e si buttò sul prato trascinando giù con se Jules.

Pulvis et umbra sumus.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora