scoperte e dolci verità

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Per la prima volta la lupa non arretrò, il fuoco della rabbia si stava irradiando attraverso il suo corpo, era furiosa.
I suoi muscoli tesi erano pronti allo scatto.
Il pelo irto sul collo e le zanne in mostra davano la misura di quanto fosse arrabbiata.
Il lupo bianco avanzava lentamente, senza distogliere lo sguardo da lei.

Sembrava che il grosso maschio volesse ridurla all'obbedienza, cercando di spaventarla, ma stavolta aveva sbagliato a capire.

Hermione gli si scagliò contro, tra ringhi e morsi rotolarono sul pavimento della tenda.

Latrati e ringhi si alternarono in un crescendo.

Quando sembrava che la lupa avesse la meglio, ecco che il maestoso maschio ribaltava la situazione.

Più volte l'aveva inchiodata a terra con le zampe, più volte l'aveva afferrata alla gola, ma senza mai stringere da farle male, piuttosto solo per affermare la sua supremazia, più volte i loro sguardi si erano incrociati sfidandosi.

Gli occhi di lui erano di un argento scintillante, sembravano brillare di luce propria, quelli di lei invece che erano caldi come il colore dell'oro fuso, sembravano bruciare.

Stremati da quel lottare, senza che ci fosse un vinto od un vincitore, ansimavano, i fianchi si sollevavano aritmicamente sotto la spinta del respiro accelerato, il fiato fuoriusciva quasi sonoro dalle loro fauci.
Di colpo il maschio ribaltò la situazione, come se avesse deciso di porre fine allo scontro.

L'atterrò senza tanta delicatezza, ed il suono sordo del corpo che picchiò sul pavimento rimbombò nel silenzio della notte.
Si udì un lieve guaito sortire dalle labbra di lei, smorzato dal peso del corpo del maschio.

La tenne inchiodata al suolo, il muso a pochi millimetri a quello di lei, tanto che poteva sentire l'alito della bestia.

Poi con un brontolio strofinò il naso e le diede una musata.

Hermione era sconcertata, in quel momento entrambi si stavano trasformando come di comune accordo, come se qualcosa di intangibile li stesse guidando, un istinto ancestrale li dominava, ansante Draco la stava sovrastando.

Erano ambedue nudi, pelle contro pelle, eppure non provavano imbarazzo.

Le braccia al lato del suo corpo, la fissava, poi si chinò nuovamente e la baciò delicatamente, erano sfioramenti lievi, ma quel tanto che bastava per confonderla. Una parte di lei le urlava che quello che stava accadendo era illogico ed inaccettabile, un'altra parte lo trovava inevitabile. In ogni caso il conflitto la tenne inchiodata lì, come sotto incantesimo lasciava che lui la sovrastasse.

Draco alternava i baci leggeri a piccoli strofinamenti nell'incavo del collo, quasi aspettasse che lei gli desse il consenso di approfondire.
Ed Hermione si sentiva sempre più persa in quella dolcezza inattesa, rassicurata dalla sua delicatezza lasciava che lui disponesse di lei e Draco lentamente prendeva atto della sua resa.

Entrambi non proferirono parola, erano caduti nel turbinio dei sensi, persi in quella danza ancestrale.

Lui con le lunghe dita le sfiorò il profilo del viso, e lentamente scese giù sul collo, poi sulle spalle, ed infine sul seno.
Piccole scie calde, che le procuravano brividi di piacere.

Hermione chiuse gli occhi, non sapeva perchè ma la rabbia stava scemando, mentre un crescendo di emozioni si faceva largo dentro di lei.

Era attratta, c'era qualcosa che la legava al lupo ed a Draco, lei sapeva di appartenergli, come lui apparteneva a lei. Lo avvertiva in ogni fibra del suo essere, e per quanto illogico, incomprensibile ed inaccettabile che fosse per chiunque avesse un minimo di raziocino, lei sentiva che finalmente si trovava dove avrebbe sempre dovuto essere, tra le braccia del suo compagno. Era inevitabile come il sorgere del sole e lei non poteva che soggiacere a questa verità inconfutabile ed assecondarla, per lei non c'era né ci sarebbe stata altra via, il suo destino era Draco.

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